Una sola nazionalità per i politici federali, sia in governo che in parlamento

Così è stato annunciato e così è stato fatto. Nei giorni scorsi ho presentato la mozione al Consiglio federale che chiede che chi fa politica a livello federale, come pure gli esponenti del corpo diplomatico, siano tenuti ad avere un solo passaporto.

Quindi non solo i Consiglieri federali non devono essere binazionali, ma neppure i membri del Parlamento.

Come noto dal 1992 la legge permette a chi si è naturalizzato in via ordinaria di mantenere anche il passaporto del paese d’origine, ciò che comporta dei vantaggio assai concreti (ad esempio quando si viaggia nell’UE). Quindi, chi è naturalizzato si trova facilitato rispetto a chi è svizzero di nascita; in altre parole, chi è svizzero di nascita diventa cittadino di serie B in casa propria.

Ora, che “l’uomo della strada” che ha acquisito la nostra cittadinanza non voglia rinunciare ai vantaggi del doppio passaporto, è comprensibile; anche se (a giudizio di chi scrive) non condivisibile. Non è invece né comprensibile né condivisibile  fare politica, a maggior ragione a livello federale, con in tasca il passaporto di un altro Stato da tirar fuori a seconda della convenienza contingente!

La $inistra sbrocca

La proposta di impedire non solo ai Consiglieri federali ma anche ai parlamentari nazionali di avere più di un passaporto è già stata bollata come talebana. Invece è semmai minimalista, visto che lo stesso discorso di “mononazionalità” andrebbe fatto anche a livello cantonale. Ma da qualche parte bisogna pur cominciare.

E’ poi una vera goduria vedere che i soliti spalancatori di frontiere multikulti e naturalizzatori compulsivi stanno già sbroccando. Sono infatti partite, all’indirizzo di chi scrive, le consuete accuse di fascismo, oltre che di “voler escludere dalla politica un milione di cittadini svizzeri” – ossia quelli che hanno più di un passaporto. Questa è una fregnaccia di prima grandezza. A parte che si sta parlando della politica federale e non della politica in generale, nessuno dice di escludere chicchessia. Semplicemente, se vogliono darsi alla politica federale, gli svizzeri “acquisiti” fanno il  piacere di rinunciare al passaporto del paese d’origine, ed ai relativi vantaggi. Mettendosi così sullo stesso piano di chi è svizzero di nascita.

Lorenzo Quadri