Evidentemente la campagna per la votazione di giugno è già iniziata. In giugno infatti i cittadini saranno chiamati ad esprimersi sul referendum contro l’ultima revisione del diritto l’asilo. Revisione contestata da Udc e Lega. Eh già: il Consiglio federale e la maggioranza politikamente korretta, per dare l’impressione di voler limitare gli abusi nell’asilo, s’inventano revisioni di legge a getto continuo. Vendute come restrittive, queste revisioni vanno in realtà proprio nella direzione opposta: porte sempre più spalancate ai migranti economici.

Non servono nuove leggi
Per risolvere il problema dei finti asilanti non bisogna inventarsi nuove leggi. Bisogna, invece, applicare il diritto d’asilo. Il cui scopo è proteggere le vittime di conflitti. Non permettere a migranti economici di installarsi in Svizzera, a carico del contribuente, violando le disposizioni che regolano l’immigrazione. Bisogna, dunque, applicare le leggi e soprattutto bisogna rendere effettive le espulsioni. Che adesso non funzionano. Ed è evidente che non serve ad un tubo accelerare le procedure se alla fine della trafila il finto asilante – accertato come tale – rimane in Svizzera perché i rinvii non ci sono. Solo nell’anno 2015 quasi 18mila migranti economici avrebbero dovuto essere rimandati nei Paesi Dublino. Invece, ci si è fermati a 2400.

La storiella dell’ “accelerazione”
La storiella delle “procedure accelerate”, con cui i sostenitori della fallimentare riforma si riempiono la bocca, è dunque non solo una finta ma addirittura un boomerang. Perché non farà che aumentare l’attrattività della Svizzera per i migranti economici. Teniamo ben presente che tutti i paesi attorno a noi stanno dando giri di vite alla politica d’asilo. E lo stanno facendo con interventi concerti: chiusura di frontiere, barriere ai confini.
Se vogliamo sventare l’assalto alla diligenza elvetica, dobbiamo intervenire all’inizio ed alla fine della trafila dell’asilo.
All’inizio: impendendo l’accesso al paese. Ossia reintroducendo i controlli sistematici al confine. E non bisogna aver paura a parlare di muri e barriere. Non ci facciamo certo intimidire dai ricatti morali degli spalancatori di frontiere politikamente korretti: lasciano, come sempre, il tempo che trovano.
Alla fine della trafila: facendo sì che i finti rifugiati lascino davvero la Svizzera. Invece la riforma sull’asilo interviene nel bel mezzo della procedura. E lo fa con il chiaro obiettivo di creare più capacità d’accoglienza (perché gli svizzerotti chiusi e razzisti devono “aprirsi”) per i finti rifugiati. Come detto, da un lato le procedure più rapide sono un bidone se alla fine del “cinema” non c’è l’espulsione. Ed infatti non c’è. Nella riforma si trovano, invece, delle autentiche aberrazioni. Vedi l’avvocato gratis per tutti i finti rifugiati. Un privilegio di cui non beneficiano nemmeno i cittadini svizzeri!

Svizzeri discriminati
L’assistenza giudiziaria gratuita esiste già ora, ma a determinate condizioni restrittive. Queste condizioni restrittive resterebbero in vigore per i cittadini elvetici. Ma salterebbero per i migranti economici. Quindi: svizzeri manifestamente discriminati in casa propria! E i partiti $torici hanno il coraggio di vendere questa oscenità come una misura “restrittiva” nel campo dell’asilo? Ma chi si crede di prendere per il lato B? A ciò si aggiungono le famigerate espropriazioni facili, che permetteranno alla Confederazione di creare nuovi centri asilanti, calpestando il diritto fondamentale alla proprietà e calpestando, allo stesso modo, i diritti dei vicini delle future strutture.

Non abbiamo imparato niente?
Sicché, mentre tutti i paesi attorno a noi chiudono i rubinetti, la kompagna Simonetta “dobbiamo aiutare l’Italia” Sommaruga ed i partiti $torici vogliono aumentare la capacità d’accoglienza della Svizzera. Ciò significa, è evidente, aumentare anche la nostra attrattività per i finti rifugiati. L’invasione è scontata. Se non si sventa la nuova riforma dell’asilo sostenendo il referendum, accadrà che un numero insostenibile di finti rifugiati rimarrà in Svizzera. Tutta queste gente sarà a carico del nostro Stato sociale. Non solo. Creerà gravi problemi d’integrazione e di ordine pubblico. I fatti di Colonia sono già in dimenticatoio? E come la mettiamo col fatto che un buon 90% dei migranti sono musulmani?

Perché dagli svizzerotti?
Chi scappa da un paese in guerra e cerca protezione, non ha bisogno di venire in Svizzera. Per un motivo molto semplice. Prima di arrivare da noi attraversa innumerevoli paesi sicuri. Perché dunque i migranti economici vengono proprio dagli svizzerotti? Il motivo può essere uno solo: perché sanno che qui ottengono le prestazioni sociali più generose d’Europa. E nümm a pagum.
Difendiamo la tradizione d’accoglienza umanitaria svizzera, impedendo che venga scardinata da fiumane di migranti economici che con i veri perseguitati non hanno nulla da spartire.
Lorenzo Quadri