Ecco l’ultima, inopinata fregnaccia dei Verdi-anguria e di “Operazione (non) libero”
Lo sconcio accordo quadro istituzionale è stato rottamato da oltre 15 mesi ormai. Ciò è accaduto non certo perché il governicchio federale si sia reso conto che il trattato in questione è (era) scandaloso, ma solo perché ha realizzato (non ci voleva una scienza) che davanti al popolo una simile ciofeca avrebbe avuto zero chance di venire approvata.
La partitocrazia, ed in particolare l’ex partitone ed i suoi politicanti, hanno descritto l’accordo quadro come indispensabile al futuro della nazione: i tapini addirittura parlarono di “accordo della ragione, da firmare subito”. E naturalmente minacciavano il popolazzo: senza il trattato-ciofeca, la Svizzera sarebbe andata a ramengo.
Si tratta di un copione già visto trent’anni fa, ai tempi della votazione sull’adesione della Svizzera allo SEE. L’establishment, in particolare PLR, davanti al No popolare (in cui la Lega, nata da poco, giocò un ruolo fondamentale) sbroccò, farneticando che la Svizzera sarebbe stata costretta ad implorare l’adesione.
Oggi sappiamo che è grazie al NO allo SEE se il nostro Paese è messo meglio di tanti altri. E sappiamo anche che, a 15 mesi dalla chiusura delle trattative sullo sconcio accordo quadro istituzionale, non è accaduto assolutamente nulla. Nessuna delle previsioni apocalittiche della partitocrazia eurolecchina si è avverata. Pertanto, non c’è bisogno di fare alcun passo verso la fallita UE, da cui dobbiamo invece prendere progressivamente le distanze.
Nessuna concessione
E lo conferma il fatto che di recente è arrivata la funzionarietta di turno, tale Laurence Boone (Laurence chi?), Segretaria di Stato francese per l’Europa, a blaterare che “la Svizzera dovrà fare delle concessioni se vuole l’accesso al mercato unico”. Uhhh, cha pagüüüraaa! Non ci vuole molta fantasia per indovinare a quali concessioni si alluda. Chiaramente sempre alle solite: la ripresa dinamica – ossia automatica – del diritto UE, la sottomissione agiudici stranieri, l’accettazione della direttiva comunitaria sulla cittadinanza (che renderebbe impossibile l’espulsione dalla Svizzera di cittadini comunitari). Ma col fischio! Punto primo: di concessioni, la Svizzera ne ha già fatte fin troppe. Dunque la via da seguire è quella in senso opposto. Punto secondo: la presenza della Svizzera nel mercato unico non è solo nell’interesse del nostro paese, ma anche in quello dell’UE. Escludere la Confederella equivarrebbe, per Bruxelles, a tagliarsi gli attributi per farla alla moglie. E’ poi evidente che, senza accesso al mercato unico, saltano gli accordi bilaterali attuali. Vedi libera circolazione delle persone, vedi trasporti terrestri. Questi accordi non sono affatto nell’interesse della Svizzera. Sono nell’interesse dei paesi UE a noi confinanti. Che, senza, si troverebbero nella palta. La Laurence dovrebbe quindi pensarci due volte prima uscirsene con le sue boutade.
Da nessuna parte nell’Universo, degli accordi commerciali vengono legati a cessioni in blocco di sovranità, alla ripresa automatica del diritto straniero o alla devastante libera circolazione delle persone. Di accordi commerciali ne abbiamo anche con la Cina. Non per questo riprendiamo il diritto cinese e spalanchiamo le frontiere agli immigrati cinesi.
Iniziativa popolare farlocca
In sprezzo del ridicolo, l’associazione $inistrata ed eurolecchinaOperazione Libero (Visti i temi e le intenzioni, dovrebbe chiamarsi Operazione Servo) ed i Verdi-anguria nelle scorse settimane hanno annunciato in pompa magna di avere pronta un’iniziativa popolare per rilanciare le trattative con l’UE. L’obiettivo di costoro – udite udite – è di inserire nella Costituzione l’ “integrazione europea”. Ovvero la SOTTOMISSIONE ai balivi di Bruxelles.
Ma col fischio! Da notare che a presentare in conferenza stampa ai compiacenti giornalai cotanta ciofeca c’era tale Arslan Sibel (non patrizia di Corticiasca) consigliera nazionale dei Verdi-anguria. Ah ecco. Sicché a pretendere di trasformare la Svizzera in una colonia della fallita UE – ciò che segnerebbe la fine della nostra sovranità, della nostra indipendenza, dei nostri diritti popolari – èuna turca con doppio passaporto. Siamo proprio messi bene.
Operazione Libero ed i Verdi-anguria lancino pure la loro iniziativa farlocca. Verrà asfaltata dalle urne. Sarebbe buona cosa: così almeno certe farneticanti opzioni verrebbero definitivamente tolte dal tavolo. Ma proprio per questo, c’è ragione di credere che l’iniziativa in questione sia destinata a restare un colpo (bagnato) in canna. E che si tratti dunque solo di un risibile tentativo di esercitare pressioni (?) sui politicanti bernesi.
Lorenzo Quadri