Mentre la kompagna Simonetta Sommaruga si inventa il nuovo centro asilanti a Losone – che di conseguenza diventerà come Chiasso, alla faccia della promozione turistica e per buona pace degli abitanti della zona – il governo della vicina ed ex amica Penisola se ne esce con l’ennesima illuminante pensata: l’abolizione del reato della clandestinità.

Ulteriore perla della $inistra che, come di consueto, avrà conseguenze deleterie.

L’abolizione del reato di clandestinità invocando le solite e trite motivazioni pelose all’insegna del politikamente korretto, vuole semplicemente essere uno sgarbo alla Lega Nord. Il risultato, prevedibile, non sarà di sicuro quello di migliorare le condizioni degli asilanti. Sarà proprio il contrario. Abolendo il reato di clandestinità, la vicina Penisola non farebbe che fomentare gli sbarchi a Lampedusa. Incoraggerebbe i migranti a mettere in pericolo la loro vita per affidarsi ai delinquenti che organizzano le traversate coi  barconi. Questi delinquenti vedranno fiorire il loro commercio criminale. Saranno gli unici a trarre vantaggio dal nuovo ordinamento. Ci guadagneranno dei bei soldoni. Mentre le tragedie del mare aumenteranno, grazie agli internazionalisti politikamente korretti.

Infatti, come rilevava nei giorni scorsi Piero Ostellino sul Corriere della Sera, se gli asilanti invece di approdare a Gibilterra dopo un tratto di mare breve e sicuro, scelgono la via, molto più lunga e più pericolosa, di Lampedusa, un motivo c’è. Ovvero, la severa regolamentazione spagnola in materia di clandestinità. Abolendo ogni regola, la vicina ed ex amica Penisola non farà che rendersi ancora più attrattiva per gli sbarchi.

Poiché l’Italia, come noto, non è affatto in grado di garantire la sussistenza di tutti i richiedenti l’asilo che attirerà con l’abolizione del reato di clandestinità (non lo era nemmeno con il reato in essere, figuriamoci senza), il risultato sarà che questi ultimi saranno poi “istradati” verso nord, come da consolidata prassi italica. Noi, e non solo noi, ne sappiamo qualcosa. Istradati verso nord significa mandati in primo luogo in Svizzera. Ossia in Ticino.

E  cosa fa la kompagna Sommaruga mentre Roma tramite scelte fuori di cranio pone le premesse per la creazione di ulteriori emergenze asilanti in Ticino? Un bel niente, come al solito. Si è forse sentita una parola di critica? Ma non sia mai. Il Consiglio federale tollera che la Svizzera – e quindi i suoi cittadini – venga insultata da tutti. Ma quando avrebbe da replicare, scandalosamente tace.

Intanto l’Italia continua la guerra economica contro la Svizzera, diffondendo a gran voce la fandonia che, a partire dal primo novembre, il nostro Paese non conoscerà più alcuna tutela della privacy bancaria. Si tratta di una fregnaccia colossale (per quanto sia vero, purtroppo, che la ministra del 5% Widmer Schlumpf continua a svendere la nostra piazza finanziaria e la nostra sovranità) mirata a terrorizzare i titolari italiani di conti elvetici, con la speranza del rimpatrio dei capitali. Che comunque mai basterà per sistemare le finanze di uno Stato in bancarotta e che, come dimostra la questione dell’abolizione del reato di clandestinità, cancella o inventa reati a dipendenza delle maggioranze del momento: segno di un Paese allo sbando.

E la Svizzera, confrontata con un simile vicino, che fa? Tace, subisce, ubbidisce. Poi ci chiediamo come mai questo Cantone, incuneato nella Penisola, è messo sempre peggio…

Lorenzo Quadri