Intanto il DSS vuole “diversificare l’offerta” di alloggi per asilanti: stiamo facendo propaganda turistica?
Questa ci mancava. Mentre a Berna ci si titillava con il dibattito sull’asilo (con la maggioranza buonista e spalancatrice di frontiere che diceva che va tutto bene, che si inventano i problemi, che “bisogna aprirsi”), da Bellinzona arrivava la bislacca iniziativa del direttore del DSS.
Paolo Beltraminelli ha invitato la Curia, pare senza informare i colleghi di governo, a mettere a disposizione degli spazi (appartamenti, locali,…) per ospitare sedicenti asilanti. Ma come: prima si racconta ai quattro venti che non c’è nessuna emergenza, che non c’è caos, che l’è tüt a posct, e poi si chiede alle parrocchie ed ai privati di mettere a disposizione appartamenti, locali ed altri spazi? “E’ per diversificare l’offerta”, cinguetta il direttore del DSS al giornale di servizio LaRegione. Come? “Diversificare l’offerta”? Stiamo forse facendo promozione turistica? L’immigrazione illegale va combattuta e non certo incoraggiata mettendo a disposizione ulteriori alternative abitative. Naturalmente aspettiamo di vedere la stessa disponibilità nei confronti dei ticinesi in difficoltà.
Finti rifugiati
E’ magari il caso di ricordare che la stragrande maggioranza dei richiedenti l’asilo è costituita da rifugiati economici. Quindi persone che non scappano dal loro paese perché c’è la guerra, ma che arrivano in Svizzera per migliorare le proprie condizioni economiche. Ma il diritto d’asilo non serve a permettere l’immigrazione di massa – a spese dei residenti – per motivi economici.
Una cifra illuminante. Nell’anno di disgrazia 2015 in Svizzera il 40% delle domande d’asilo è stata presentata da cittadini eritrei , che poi magari tornano nel loro paese d’origine a fare la vacanze, naturalmente a spese del contribuente svizzerotto. Solo il 7% delle domande proviene da siriani. Questa immigrazione illegale di massa va fermata. Anche perché ogni ammissione di falsi rifugiati alimenta pericolose illusioni. E fa il gioco degli scafisti. Chi va in giro a dire che vuole accogliere tutti porta la responsabilità delle morti in mare e nei camion.
Aiutare sul posto
Se venissero accolti i veri profughi, quelli che scappano da zone di guerra, e non i rifugiati economici che arrivano per mettersi a carico del nostro stato sociale, non ci sarebbero certo problemi. Invece, gli internazionalisti politikamente korretti vogliono spalancare le frontiere a tutti. Per conseguire questo risultato giungono perfino a strumentalizzare senza vergogna le foto dei bambini morti.
Così, però, ci vanno di mezzo i veri bisognosi. Se invece si aiutasse sul posto, si otterrebbero risultati molto più concreti. Ma si preferisce alimentare l’industria dell’asilo e dell’immigrazione su cui troppi kompagni marciano.
Il compagno arciprete non poteva mancare
Naturalmente, in relazione all’appello della Curia a mettere a disposizione spazi, non poteva mancare la presa di posizione del solito arciprete di Chiasso. Il buon Don Feliciani, invece di fare il parroco, fa il politicante di $inistra. E, quando si tratta di apparire sui media, non si tira mai indietro. L’arciprete di Chiasso tenta di contrabbandare la tesi che l’immigrazione illegale è cosa buona e giusta, un dato di fatto che bisogna accettare supinamente e magari anche accogliere con favore. Mai sentito parlare di apologia di reato? Desideroso di chiarire la sua posizione, Don Feliciani arriva a citare l’esempio delle invasioni barbariche. A citarlo in positivo! A questo punto ogni commento diventa superfluo. Ci sta, però, una banale considerazione. Il politico di $inistra Don Feliciani ha ragione quando dice che le migrazioni di popoli ci sono sempre state nella storia. Si dimentica però un piccolo particolare. Queste migrazioni non sono mai state pacifiche. Lo sa don Feliciani che fine faceva la gente che si trovava sui territori conquistati dai barbari? Oppure in nome del politikamente korretto e delle frontiere spalancate sdoganiamo anche torture, stermini e stupri? Intanto anche la Danimarca ha bloccato autostrade e ferrovie. Chissà come mai? Tutti populisti e razzisti? E perché gli asilanti che hanno già raggiunto paesi sicuri, come la Bulgaria, l’Ungheria, la Turchia, non si fermano lì, ma vogliono arrivare in massa in Europa occidentale? Forse perché quello che la maggior parte di loro vuole è farsi mantenere?
Lorenzo Quadri