La SSR è già gonfiata come una rana; ma i ro$$overdi sognano di pomparla ancora di più!

A questo punto, il lancio dell’iniziativa popolare per ridurre il canone radioTV a 200 Fr annui (che sono già troppi) diventa una priorità!

Ah beh, certo che questa ci mancava. Arriva da Berna, ovvero dal parlamento federale, l’ennesima “cagata pazzesca” (cit. Fantozzi) partorita dalla $inistra. I kompagni ro$$overdi vorrebbero infatti – udite udite – dare ancora più soldi alla SSR!

L’emittente di regime, grazie al canone più caro d’Europa, percepisce ogni anno la bellezza di 1.2 miliardi di franchetti. Soldi estorti ai cittadini ed alle imprese. Tutti sono infatti costretti a pagare il canone. Anche chi non ha “apparecchi di ricezione”. Anche chi non “riceve” un bel niente perché abita in alta montagna. Anche chi è cieco e sordo. Di fatto, il canone è diventato una tassa per mantenere in piedi il piano occupazionale denominato SSR.

La pagnotta

Nell’ambito della votazione sull’iniziativa No Billag, quando ai camerieri dell’UE in Consiglio federale ed agli alti papaveri della SSR era “diventata fredda la camicia”, il CF aveva stabilito che la TV di Stato poteva incassare dal canone al massimo 1.2 miliardi. Già perché, grazie all’immigrazione scriteriata, sempre più gente vive in Svizzera: di conseguenza paga il balzello radiotelevisivo. Dunque le entrate della SSR crescono. Oltre che una questione di ideologia ro$$a – l’86% dei giornalisti dell’emittente statale è di $inistra o di centro-$inistra – in casa SSR sostenere le frontiere spalancate è quindi anche una questione di “pagnotta”.

300 milioni in più?

Con 1.2 miliardi all’anno, a cui si vanno ad aggiungere pure le entrate pubblicitarie, la TV di Stato risulta già gonfiata come una rana. Eppure i $inistrati la vorrebbero pompare ancora di più. Vorrebbero infatti arrivare a 1.5 miliardi. A riferire la “lieta novella” è l’edizione del 25 gennaio della Neue Zürcher Zeitung.

Ma ci rendiamo conto? Ogni anno un miliardo e mezzo dei nostri soldi per l’emittente di regime? Qui qualcuno è decisamente uscito di cranio!

Oltretutto, il tesoretto verrebbe assegnato senza che la SSR abbia chiesto niente. Almeno, non  per le vie ufficiali. Non è invece escluso, anzi è quasi certo, che abbia tramato dietro le quinte. Ed infatti, ma tua guarda i casi della vita, ad avanzare la sconcia proposta è tale kompagno Matthias Aebischer, consigliere nazionale P$ ed ex giornalista della SSR. Dunque, se uno più uno fa ancora due…

Scambio di favori

Hai capito i $inistrati? Altro che preoccuparsi degli svizzeri in difficoltà. Questi kompagni vogliono solo mungere ad oltranza i cittadini per andare ad ingrassare gli amichetti della RadioTV di Stato!

Lo scambio di favori è evidente. La SSR continua a fare campagna elettorale a favore dei ro$$overdi. Da mesi e mesi sta praticando  il lavaggio del cervello al popolazzo nel segno dell’isterismo climatico, e questo per tirare la volata elettorale alla gauche-caviar. Mentre la propaganda a favore delle frontiere spalancate, della sottomissione all’UE, del multikulti, del “devono entrare tutti”, e naturalmente sempre contro gli odiati sovranisti, è realtà quotidiana da anni.

In cambio di questa campagna elettorale permanente finanziata con i soldi di tutti i cittadini, i $inistrati vogliono far confluire nelle casse della SSR ancora più soldi. Così quest’ultima si gonfia ulteriormente. Tanti giornalai ro$$i altrimenti disoccupati potranno avere uno stipendio garantito dal contribuente e potranno utilizzarlo per fare una campagna elettorale ancora più intensa all’area di riferimento.

Canone a 200 Fr!

Prima della votazione sulla “criminale” iniziativa No Billag, la SSR aveva promesso ai cittadini risparmi e maggiore equidistanza, se solo le si fosse lasciato il canone. Ed ecco che accade esattamente il contrario. Passata la festa, gabbato lo santo! Come più volte scritto da queste colonne.

La $inistra ro$$overde è uscita rafforzata dalle ultime elezioni federali, grazie alla moda dell’isterismo climatico e senza alcun merito. Quindi ha più seggi in parlamento. La ministra delle telecomunicazioni è una kompagna: Simonetta Sommaruga, quella che ormai parla solo di clima e di parità di genere. Il risultato sarà che pagheremo di più per foraggiare l’emittente al servizio della $inistra? Ancora mani in tasca ai cittadini, dopo le già annunciate rapine sul prezzo della benzina e su quello dell’olio da riscaldamento?

A questo punto, il lancio dell’iniziativa popolare per ridurre il canone radioTV a 200 Fr annui (che sono già troppi) diventa una priorità!

Lorenzo Quadri