Grazie alla zotica uscita di Tuto Rossi, si monta la panna a go-go sul “razzismo”

La recente sortita dell’avvocato Tuto Rossi sui centri asilanti in Valle di Blenio può essere definita solo come la corrazzata Potëmkin nel celebre film di Fantozzi: “una cagata pazzesca”. Decisamente oltraggiosa (alla faccia della “satira”) nei confronti degli abitanti della Valle di Blenio. Può anche darsi che qualcuno di loro l’abbia presa sul ridere. A quanto ci consta, però, la maggioranza non si è divertita.

Come era scontato,  la deplorevole e deprimente uscita ha provocato la massima goduria ai moralisti a senso unico ed ai $inistrati di ogni ordine e grado. A costoro, smaniosi di montare la panna sul presunto “razzismo”, non deve essere sembrato vero di ricevere un simile regalo. Un’occasione d’oro, anzi di platino tempestata di diamanti, per rispolverare il vecchio disco, così da proseguire con il lavaggio del cervello: il Ticino è un paese razzista (balle di fra’ Luca: un paese con un terzo di popolazione straniera non può evidentemente essere razzista), e la colpa è degli odiati “populisti” e “sovranisti”: spregevoli individui fonte di tutti i mali che devono sparire dalla faccia della terra, lasciando così campo libero all’establishment spalancatore di frontiere, multikulti e becchino dei diritti popolari.

Frase razzista o becera?

Il colmo è che la frase di Rossi è razzista semmai nei confronti degli abitanti della Valle di Blenio (che però non sono una “razza”). L’uso del termine “negri” all’indirizzo dei finti rifugiati, preso nel contesto, più che razzista risulta semplicemente zotico; come tutto il resto dell’esternazione dell’avvocato.

In altre parole: i moralisti a senso unico sono corsi a strillare al “razzismo” inventandosi un caso su un’esternazione che non è neppure razzista, ma “solo” grezza e volgare. Un’esternazione che ha ben poco a che vedere con la discriminazione razziale e molto con qualche birretta di troppo.

A Comano…

Inutile dire che in prima fila a montare la panna, con il frullino azionato alla massima potenza, assieme ai kompagnuzzi del P$ (che dei lavoratori ticinesi si sono ormai completamente dimenticati: si preoccupano solo dei migranti economici) c’era la loro emittente di servizio:  la solita Pravda di Comano. Che, con la puntata di Modem (Rete 1 RSI) mandata in onda mercoledì mattina, è riuscita ad imbastire l’ennesima trasmissione di propaganda politica contro Lega ed Udc. Il ritornello suonato è sempre lo stesso: il Ticino è razzista e la colpa è degli odiati “sovranisti e populisti”. Ad una decina di giorni dalla votazione sull’iniziativa “per l’autodeterminazione”, ecco un’occasione d’oro per denigrarne i promotori.  Altro che “servizio pubblico”: questi sono i consueti servizietti alla casta. Ci sarebbe di che presentare un altro reclamo all’ombudsman.

E i fascistelli rossi?

Del resto, chissà perché, i moralisti a senso unico e la Pravda di Comano non fanno mai un cip sulle schifezze pubblicate da un certo portale al servizio del P$, del suo consigliere di Stato, e della RSI stessa. Pattume non migliore delle alzate d’ingegno dell’avvocato Rossi. Ah già: ma questi sono soldatini di $inistra; hanno versato ettolitri di liquame sull’iniziativa No Billag e sui suoi promotori; vari  giornalai di Comano sono assidui ed attivi frequentatori del portale in questione. Sicché,  questi squallidi fascistelli ro$$i  “possono” vomitare odio, insulti e calunnie a piacimento, meglio ancora se sulla sfera privata delle persone.  Senza che nessun moralista a senso unico, e men che meno l’emittente di regime, abbia da eccepire alcunché. Insultare e calunniare gli spregevoli “populisti” è cosa buona e giusta!

Lorenzo Quadri