Parlatoio federale: alcune perle della gauche caviar… e tutte in un solo giorno!

I ro$$overdi sotto le cupole federali sono una fonte inesauribile di boiate. A tal proposito, una gustosa (o allarmante, dipende dal punto di vista) panoramica la forniscono gli atti parlamentari che vengono trattati durante le sessioni del parlatoio bernese. L’elenco è pressoché sterminato: stilare una lista completa non è pertanto fattibile. Ma vale comunque la pena citare alcune perle, in ordine sparso. Quelle qua sotto risalgono tutte ad una medesima giornata, nella seconda settimana della sessione estiva; sicché, fate un po’ voi…

1) Un kompagno P$ pretendeva, tramite iniziativa parlamentare, di creare una piattaforma per far sì che gli inquilini si potessero candidare in modo anonimo alla locazione di un appartamento. Questo per evitare “discriminazioni sulla base della provenienza, o del nome”. Sicché, secondo il kompagno in questione, il padrone di casa – razzista per definizione – non deve sapere (ad esempio) se l’aspirante inquilino è africano, poiché questa etnia (a suo dire) sarebbe discriminata nella ricerca di un alloggio. In altre parole: secondo il P$, il locatore dovrebbe affittare appartamenti alla cieca.  Non deve avere la possibilità di scegliere liberamente con chi sottoscrivere un contratto. E’ obbligato ad accettare inquilini problematici, che non pagano l’affitto, che distruggono il bene locato o che disturbano il vicinato. Per i kompagni, chi possiede un appartamento che affitta a terzi deve avere l’obbligo di fornire un alloggio alla peggio foffa. Forse ai $inistrati è sfuggito che in Svizzera esiste ancora la libertà contrattuale. Iniziativa fortunatamente respinta.
2) Una deputata Verde-anguria tramite mozione pretendeva di introdurre la figura del rifugiato climatico. Quindi chi lascia il proprio Paese adducendo a pretesto il cambiamento climatico deve poter rimanere in Svizzera vita natural durante, va da sé mantenuto dal contribuente. Gli spalancatori di frontiere (altro che “clima”!) Verdi-anguria non sanno più cosa inventarsi per far arrivare qui tutti i migranti economici. Mozione respinta, ma sostenuta dal fronte gauche-caviar compatto (c’erano forse dei dubbi?).
3) Il gruppo parlamentare Verde-anguria con un postulato voleva garantire prima ai permessi S, ed in seguito “ovviamente” a tutti gli asilanti, un programma specifico di sostegno psicologico. Questa ci mancava. E chi paga? La Confederella? O magari le casse malati? E poi i kompagni hanno ancora il coraggio di riempirsi la bocca, a scopo di propaganda elettorale, con l’aumento dei premi di assicurazione malattia? Ma se i primi a farli esplodere, anche tramite immigrazione incontrollata,sono proprio loro! Pure questo postulato è stato respinto; tuttavia tra i favorevoli non c’erano solo i ro$$overdi, ma anche una quindicina di esponenti del sedicente “centro”, sempre più franato a $inistra.
4) Una politicante dei Verdi-liberali (che sono uguale ai Verdi che sono uguali ai ro$$i) tramite mozione intendeva rendere ancora più facili le naturalizzazioni facili. Secondo la sua proposta, basta aver frequentato 5 anni di scuola dell’obbligo in Svizzera (magari 30 anni prima?) e, su richiesta, si acquisisce il passaporto elvetico in automatico. Obiettivo dichiarato: gonfiare artificialmente l’elettorato conferendo a sempre più non-svizzeri il diritto di decidere sul futuro della Svizzera. Mozione respinta, ma solo per 105 voti contro 85 (più qualche astenuto e qualche assente). Perché, evidentemente, anche ampie fette del cosiddetto “centro” vogliono svendere il passaporto rosso!
5) Un’altra soldatina dei Verdi-liberali, sempre allo scopo di fabbricare svizzeri, vorrebbe impedire alle assemblee comunali di decidere sulle naturalizzazioni. Questo perché il popolazzo (chiuso e razzista) non sarebbe in grado di votare in modo obiettivo e quindi respingerebbe troppe candidature. Quando invece… bisogna naturalizzare tutti! Peccato che si tratti di un crasso tentativo di violare l’autonomia cantonale, con l’obiettivo di regalare la cittadinanza elvetica a chiunque. Iniziativa respinta, ma con margine ancora più stretto rispetto a quella precedente: 104 contrari ed 87 favorevoli (più qualche astenuto e qualche assente).
6) Una politicante Verde-anguria con doppio passaporto proponeva tramite mozione “una pianificazione futura completa per i profughi ucraini”. Premessa: “occorre presumere che gran parte degli ucraini rifugiatisi in Svizzera vi resteranno per anni”. Ma come: lo statuto S non dovrebbe essere orientato al rimpatrio? Non contenta, l’esponente climatista rincara la dose: “non bisogna dimenticare di includere (nella pianificazione proposta) anche la situazione degli altri rifugiati. È politicamente impensabile (sic) mantenere per anni una società a due classi nel settore dei rifugiati, come è oggi il caso con lo statuto S”. Traduzione: i privilegi dello statuto S vanno allargati a tutti gli asilanti! Perlomeno questa mozione, in uno sprazzo di lucidità, è stata ritirata dall’autora.
7) Un’esponente P$ chiede invece che i titolari di statuto S e le persone ammesse provvisoriamente (finti rifugiati) ottengano il medesimo aiuto sociale accordato ai rifugiati riconosciuti. Come dire che tutti gli immigrati clandestini, che arrivano in Svizzera aggirando le leggi, devono venire considerati – e sussidiati – alla stregua di profughi veri. Una scandalosa violazione del diritto d’asilo, sfruttato dalla cricca immigrazionista (che non di raro ci tetta dentro) per far arrivare e far rimanere in Svizzera persone che non ne hanno alcun diritto.

E questo è solo un piccolo assaggio delle fregnacce $inistrate che si sentono nel parlatoio federale. Così, tanto per gradire…

Lorenzo Quadri