Ogni anno gli utenti della strada versano nelle casse federali 9.5 miliardi di Fr. E, per tutto ringraziamento, vengono tartassati e criminalizzati
E’ partita da poco la raccolta di firme per l’iniziativa “per un finanziamento onesto del traffico” o anche iniziativa della mucca mungere, poiché l’illustrazione sul formulario raffigura, per l’appunto, una mucca su ruote pronta per venire munta.
La mucca in questione rappresenta il traffico stradale: automobilisti in prima linea, ma anche moto, camion, eccetera. La strada è da decenni ormai la mucca da mungere per finanziare il trasporto pubblico e segnatamente quello ferroviario. Ma non solo. Ogni anno ben 9.5 miliardi di Fr vengono versati dalla strada nelle casse federali, tramite gli svariati balzelli che gravano sul traffico motorizzato.
Come se non bastasse, tramite il programma Via Sicura approvato nei mesi scorsi dal parlamento, gli automobilisti vengono ulteriormente, e scandalosamente, criminalizzati.
Questo avviene perché il trasporto pubblico ed in particolare quello su ferrovia è politikamente korretto. Peccato che, se tutti gli automobilisti smettessero di utilizzare l’automobile e prendessero il bus o il treno o il tram o la biciletta elettrica o il tiro a sei, il trasporto pubblico andrebbe ben presto in bancarotta.
In effetti, il trasporto pubblico con i biglietti – per quanto cari – copre a malapena il 40% dei propri costi. Ed infatti, a Berna si sono accorti con orrore che con l’aumento delle auto ecologiche diminuiscono gli incassi dei dazi e sovraddazi sul carburante. Ma guarda un po’!
Quindi, prima di tartassare e demonizzare, bisognerebbe pensarci un attimo.
Il fondo per le infrastrutture ferroviarie verrà dotato di 6.4 miliardi di Fr (contro i 3.5 inizialmente previsti). Questo Fondo ratifica nei secoli dei secoli il travaso miliardario dalla strada alla ferrovia. La strada non solo si autofinanzia, ma rende. La ferrovia no. Ma anche la strada è un servizio pubblico, indispensabile al funzionamento del paese. Le aree discoste, e questo vale in particolare per il Canton Ticino, sono raggiungibili solo con l’automobile. Penalizzare gli automobilisti significa dunque penalizzare le regioni periferiche.
Non bisogna poi dimenticare che in praticamente tutte le economie domestiche c’è almeno un’automobile. Ne consegue che ogni nuovo balzello stradale si ripercuote sul potere d’acquisto dei consumatori; ed i consumi costituiscono il 60% del PIL.
Inoltre, la rete di strade nazionali necessita di investimenti. Il livello qualitativo delle autostrade elvetiche non è così eccelso come si vuol far credere. Non ci sono neppure i cartelloni elettronici informativi usuali nella vicina Penisola e la sicurezza dei guard-rail non è a prova di bomba. Tanto per citare due esempi. Ma ci sono ovviamente anche dei problemi di capacità, ben noti a sud di Lugano a seguito dell’invasione dei frontalieri per la quale possiamo ringraziare la devastante libera circolazione delle persone. Attualmente ogni anno sulle autostrade svizzere si registrano 16mila ore di coda, due terzi delle quali sono imputabili ad una rete stradale che non risponde più alle esigenze attuali.
L’iniziativa “per un finanziamento onesto del traffico” prevede dunque che i soldi prelevati dalla strada – e quindi dai loro utilizzatori che non sono dei paria né dei cittadini di serie B o C o Z – vengano utilizzati per la strada e non per altri scopi: la strada e gli automobilisti non sono delle mucche da mungere – e poi, in totale incoerenza, da criminalizzare.
L’iniziativa chiede inoltre che tutte le decisioni che vogliono accollare nuovi costi agli automobilisti vengano sottoposte, democraticamente, al referendum facoltativo, di modo che gli automobilisti in questione possano dire la loro.
L’iniziativa merita dunque di venire sostenuta! Informazioni e formulari si possono scaricare da http://www.iniziativa-vacca-da-mungere.ch
Lorenzo Quadri