Limitare l’immigrazione è sempre più necessario
L’iniziativa Ecopop può piacere oppure no. Ci possono essere degli argomenti validi sia nel campo dei pro che in quello dei contro.
Il suo più grave difetto, e non è certo cosa da poco, è di non considerare in alcun modo il frontalierato, anzi di fomentarlo ancora di più, vedendolo come un’alternativa all’immigrazione.
Come se sostituire gli stranieri residenti con frontalieri fosse una soluzione “ecologicamente sostenibile”: in Ticino sappiamo benissimo che è vero proprio il contrario. Lo dimostrano le strade perennemente intasate dai veicoli dei 62’500 frontalieri (30mila di troppo) che entrano quotidianamente nel nostro Cantone uno per macchina; ciò che peraltro è stato confermato dall’indagine effettuata da Claudio Zali. E queste decine di migliaia di veicoli, cui vanno aggiunti quelli dei padroncini, dal tubo di scappamento non emettono né vapore acqueo né chanel nr 5. Ma naturalmente i ro$$o-verdi nostrani, fautori della persecuzione e della criminalizzazione degli automobilisti (vedi il grottesco programma Via Sicura a seguito del quale un eccesso di velocità senza conseguenze pratiche viene punito più duramente di una rapina) al proposito non hanno nulla da dire. Guai a dare l’impressione di voler toccare i frontalieri, è roba da populisti e razzisti!
La “toppata”
Ecopop ha quindi la grossa lacuna di fomentare il frontalierato. Una lacuna enorme per noi ticinesi. Questo non vuol dire, però, che non abbia anche dei pregi. Come rispose Madame de Montespan, celebre favorita di Luigi XIV rimbrottata perché, malgrado vivesse in “doppio adulterio” (sia lei che il regale amante erano sposati) osava prender parte alle funzioni religiose: «Non è perché commetto un peccato che devo commettere anche tutti gli altri».
Sicché Ecopop non si trasforma automaticamente in un vaso di turpitudini “solo” perché toppa sul frontalierato. Il pensiero di fondo dell’iniziativa è chiaro e lineare. In Svizzera siamo in troppi. Ciò crea problemi di sostenibilità – ah che bella parola trendy e politikamente korretta! – ad ogni livello: ambientale, abitativo, economico, occupazionale, viario, eccetera. Se un appartamento è pensato per una famiglia di 4 persone, non si si può abitare in 25.
Se in Svizzera siamo in troppi, allora bisogna limitare l’immigrazione. Limitarla in modo drastico. E questa è un’esigenza che abbiamo sempre sostenuto.
Sostengno involontario
La kompagna Simonetta “dobbiamo aiutare l’Italia” Sommaruga, delegata dal Consiglio federale a combattere l’iniziativa Ecopop, sembra stia invece facendo di tutto per promuoverla. Infatti la ministra non riesce a fare di meglio che prodursi nelle solite trite accuse di razzismo e di xenofobia all’indirizzo dei promotori. Accuse che c’entrano come i cavoli a merenda: o Simonetta, se tu rifiuti di far dormire 10 persone nel tuo letto sei xenofoba?
Non ancora contenta, la Consigliera federale $ocialista si produce in perle di saggezza che suonano più o meno: “l’immigrazione non va frenata, se c’è più gente gli svizzeri devono stringersi per fare spazio”.
Mancava solo che dicesse: “gli svizzeri devono sloggiare per fare spazio ai migranti”. Non l’ha ancora detto. Ma la campagna è ancora lunga: su Ecopop si voterà il 30 novembre. Per cui c’è tutto il tempo per “rimediare”.
Razzismo?
Limitare l’immigrazione non è razzismo. E’ necessità. In barba ai “dobbiamo aprirci” che i rottamatori della Svizzera continuano a ripetere come un mantra. E cosa, secondo lor$ignori, dovremmo ancora “aprire”, visto che il partitume $torico ha già spalancato di tutto e di più, dalle frontiere ai cordoni della borsa dello Stato sociale?
A proposito di limitazioni dell’immigrazione, il popolo svizzero ha dato in più occasioni dei segnali chiari. Vedi espulsione degli stranieri che delinquono, vedi 9 febbraio. Tutti rimasti inapplicati. E allora non è sbagliato continuare a battere il chiodo. Perché il Consiglio federale si renda conto che bisogna intervenire.
Lorenzo Quadri