L’establishment ha perso la testa e vorrebbe addirittura impedire alla gente di votare

L’iniziativa per l’autodeterminazione (“contro i giudici stranieri“) chiede che la Costituzione svizzera, e quindi anche l’esito delle votazioni popolari, abbia la priorità su accordi internazionali del piffero. In caso di contraddizione tra la Costituzione ed accordi internazionali in essere, questi ultimi devono essere rinegoziati. Se ciò non fosse possibile, vanno disdetti. La votazione popolare sul tema si terrà il prossimo 25 novembre: tutti a votare Sì all’iniziativa!

Establishment nel panico

Il programma testé citato, che di per sé dovrebbe costituire un’ovvietà, ha gettato nel panico la casta spalancatrice di frontiere, che ormai ha perso la testa e si agita scomposta.

Esemplari al proposito le fregnacce raccontate a mezzo stampa (d’Oltralpe) da tale Helen Keller, giudice svizzera alla Corte europea dei diritti dell’Uomo di Strasburgo e professoressa all’Università di Zurigo (uella!).

Questa presunta luminare ha avuto la tolla di dichiarare che l’iniziativa per l’autodeterminazione avrebbe dovuto essere dichiarata irricevibile e quindi cancellata. Ovvero: seconda la Frau Keller, i cittadini non devonoavere il diritto di stabilire (alla faccia sua) che la Costituzione svizzera ha la precedenza su accordi internazionali fallimentari, conclusi sottobanco dall’establishment servo di Bruxelles. Tale precedenza, peraltro, è stata in vigore per oltre un secolo e mezzo. E’ stata messa in discussione solo in tempi recenti: quando avvocaticchi e professorini universitari ideologicizzati – come la Keller – hanno deciso che la volontà popolare (Costituzione) deve venire dopo gli intrallazzi della casta (trattati internazionali).

Chiaro: il popolazzo becero è sempre meno disposto a farsi irretire dai lavaggi del cervello e dai ricatti dell’élite, con stampa di regime al seguito. Quindi non vota come vorrebbe il “club”. Ed ecco dunque arrivare la spedizione punitiva. Sottoforma di un vero e proprio golpe dell’establishment contro i cittadini.Obiettivo: la rottamazione dei diritti popolari tramite accordi internazionali!

Galoppini politici

Che l’esimia giudice di Strasburgo racconti un sacco di fregnacce è manifesto. Altro che potere giudiziario: questi sono dei galoppini politici della partitocrazia, a cui devono le ottimamente remunerate cadreghe!

Secondo la luminare Keller, quindi, l’iniziativa per l’autodeterminazione non rispetterebbe l’unità della materia. Poffarbacco. Peccato che ci sia un Messaggio del Consiglio federale – che di certo non sta dalla parte dei beceri populisti promotori dell’iniziativa per l’autodeterminazione, ma si trova nel campo avverso – che certifica proprio l’opposto.

Quanto poi alla storiella che l’iniziativa, se approvata, provocherebbe la disdetta di migliaia (sic!) di accordi internazionali: qui si sta proprio toccando il fondo. L’azzeccagarbugli di Strasburgo ci sta forse raccontando che la partitocrazia avrebbe concluso migliaia di accordi internazionali anticostituzionali?Beh, se così fosse, la loro cancellazione sarebbe doverosa. Assieme all’azzeramento del triciclo PLR-PPD-P$$ in Parlamento ed in consiglio federale, però.

Migliaia di accordi?

Altrettanto ridicola la storiella secondo cui con l’iniziativa per l’autodeterminazione si metterebbero in pericolo i diritti umani. Si tratta del solito bieco ricatto morale, che per l’establishment è ormai diventato il modo di procedere abituale. Per la serie: se votate sì alla “vergognosa iniziativa” siete degli spregevoli nemici dei diritti umani, siete paragonabili ai criminali di guerra!

Ma siamo usciti di testa? Un sì all’iniziativa per l’autodeterminazione non indebolirà in alcun modo la protezione dei diritti umani. Né in Svizzera (dove a questo proposito non abbiamo lezioni da prendere da nessuno, ma semmai ne abbiamo da dare) e nemmeno all’estero. O qualcuno si immagina che se i cittadini elvetici bocciassero l’iniziativa per l’autodeterminazione migliorerebbe il rispetto dei diritti umani in Turchia o in Cina? E che se invece l’approvassero, peggiorerebbe? Ma va là! Qui si sta semplicemente prendendo la gente per il “lato B”.

Vacca sacra

Infine, l’astio della Frau Keller contro le iniziative popolari è comprensibile. La signora – assieme a tutta la casta –  si scandalizza ed inveisce perché esse sarebbero considerate delle vacche sacre. Ebbene, sveliamo un segreto a questi raffinati intellettualini: sì, la volontà popolare è una vacca sacra. La sovranità popolare è una vacca sacra. Ed è uno scandalo che chi ne sostiene la rottamazione, come la leguleia Keller, detenga cattedre universitarie da cui fare il lavaggio del cervello agli studenti contro gli odiati populisti. Ecco dunque una cattedra da revocare all’istante; assieme all’incarico a Strasburgo.

Lorenzo Quadri