
Cari amici
Care amiche leghiste
Cari ospiti,
E’ trascorso un anno dalla scomparsa del Nano. Un anno fa, in questi giorni, eravamo nello sconforto più nero per la perdita irreparabile che abbiamo subito.
Al dolore umano per un lutto così improvviso e duro da sopportare si aggiungevano le incertezze per il futuro. Il Nano in oltre 20 anni di politica e di Mattino della domenica ha cambiato più di ogni altro il nostro Cantone. Con il suo impegno costante ha saputo ridare a tanti ticinesi la voglia di lottare per prendere in mano il proprio destino. E non dimentichiamoci di tutte le persone in difficoltà che ha aiutato; senza dirlo e senza mettersi in mostra.
L’unico modo che avevamo e che abbiamo per onorare il lavoro del Nano, e in questo modo la sua memoria, è dargli continuità.
Dare continuità alla Lega e dare continuità al Mattino. E, soprattutto, non mollare.
Sappiamo bene che non tutti in questo Cantone si sono rattristati per la scomparsa del Nano.
C’era chi più, o meno apertamente, si figurava già la prossima scomparsa della Lega. Se la pregustava. E già si immaginava seduto al tavolo a spartirsi la torta.
Ebbene a questi squallidi sciacalli, mai e poi mai daremo soddisfazione!
Questi individui hanno fatto di tutto per colpirci vigliaccamente nel momento in cui eravamo più vulnerabili. Non ci sono riusciti. Ma adesso non dobbiamo abbassare la guardia perché il prossimo appuntamento con le urne non è lontano. E sarà la prima campagna elettorale che dovremo affrontare da soli.
Un anno fa non sapevamo cosa sarebbe successo con la Lega e non sapevamo se il Mattino della domenica sarebbe andato avanti oppure no. Anche se si sapeva benissimo che la Lega ed il Mattino sono necessari l’uno all’altra. Non era però scontato che il Mattino andasse avanti. Poiché la sua pubblicazione, lo sappiamo, comporta anche un onere finanziario per la famiglia Bignasca; assumerlo era una libera scelta e non era certo un obbligo.
Se il Mattino va avanti è quindi grazie ad Attilio, a Boris e ad Antonella che hanno voluto che il Ticino continuasse ad avere questa voce fuori dal coro della stampa di regime. Basti pensare che il Mattino è stato l’unico giornale che ha sostenuto l’iniziativa Contro l’immigrazione di massa, plebisicitata dai ticinesi un mese fa.
Una voce che dà fastidio ai benpensanti politikamente korretti autoreferenziali e lontani anni luce dai problemi della gente; una voce che dà fastidio e che, questo lo posso assicurare, continuerà a darne.
In questo anno senza il nostro presidente abbiamo saputo, credo, reagire bene. Abbiamo saputo spiazzare chi ci dava – illudendosi – al capolinea.
Ma la strada è ancora lunga. Negli scorsi mesi abbiamo avuto varie soddisfazioni, come il risultato elettorale a Lugano e la strepitosa vittoria del 9 febbraio. Una vittoria che dobbiamo dedicare al Nano perché, se l’avesse potuta vedere, per lui sarebbe stato il coronamento di 20 anni di battaglie.
Ma non saranno sempre tutte rose. Le delusioni fanno parte della politica come fanno parte della vita.
Ebbene, qualsiasi cosa accada, facciamo in modo che il Nano possa essere soddisfatto di noi. Non è un compito facile ma glielo dobbiamo.