Anche in materia di devastante libera circolazione delle persone, il DFE dell’ex partitone si distingue per l’ immobilismo (se si escludono studi che dureranno anni mentre la situazione precipita di giorno in giorno)

Il Consigliere di Stato leghista Michele Barra l’aveva promesso ed ha mantenuto: lo studio sui padroncini da lui commissionato e pagato è stato presentato nel corso di un’affollata conferenza stampa, tenutasi venerdì mattina a Bellinzona.
Dallo studio sono emerse le proposte di cui si è letto sulla stampa di ieri: abolizione per i padroncini della possibilità di notificarsi on-line, con l’obbligo di presentarsi di persona ad uno sportello portando la documentazione richiesta. Ovviamente l’operazione non comporta in nessun modo un potenziamento del personale, bensì un allungamento dei tempi d’evasione delle pratiche. Per i padroncini si propone inoltre l’obbligo di annunciarsi anche alla fine del lavoro, come pure quello di pagare l’IVA anche sulle prestazioni di valore inferiore ai 10mila Fr: non sta, infatti, né in cielo né in terra, ed anzi è cosa che grida vendetta, che i padroncini siano esentati mentre gli operatori svizzeri devono pagare.
Queste sono alcune prime proposte da mettere in vigore immediatamente. L’esplosione del numero dei padroncini costituisce infatti un’emergenza a tutti gli effetti. I dati li abbiamo già indicati più volte, ma li ripetiamo: nell’anno 2012 le notifiche di padroncini e distaccati sono state 23mila. Per l’anno in corso, si prevede di arrivare a 38mila. Avanti di questo passo nel 2014 quante saranno? 60mila?

Immobilismo PLR
Ora, le questioni relative al mercato del lavoro sarebbero di pertinenza del DFE che da decenni è diretto da esponenti dell’ex partitone. Ma dal DFE, ancora una volta, non è uscito assolutamente nulla; lo stesso deleterio immobilismo che contraddistingue – tanto per citare un esempio – l’atteggiamento del dipartimento (di chi lo dirige) in materia di sgravi fiscali.
Siamo in una situazione d’emergenza ma il Dipartimento preposto, gestito dall’ex partitone, non fa assolutamente nulla: pensa alla contabilità e ad aumentare le tasse tramite il moltiplicatore cantonale e il freno all’indebitamento.

Barra mantiene le promesse
I problemi del Ticino e dei ticinesi riguardano, ovviamente, tutti i Consiglieri di Stato. Ma a voler essere formali quello dei padroncini non sarebbe un dossier di competenza di Michele Barra, che dirige il dipartimento del Territorio.
Vista l’inerzia del DFE e della sua direttrice PLR, è dovuto entrare in scena il leghista che oltretutto ben conosce il problema dei padroncini e dei distaccati dalla sua precedente attività di impresario costruttore. Ulteriore dimostrazione che la Lega, diversamente da altri, fa quello che promette.
Per questo è semplicemente patetica la polemica che i soliti organi di stampa hanno tentato di alimentare sulla presunta violazione della collegialità da parte del direttore del Dipartimento del territorio accusato di aver tenuto la sua conferenza “in solitario”. A parte che la collegialità è un pretesto dei partiti $torici per tentare di imbavagliare la Lega (ma la Lega non si fa imbavagliare), ciò che deve fare notizia è altro. Ossia che per dare una smossa al governo e al DFE su una situazione d’emergenza è dovuto arrivare il Consigliere di Stato leghista di un altro dipartimento. Che, alla fine della conferenza stampa di venerdì, ha beneficiato di un meritato applauso.
Lorenzo Quadri