Per far fronte al caos nell’asilo, il Consiglio federale vorrebbe requisire gli alloggi della protezione civile. Ancora una volta, dunque, invece di combattere l’assalto alla diligenza svizzera ad opera di migranti economici, cosa si fa? Si aumentano le capacità di accoglienza per i finti rifugiati.
Questa è sempre stata la linea della kompagna Simonetta “dobbiamo aiutare l’Italia” Sommaruga. Quella che si rifiuta categoricamente di reintrodurre i controlli sistematici ai confini, come stanno facendo sempre più paesi UE. Ma non sia mai: piuttosto che ammettere che i “populisti e razzisti” hanno ragione, ci si taglia le mani!
Il pretesto farlocco
L’ennesima riforma sull’asilo, per fortuna sottoposta a referendum, con il pretesto farlocco dell’accelerazione delle procedure, vuole rendere la Svizzera sempre più attrattiva per i finti rifugiati. Vedi l’avvocato pagato dal contribuente, vedi le espropriazioni facili per costruire nuovi centri d’accoglienza. Tutte novità che faranno arrivare da noi ancora più migranti economici.
Diventare più attrattivi per i finti rifugiati mentre gli altri paesi chiudono le frontiere, è un atteggiamento tafazziano. Ma è proprio quello che la Svizzera sta facendo. Non a caso. L’industria dell’asilo, che foraggia tanti kompagni sodali di Sommaruga, deve pur venire alimentata!
“Nuova” puntata
Adesso arriva la “nuova” puntata, ispirata sempre alla stessa linea-guida: invece di fermare l’immigrazione illegale, che nulla ha a che vedere con la tradizione d’accoglienza svizzera, si crea più spazio per i finti rifugiati. E quindi il Consiglio federale prepara la requisizione dei bunker della protezione civile e la loro trasformazione in centri asilanti.
Si dà però il caso che i bunker della PC in genere non si trovino in luoghi isolati in cima alle montagne, bensì nel bel mezzo dei centri abitati. Hanno, dunque, dei vicini. A questi vicini si vorrebbe imporre la presenza dei migranti economici, che nell’80% dei casi sono giovani uomini soli (altro che la storiella delle “famiglie”, voluttuosamente propinata dalla radioTV di presunto servizio pubblico). Questi giovanotti, tutti muniti di telefonini e vestiti alla moda, non scappano da nessuna guerra e creano problemi di ordine pubblico. Anche molto gravi, vedi i fatti di Colonia.
Il disegno è chiaro
Il disegno bernese è chiaro: si tengono le frontiere spalancate per obbedire ai funzionarietti di Bruxelles, e si pretende che la popolazione svizzera paghi il conto e si esponga ai disagi e ai pericoli generati dai migranti economici. Questo perché? Ma perché bisogna essere aperti e multikulti! Ma, soprattutto, bisogna genuflettersi ai Diktat UE!
Ebbene, non è così che funziona. Altro che requisire i rifugi della protezione civile. Altro che piazzare migranti economici nel bel mezzo dei centri abitati. Ai finti rifugiati bisogna impedire di accedere alla Svizzera: non è per loro che è stato creato il diritto d’asilo. E agli ospiti dei centri di registrazione bisogna limitare le libere uscite del fine settimana, così come da mozione presentata nei giorni scorsi al Consiglio federale. Per evitare altri “fatti di Colonia”, certo. Ma anche per diminuire la nostra attrattività. Altrimenti sarà assalto alla diligenza.
Lorenzo Quadri