Caos asilo, immigrazione, pedaggio al Gottardo: PLR e PPD infinocchiano gli elettor

La “lamiera” del sedicente centro PLR-PPD, sempre più ruota di scorta della $inistra, è una risorsa naturale  inesauribile. A maggior ragione con l’avvicinarsi delle elezioni federali.

In questo sfigatissimo Cantone, l’ex partitone non ha remore nel tentare di cavalcare politicamente il caos asilo e l’immigrazione scriteriata. E’ il colmo. Prima si crea il problema e poi si finge di volerlo risolvere, per infinocchiare il popolazzo alle urne. 

Nelle scorse settimane, a chiaro scopo elettorale, alcuni esponenti nazionali dell’ex partitone si sono recati in passeggiata scolastica a Chiasso (sindaco PLR, capodicastero polizia PLR,…: quando si dice i casi della vita). Obiettivo della gita: simulare, davanti agli elettori ticinesi, di voler toccare con mano la realtà del Mendrisiotto, devastato dal caos asilo voluto dalla partitocrazia. E – soprattutto – di voler cambiare le cose. Trattasi manifestamente di specchietti per le allodole.

Gli affossatori

E’ bene ricordare ai Ticinesi che sotto le cupole federali il PLR, rappresentanti del nostro Cantone inclusi, vota sistematicamente contro le proposte mirate a rendere più restrittiva l’attuale politica d’asilo voluta dalla partitocrazia, improntata alla  “grande accoglienza per tutti”. Proposte in tal senso vengono formulate ed appoggiate solo dall’odiata “destra” (Udc e Lega). Mica dall’ex partitone. L’esempio più recente è la sessione speciale sull’asilo in Consiglio nazionale, inserita nell’ultima sessione estiva. In quell’occasione 5 mozioni formulate dal gruppo parlamentare Udc, di  cui fa parte anche la Lega, intese a contrastare il caos asilo, sono state asfaltate dalla partitocrazia. PLR compreso.

Ma l’andazzo dura da anni. 

Il mantra farlocco

Ripristinare i controlli sistematici ai confini? Non sia mai! Esternalizzare le procedure d’asilo sul modello di Gran Bretagna e Danimarca? Vergogna solo a pensarci! Espellere sistematicamente gli asilanti che delinquono? Non se ne parla proprio! Vincolare il versamento di aiuti allo sviluppo ai paesi di provenienza dei migranti economici alla sottoscrizione di accordi per la riammissione dei loro concittadini che non hanno diritto di rimanere in Svizzera? Escluso! La  partitocrazia, PLR in primis, da anni ed annorum è schierata su siffatte posizioni.

Il mantra liblab è il seguente: vogliamo una politica d’asilo più restrittiva “ma non così”; “bisogna fare ben altro”, senza però mai indicare in cosa consisterebbe questo “ben altro”. Intanto non si fa un tubo. La solita truffa del “benaltrismo”!

“Più risorse”? 

Ancora una volta il PLR lancia proclami fumogeni, all’insegna della politica-Xerox (prima si denigrano le posizioni dell’odiata “destra”, poi si tenta di fotocopiarle) nel vano tentativo di rifarsi una verginità davanti agli elettori. Il teatrino durerà fino al 22 ottobre e poi… passata la festa, gabbato lo santo! 

Ecco dunque i liblab che si lanciano in triti artifici retorici (la storiella della politica d’asilo “severa ma giusta”: e cosa vorrebbe dire?) e postulano l’istituzione di una task force (uella!): ovvero, di uno di quei gruppi di lavoro fatti apposta per non cavare un ragno dal buco.

Nel concreto, il PLR non vuole fare arrivare meno finti rifugiati in Svizzera, ma solo spalmarli in modo diverso. E naturalmente, in perfetto stile sinistrato, chiede “più risorse”. Ah, ecco. Per il settore dell’asilo (profughi ucraini più finti rifugiati magrebini), la Confederazione già spende 4 miliardi di franchi all’anno. Solo la Confederella. Manca ancora la parte di Cantoni e Comuni. Però il PLR chiede “più risorse”: ovviamente per continuare a far entrare tutti i giovanotti magrebini, che poi fanno esplodere le statistiche della criminalità! Secondo l’ex partitone bisogna spendere di più per i finti rifugiati, però i soldi per abbassare i premi di cassa malati a tutti non ci sono?

Flop integrale

Altra figura di palta il PLR la rimedia in campo di libera circolazione delle persone. La quale – favoleggia il partito – fornirebbe “alla nostra economia la forza lavoro di cui ha bisogno”. 

Ma andate a Baggio a suonare l’organo! Altro che forza lavoro di cui l’economia ha bisogno: oltre un terzo degli immigrati dall’UE non arriva per lavorare; e, tra quelli che lavorano, solo il 15% è attivo in ambiti dove c’è effettiva carenza di manodopera. Il resto rientra sotto il cappello della sostituzione di lavoratori svizzeri con stranieri a basso costo, e conseguente dumping salariale. La libera circolazione delle persone, tanto cara al PLR,  è un fallimento totale e lo dimostra il fatto che, dopo 20 anni di accordi bilaterali, ci ritroviamo in Svizzera con il 20% di popolazione in più a causa dell’immigrazione incontrollata. Eppure gli ambienti economici ancora lamentano “carenza di manodopera”! Ciò può voler dire solo una cosa: arriva troppa gente, ed in più è quella sbagliata! 

Adesso, in sprezzo del ridicolo, il fu partitone afferma di volere un’immigrazione controllata. E’ il colmo. Il PLR spalancatore di frontiere è stato in prima fila nel rottamare la preferenza indigena votata dal popolo nel 2014, che sarebbe servita, appunto, a controllare l’immigrazione. Però adesso, con le elezioni alle porte, i liblab fingono di accorgersi che l’immigrazione va controllata. Una messinscena che, l’ha capito anche il Gigi di Viganello, terminerà bruscamente nell’istante in cui si chiuderanno le urne elettorali.

Uregiatti e balzelli al Gottardo

Non fa meglio, in altro ambito, il Centro (già PPD). 

E’ infatti il caso di ricordare che la “cagata pazzesca” (cit. Fantozzi) del pedaggio autostradale al Gottardo, il cui effetto sarebbe quello di isolare il Ticino dal resto della Svizzera, è stata proposta da un trio di soldatini in Consiglio nazionale, composto da un pipidino, un liblab ed una verda-liberala. Nel concreto l’atto parlamentare, oltre che dai tre mozionanti, è sottoscritto da una ventina di deputati uregiatti; ovvero da due terzi dal gruppo parlamentare “centrista” in Consiglio nazionale. Traduzione: il PPD vuole il balzello al Gottardo (che pagheremmo anche noi). Sicché è inutile che gli uregiatti ticinesi si agitino contro il pedaggio – ovviamente sempre a scopo di campagna elettorale – per affermare la loro contrarietà tramite interventi sui media di regime. Ne parlino invece con i propri colleghi di partito! 

#votalegaoiltriciclotifrega

Lorenzo Quadri