Ma per la partitocrazia la libera circolazione delle persone deve proseguire ad oltranza

Nell’anno di disgrazia 2020, questo sfigatissimo Cantone ha perso oltre 4200 posti di lavoro. Nei giorni scorsi sono arrivati i dati del primo trimestre del 2021 a cura dell’Ufficio federale di statistica (UST). E così scopriamo che nei primi tre mesi dell’anno sono spariti altri 902 impieghi. Al 31 marzo in Ticino si contavano 224’672 addetti, mentre tre mesi prima erano ancora 225’574.

Quindi “grazie” allo stramaledetto virus cinese in Ticino sono già stati cancellati oltre 5000 posti di lavoro. Ma è chiaro che l’ecatombe non è finita. Ci sono attività economiche che vengono tenute in vita artificialmente dagli aiuti pubblici. Quando finiranno…

Frontalieri sempre più su

In questo Cantone gli impieghi spariscono, ma contemporaneamente il numero dei frontalieri continua ad aumentare. E’ infatti stata raggiunta la quota record di 70’335 permessi G. Mentre sempre più giovani (e meno giovani) ticinesi devono emigrare Oltralpe per trovare qualche prospettiva, l’invasione da sud imperversa! Il mercato del lavoro cantonale è vieppiù colonizzato da frontalieri che, se assurgono a ruoli di responsabilità, poi assumono solo parenti ed amici, tutti residenti nel natìopaesello, lasciando a casa i ticinesi. In alcune aziende – specie legate alla grande distribuzione, ma non solo – il deleterio fenomeno è plateale. Per questo scempio possiamo ringraziare la devastante libera circolazione delle persone voluta dalla partitocrazia! L’aspetto scandaloso è che la casta continua a difendere la libera circolazione senza limiti anche nei frangenti attuali.

Di recente infatti il governicchio federale ha rifiutato schifato la proposta leghista (formulata da chi scrive) di autorizzare i Cantoni che ne avessero il bisogno a decretare una moratoria sul rilascio di nuovi permessi G. Per non farsi mancare niente, gli scienziati bernesi hanno pure avuto il coraggio di negare che in Ticino i frontalieri siano aumentati. Quando le cifre ufficiali della Confederella sono lì da vedere!

Avanti con la risibile fregnaccia della “libera circolazione delle persone necessaria alla ripresa” (certo, come no)!

L’incentivo

Intanto si sarà notato che, alla faccia del preteso telelavoro, le strade ticinesi continuano ad essere infesciate di targhe azzurre. Evidentemente, chi assume permessi G dell’obbligo di telelavoro se ne fa una pippa. Niente di strano. Le frontiere elvetiche sono sempre rimaste spalancate. Dalla Lombardia, anche quando la Regione era in zona rossa, sono sempre entrati tutti, e per qualsiasi motivo. Mica solo per lavorare. Alle frontiere non c’è mai stato uno straccio di controllo! In questo modo i camerieri dell’UE in Consiglio federale hanno fatto un regalo a quanti assumono frontalieri al posto di ticinesi. Li hanno incentivati a continuare su questa strada. Se nemmeno in caso di pandemia tale scelta risulta penalizzante, perché – mentre tutti gli altri paesi chiudono i confini – gli svizzerotti li lasciano spalancati, vuol dire che si può andare avanti ad oltranza a sostituire lavoratori ticinesi con permessi G, mentre la $inistra $indakale applaude giuliva!

Siamo proprio fessi

Assai diverso è l’atteggiamento italiano. Il ticinese che vuole recarsi nel Belpaese deve presentare un tampone negativo anche se è vaccinato, compilare un questionario online di svariate pagine con domande che costituiscono un vero e proprio terzo grado, e pure annunciarsi all’Azienda sanitaria locale. E poi cosa ancora? Quando si dice la reciprocità!

Nel frattempo cosa decide il governicchio federale?

Di pagare – con i soldi del contribuente –  i test fai da te ai frontalieri, con una spesa potenziale mensile, solo per il Ticino, di 4.2 milioni di franchi. Forse che lo Stato italiano regala il test fai da te agli svizzeri? Inutile dire che la brillante iniziativa ha subito generato un redditizio mercato nero. Ovvero: il frontaliere ritira gratis i test fai da te in Ticino e poi li rivende in patria, facendoci su una bella cresta.
Di pagare – sempre con i soldi del contribuente – i tamponi rapidi a chi vuole andare a fare la spesa in Italia. Alla faccia del sostegno al commercio locale!

Lorenzo Quadri