Gli asilanti respinti rifiutano il test covid per sventare il rimpatrio. E i kompagni…
I $inistrati ro$$overdi non perdono un’occasione che sia una per schierarsi contro la Svizzera e dalla parte dei finti rifugiati con lo smartphone.
Gli immigrati clandestini hanno “scoperto” – non ci voleva una scienza – un sistema semplice ed efficace per sottrarsi al rimpatrio verso il natìo paesello: rifiutare di sottoporsi al tampone per il rilevamento dello stramaledetto virus cinese. Infatti senza tampone negativo le compagnie aeree non li imbarcano e soprattutto gli Stati d’origine non li fanno sbarcare (mica come la Confederella che – “grazie” al triciclo spalancatore di frontiere – lascia entrare tutti senza uno straccio di controllo, e poi si chiede come mai il virus si diffonde).
Da notare che i citati Paesi da decenni beneficiano di consistenti aiuti allo sviluppo (?) pagati dagli svizzerotti. Però, per tutto ringraziamento, rifiutano di riprendersi in casa i propri concittadini che la Svizzera rimpatria in quanto clandestini e/o delinquenti. Apperò. Noi li foraggiamo e loro ci prendono per i fondelli. Ma naturalmente, per la partitocrazia imbesuita dal multikulti e dal politikamente korretto, vincolare il versamento di aiuti internazionali alla firma di accordi di riammissione “sa po’ mia”!
La mozione di maggio
Che i finti rifugiati rifiutano il tampone per evitare il rimpatrio non lo si scopre oggi. Già il 5 maggio scorso chi scrive ha presentato una mozione a Berna con la seguente richiesta al governicchio federale: creare la base legale affinché i clandestini con decreto d’espulsione siano sottoposti al test necessario al rimpatrio anche contro la loro volontà. Tanto per una volta, il CF ha fatto i compiti e nella sessione appena conclusa ha presentato la modifica di legge al parlamento. Ci sarebbe mancato altro. Chi, però, ha pensato bene di mettersi per traverso con argomenti penosi? Ma naturalmente i soliti ro$$overdi! Nel dibattito in Consiglio nazionale, tenutosi la scorsa settimana, i kompagni blateravano di violazione delle libertà individuali dei clandestini, di ingerenza sproporzionata, addirittura hanno il coraggio di sciacquarsi la bocca con il “divieto di tortura”, con i “trattamenti disumani e degradanti”! Ma andate a scopare il mare! Già, perché sottoporsi ad un tampone o ad un test salivare (!) sarebbe una tortura! Ma questi kompagnuzzi ci sono o ci fanno?
Paladini degli abusi
Qui ci sono dei clandestini e dei delinquenti stranieri che rimangono abusivamente in Svizzera a carico del contribuente. Con quale sotterfugio? Rifiutando di fare quello che a tutti i cittadini elvetici viene imposto. Con l’introduzione del pass covid, infatti, chi vive in Svizzera è obbligato o a vaccinarsi o a farsi tamponare a getto continuo. E chi sono i primi sostenitori del green pass? Ma proprio i soldatini della gauche-caviar! Però, secondo i ro$$overdi, il finto rifugiato che rifiuta di sottoporsi al test con lo scopo di rimanere illegalmente in Svizzera non può essere obbligato a fare il tampone!
E poi i $inistrati hanno ancora il coraggio di spacciarsi per paladini della legalità? Paladini degli abusi commessi da stranieri in situazione irregolare!
E’ il colmo: la $inistra chiusurista si sciacqua la bocca con la “libertà” per permettere a dei finti rifugiati di ABUSARE dello Stato sociale elvetico. Però è quella che blinda i cittadini in casa a suon di lockdown e che impedisce alla gente di lavorare! Altro che libertà! Quando mai i kompagnuzzi ro$$overdi hanno difeso le libertà? Questi sono perfino favorevoli al burqa!
Devono restare tutti
Ormai l’hanno capito anche i paracarri. La $inistra immigrazionista se le inventa tutte pur di NON espellere gli stranieri clandestini o delinquenti: perché tutti devono arrivare in Svizzera e tutti hanno il diritto di farsi mantenere a vita dagli svizzerotti fessi. Non per nulla la gauche-caviar sognava (e tuttora sogna) di introdurre la direttiva europea sulla cittadinanza: essa comporterebbe infatti l’impossibilità di espellere dalla Svizzera i criminali UE. Ma qui si è passato ogni limite di decenza. Il trucchetto del rifiuto del test covid per sottrarsi all’espulsione è puerile. Se non lo si sventa, la Confederella non potrà più far sloggiare nessuno!
E se vogliamo argomentare da legulei: la libertà individuale, come quella di rifiutare un tampone, non vale in senso assoluto. Può essere limitata in presenza di una base legale, di un interesse pubblico e di un intervento proporzionato. L’interesse pubblico ad espellere i clandestini è sicuramente dato, così come pure la proporzionalità. Per paragonare un tampone nasale o un test salivare ad una tortura, ci vuole proprio tutta! Mancava solo la base legale. Adesso c’è. Ma i ro$$overdi, scandalosamente, non la volevano e starnazzavano scandalizzati! Ricordarsene alle prossime elezioni!
Lorenzo Quadri