Nuova geniale pretesa del P$: far tornare in Svizzera pericolosi terroristi islamici
Altro che difendere i lavoratori! Le priorità dei $inistrati sono (in ordine sparso e senza alcuna pretesa di completezza): svendere la Svizzera alla fallita UE, regalare passaporti rossi, conferire il diritto di voto e di eleggibilità agli stranieri, demolire la nostra identità e le nostre radici, inventarsi sempre nuove tasse e balzelli, perseguitare e criminalizzare gli automobilisti, spalancare frontiere, far entrare e mantenere tutti, regalare all’estero i soldi del contribuente, abolire l’esercito, far restare qui i criminali stranieri, gonfiare come una rana l’apparato statale, demolire la sovranità elvetica firmando tutti gli accordi internazionali del piffero, sottomettere il paese ad ogni sorta di organo sovranazionale, permettere all’islamismo di dilagare in casa nostra, sostenere il burqa, … e adesso pure portare jihadisti in Svizzera!
Il kompagno Carlo Sommaruga (un cognome, una garanzia), parente della kompagna Simonetta nonché senatore ginevrino, gradevole come una spinosa pianta grassa infilata nella biancheria intima, ha infatti annunciato in pompa magna alla Tribune di Genève di aver depositato un’interpellanza con l’obiettivo, udite udite, di riportare in Svizzera quegli estremisti islamici che hanno lasciato il nostro paese per andare a combattere la jihad.
Da sottolineare che questi cosiddetti (dalla stampa di regime) jihadisti “svizzeri” di “svizzero” hanno ben poco. Si tratta in massima parte di stranieri, magari mantenuti dal contribuente, o di beneficiari di una di quelle naturalizzazioni facili che tanto piacciono alla partitocrazia. In tal caso, è ovvio, il passaporto rosso va revocato.
Föö di ball!
Ma indipendentemente dal colore del passaporto, una cosa è certa: questa foffa nel nostro paese non deve più rimettere piede! Ed invece adesso arriva il kompagno Carlo a pretendere di rimpatriarla in blocco. Il Tribunale federale (TF) ha infatti deciso che i bambini dei jihadisti possono rientrare, il che è già discutibile. Il buon Sommaruga, non ancora contento, vuole far tornare anche gli adulti. Il politicante P$ si scalda: “non si possono” (sa po’ mia!) separare le famiglie e farlo sarebbe – udite udite – disumano (uella!) e contrario al diritto internazionale!”. Neanche il TF fosse un covo di beceri leghisti, populisti e razzisti!
Capita l’antifona? A fare stato in Svizzera non deve essere il diritto elvetico, bensì quello internazionale! Se poi “separare le famiglie” è disumano, la soluzione è semplicissima: i jihadisti restano tutti in Siria o dove cavolo si sono recati, minorenni compresi, così non se ne parla più!
Bombe ad orologeria
E’ evidente che far tornare qui i combattenti della jihad significa mettersi in casa delle bombe ad orologeria. Infatti, grazie alla nostra giustizia buonista-coglionista, inflessibile solo con gli sfigati automobilisti incappati nelle maglie del bidone Via Sicura, è scontato che costoro verrebbero condannati a pene lievi, o addirittura sospese condizionalmente. Dopodiché… liberi di spostarsi nel nostro Paese e di pianificare attentati! La terrorista islamica che ha colpito a Lugano, ad esempio, era nota per i suoi rapporti con gruppi estremisti; però era libera di andare in giro a piacimento. Senza contare che i $inistrati starnazzano indignati davanti alla proposta dell’odiata “destra” di internare i finti rifugiati in arrivo da paesi ad alto rischio terroristico finché non è accertato che non rappresentano un pericolo.
Peggio di così…
Tanto per mettere la ciliegina sulla torta, i kompagni ro$$overdi sono quelli che strillano che non si può (“sa po’ mia!”) espellere i terroristi islamici se questi si troverebbero in pericolo nel paese d’origine. I giovani $ocialisti, i giovani Verdi (che sono uguali ai ro$$i) ed i giovani Verdi-liberali (che sono uguali ai Verdi che sono uguali ai ro$$i) hanno pure lanciato il referendum contro la nuova leggina federale antiterrorismo. Eccole qua le spettacolari (?) politiche della $inistra immigrazionista: i terroristi islamici restano qui, i jihadisti vengono fatti tornare in Svizzera, agli islamisti già presenti sul nostro territorio viene permesso di fare proselitismo indisturbati, e magari pure mantenuti con i soldi del contribuente. Ed ovviamente – ça va sans dire – si spalancano le frontiere, oltre che le casse del nostro Stato sociale, ai finti rifugiati ma veri terroristi. Ma avanti, continuate a votarli…
Lorenzo Quadri