Quando si dice le coincidenze. Mentre vengono pubblicati i dati sull’ennesimo aumento massiccio dei cittadini stranieri in Svizzera (che sono il 22.7%) ed in Ticino (dove sono il 26.8%), si annuncia la riuscita dell’iniziativa “Stop alla sovrappopolazione”, lanciata dal movimento apartitico Ecopop. Iniziativa che anche la Lega ha sostenuto, tra l’altro si ricorderà che nei mesi scorsi il formulario per la raccolta di firme è stato inserito in più occasioni nel Mattino.
L’iniziativa è riuscita con 120mila sottoscrizioni, quindi con un buon margine: ne sarebbero bastate 100mila. Segno dunque che l’interesse al problema è reale. E che, dunque, il problema è sentito. Da notare che il movimento Ecopop (Ecologia e popolazione) è apartitico.
Inutile quindi tentare, come già sta accadendo, di spacciare il movimento in questione per un gremio di bifolchi destrorsi. Gli Ecopop non sono destrorsi, e non sono nemmeno bifolchi, dal momento che tra i suoi iscritti abbondano i professori universitari. Alla faccia di chi, dall’alto di un’autocertificata ma del tutto inesistente superiorità morale ed intellettuale, sostiene che solo chi è favorevole all’attuale politica di frontiere spalancate e di immigrazione selvaggia è lungimirante ed intelligente. Chi non è d’accordo, invece, è scemo per definizione.
I dati ufficiali sull’aumento degli stranieri in Svizzera in generale ed in Ticino in particolare dimostrano che l’iniziativa Ecopop (vedi anche a pag. 11) ha ragione: l’attuale immigrazione incontrollata deve finire. Urge un cambiamento di rotta. Va da sé che, per quel che riguarda le regioni di confine come appunto il Ticino, il discorso sull’immigrazione deve essere fatto in modo globale. Quindi occorre farvi rientrare anche i 55mila frontalieri e le svariate migliaia di padroncini in continuo aumento. Migrazione non significa, infatti, solo stranieri residenti.
Il discorso, in fondo, è semplice. Come tutti i “contenitori” anche la Svizzera ha una capienza massima. Non è possibile garantire qualità di vita e lavoro a tutti. La barca è piena. Questo vuol dire che l’immigrazione deve essere frenata. Ciò a sua volta significa prima di tutto una cosa: l’accordi bilaterale sulla libera circolazione delle persone deve saltare.
Del resto, è tempo ed ora che ci allontaniamo dall’UE ormai votata allo sfacelo, se non vogliamo finire nel baratro con essa. Sbrighiamoci a salvare ancora il salvabile.
Lorenzo Quadri