Ennesima boiata dei burocrati federali. E il costo? Lo pagheranno i ticinesotti!
Ancora brutte notizie in arrivo per il Ticino. Nei giorni scorsi è stata posta in consultazione la modifica di un’ordinanza federale sul tema della tassazione dei quasi residenti. Dietro i termini tecnocratici si nasconde una fregatura. Di quelle belle grosse.
I burocrati bernesi, camerieri dell’UE, intendono infatti fare un regalo fiscale ai frontalieri. Ovvero, vogliono permettere a questi ultimi di beneficiare delle stesse deduzioni che vengono accordate ai ticinesi. I frontalieri verrebbero infatti trattati come “quasi residenti”. Ora, i frontalieri saranno anche “quasi residenti” però non devono affatto far fronte ai costi della vita in Svizzera. A partire, ad esempio, dai premi di cassa malati. I permessi G non lasciano un centesimo sul nostro territorio, visto che si portano la “schiscetta” direttamente da casa. Il differenziale tra il costo della vita al di qua e al di là della ramina è proprio la prima causa del dumping salariale e del soppiantamento dei lavoratori residenti con frontalieri in regime di devastante libera circolazione delle persone!
Per compensare almeno in parte questo squilibrio, dalle conseguenze drammatiche per i ticinesi, bisogna semmai tassare di più i frontalieri. Invece i burocrati bernesi li vogliono sgravare: proprio il contrario di quel che andrebbe fatto! Ed i costi dell’indecente ed immotivato regalo fiscale ai frontalieri vengono scaricati, ma guarda un po’, sul groppone del Ticino. Il nostro Cantone dovrà infatti assumere più tassatori per calcolare gli sgravi dei “quasi residenti”. Traduzione: più spese per meno entrate! Se questo non è masochismo allo stato puro…
Grazie, ex ministra del 5%!
Da notare che per il regalo fiscale ai frontalieri possiamo ringraziare la catastrofica ex ministra del 5% Widmer Schlumpf, dal momento che l’input per la modifica dell’ordinanza federale viene da lei.
Ma chi c’è a monte di questa triste pantomima? Ancora una volta, i legulei del Tribunale federale. I quali hanno avuto la bella idea di stabilire che non accordare ai frontalieri le stesse deduzioni fiscali dei residenti costituirebbe una “discriminazione”.
Qui qualcuno è fuori come un balcone!
A parte che il problema della discriminazione ce lo poniamo solo noi svizzerotti fessi, mentre nell’UE – ed in particolare nel Belpaese – fanno tutt’altro. Discriminazione significa trattare in modo diverso ciò che è uguale; ma significa anche trattare in modo uguale quel che è diverso! E la situazione dei frontalieri, per quel che riguarda i costi della vita, non ha assolutamente nulla a che vedere con quella dei residenti! Quindi la discriminazione sta semmai nel trattare i permessi G come i residenti. Morale: ancora una volta, per calare le braghe davanti agli eurobalivi, i burocrati bernesi sono pronti a discriminare i ticinesi.
Tutto al contrario
Un altro aspetto va sottolineato. La sentenza del Tribunale federale sulla tassazione dei quasi residenti data del febbraio 2017. Ha quindi più di sette anni e mezzo. Nel frattempo, però, non è successo proprio nulla. Nessuno si è lamentato. Quindi, non c’era alcun bisogno di partorire una modifica d’ordinanza sfacciatamente contraria agli interessi del nostro Cantone. Si poteva benissimo far finta di niente!
E’ il colmo: invece di darsi da fare affinché i frontalieri siano tassati di più, i camerieri dell’UE a Palazzo federale li tassano di meno. E il regalo fiscale ai frontalieri lo fanno pagare al Ticino. E noi ci facciamo andar bene anche questo?
Lorenzo Quadri