Niente bistecche per i poveri, sussidi ai tycoon, e pure il reddito di cittadinanza
Nel Belpaese si è verificato l’ennesimo scandalo in relazione al famigerato reddito di cittadinanza. La vicenda ha “fatto notizia” anche Ticino, in quanto sono coinvolti dei frontalieri residenti nel luinese. Costoro (quattro persone in totale) beneficiavano del reddito di cittadinanza italico; si sono però dimenticati (?) di denunciare i soldi che guadagnano in Ticino. E sono stati beccatidalla Guardia di finanza.
Per un caso di abusi che viene scoperto, chissà quanti rimangono invece nascosti!
Potremmo dire che il problema non ci riguarda: noi il reddito di cittadinanza non l’abbiamo. Per il momento, in effetti, è così. Per il momento, appunto.
Come gli italici “5 stalle”
A Zurigo la $inistra ha lanciato un’iniziativa popolare per l’introduzione di un progetto pilota (?) di reddito di cittadinanza. Un reddito di cittadinanza che, nelle intenzioni dei promotori,deve essere almeno equivalente alla prestazione d’assistenza. E’ chiaro che la dicitura “progetto pilota” è una presa per il lato B. Dovesse venire sul serio introdotta una prestazione di questo tipo, poi non la leverebbe più nessuno.
L’obiettivo dichiarato del reddito di cittadinanza promosso dai kompagni zurighesi è il seguente: permettere a chi non ha voglia di lavorare (schiena di cristallo di Boemia) di “seguire le proprie inclinazioni”; di fare “altro”. Magari lo scioperante climaticoprofessionista. Oppure l’okkupatore di stabili altrui. O lo stakanovista del fankazzismo.
Il reddito di cittadinanza potrebbe anche a servire a foraggiare islamisti che trascorrono le proprie giornate radicalizzando seguaci.
Qui siamo alla follia ed anche oltre. I $inistrati proprio non sono in grado di rendersi conto del fatto che i soldi degli altri, prima o poi, finiscono. Sicché passano il tempo ad inventare modi sempre più “creativi” per gettarli nel water.
Naturalmente non bisogna illudersi che, nella sciagurata ipotesi in cui il “reddito di cittadinanza” zurighese dovesse venire approvato, esso rimarrebbe confinato sulle rive della Limmat. L’intenzione è di generalizzarlo a livello nazionale. Non osiamo immaginare con quali conseguenze anche dal profilo migratorio.
Reddito basso? Basta carne
Ma le boiate concepite dai rossoverdi non si fermano certo alreddito di cittadinanza. Un altro esempio di questi giorni arriva dalla Germania, oggi governata dalla coalizione semaforo (rossi più verdi più gialli, dove i gialli sono i liberali, i quali però contano come il due di picche).
Il nuovo ministro dell’agricoltura è in effetti un verde, tale Cem Özdemir, che dal nome non parrebbe patrizio di Possenhofen. Il nuovo ministro, ça va sans dire, vuole la “svolta verde”. Ebbene, in un’intervista televisiva ha ammesso che, a seguito delle sue politiche, presto i redditi bassi non si potranno più permettere di comprare certi generi alimentari. In particolare la carne.
Quindi, non solo andare in macchina (aumento del prezzo della benzina) ma anche fare la spesa, secondo gli ecotalebani, dovrebbe diventare un lusso. Ma bene!
Il politicante tedesco di cui sopra ha ammesso che i poveri dovranno cambiare dieta a causa della “sua” svolta verde (i ricchi, ovviamente, no). Ma – ha aggiunto – bisogna pensare più in grande: se diminuiscono gli affitti e se aumentano i salari minimi, anche chi guadagna poco potrà di nuovo permettersi di mangiare di tanto in tanto una bistecca. Certo, come no!
Sussidi ai ricchi
Con l’elenco delle cappellate ro$$overdi si potrebbe continuare molto a lungo. Ma terminiamo con un esempio molto attuale. Riguarda il cosiddetto pacchetto di aiuti ai media. La nuova legge in votazione oggi è sostanzialmente un parto della $inistra. E cosa prevede? Prevede, ma guarda un po’, di sussidiare i ricchi. I grandi gruppi editoriali incasseranno il 70% dei nuovi aiuti. Quindi a beneficiare dei soldi del contribuente saranno i signori Wanner, Ringier, Supino. Ovvero danarosi tycoon della Svizzera tedesca che possiedono castelli, yacht e ville hollywoodiane.
Ma allora non è vero che la $inistra odia i ricchi, dal momento che vuole arricchirli ancora di più, a scapito dei meno abbienti!
Contro la pluralità
Chiaramente finanziare i grandi gruppi editoriali significa indebolire ancora di più le piccole testate, quelle che contribuiscono davvero alla “pluralità”. Del resto, nell’ennesima dimostrazione di incoerenza, il P$, per giustificare il nuovo sussidio alla stampa di regime e contro la pluralità, strilla alleinserzioni pubblicitarie emigrate dai giornali cartacei ai colossi americani del web. Questa è purtroppo una realtà. Peccato peròche proprio la $inistra, e guarda caso sempre nella votazione odierna, voglia vietare la pubblicità del tabacco. La quale appare principalmente proprio sulla carta stampata! I kompagnuzzi vogliono quindi ridurre ancora di più le inserzioni!
Come se non bastasse, i ro$$overdi preparano nuovi divieti di réclame per le auto a benzina, per la carne, eccetera. In altre parole: i $inistrati vogliono togliere ancora più inserzioni ai giornali così da renderli sempre più dipendenti dagli aiuti pubblici,e quindi dai soldi dei contribuenti!
Più soldi alla SSR?
Non è finita. Il P$ sogna di potenziare ulteriormente la SSR, essendo quest’ultima la sua emittente di servizio (il 76% dei giornalai radiotelevisivi è di $inistra). E come pensa di farlo? Ma permettendole, tra l’altro, di raccogliere pubblicità per il proprio portale online, cosa al momento non consentita!
Ancora altre inserzioni che verrebbero sottratte alle testate cartacee!
Morale della favola
Insomma, se – anche saltando di palo in frasca – quasi ogni spunto fornito dall’attualità permette di evidenziare cappellate della gauche-caviar, “forse” bisogna fare in modo che tale area ottenga meno cadreghe e non certo di più! Sveglia!
Lorenzo Quadri