Il dipartimento liblab è forse pronto a svendere la nostra sicurezza in cambio della mazzetta?

Ma guarda un po’, il DFE targato PLR sta forse preparando la calata di braghe davanti al Belpaese e ai bernesi? In effetti il Dipartimento ha mandato al segretario di Stato De Watteville, già tirapiedi dell’ex ministra del 4% Widmer Schlumpf, il proprio parere favorevole ai nuovi accordi con l’Italia sui frontalieri. Ma guarda un po’, proprio dei begli accordi! Qui qualcuno si è messo a salivare davanti alla mazzetta fatta balenare  da Berna – che comunque è tutt’altro che certa – e si dimentica di alcuni punti fondamentali. Qualche domandina (facile-facile)  all’indirizzo del DFE e dei rappresentanti dei partiti $torici in governo s’impone.

9 domandine
1)    Nulla da dire sulla bastonata data da Berna al Ticino con l’abolizione del moltiplicatore d’imposta al 100% per i frontalieri, decisa dal Gran Consiglio?
2)    Nulla da dire sulla  vergognosa marchetta fiscale ai frontalieri, a i quali si vuole concedere, a spese del cantone, le stesse deduzioni di cui beneficiano i residenti? Deduzioni che sono pensate, ovviamente, in relazione ai costi della vita in Svizzera che però i frontalieri non devono affrontare visto che vivono oltreconfine?
3)    Stante il punto precedente: è corretto che i ticinesi siano discriminati rispetto ai frontalieri?
4)    Nulla da dire sul fatto che l’accordo con il Belpaese priverebbe il Ticino dell’arma del blocco dei ristorni? Ah già, ma il PLR non ha mai voluto che i ristorni venissero bloccati, l’ex partitone è per la calata di braghe… Gli accordi si rispettano ad oltranza, che diamine, soprattutto quando la controparte fa invece l’esatto contrario e continua a prenderci a pesci in faccia! Siamo o non siamo svizzerotti?
5)    E sul fatto che l’aumento delle imposte dei frontalieri sarà lasciato interamente alla discrezione dell’Italia che non si sogna di procedere: silenzio anche a questo proposito?
6)    Cosa vuol dire il DFE targato PLR scrivendo che l’accordo con l’Italia è “complessivamente positivo”? Il DFE è forse favorevole a calare le braghe sul casellario giudiziale e sull’albo artigiani? Il Dipartimento è forse d’accordo di svendere la sicurezza e il mercato del lavoro ticinese all’invasione da sud  in cambio del nuovo accordo fiscale sui frontalieri da cui non guadagniamo nulla, tanto più  che abbiamo già perso il moltiplicatore al 100%?
7)    Il DFE ha mai sentito parlare del “gioco delle tre carte”? E’ consapevole che, nella sciagurata ipotesi in cui la maggioranza non leghista del Consiglio di Stato – PLR, PPDog, P$ – dovesse decidere il retrofront sul casellario e sull’albo artigiani, le promesse compensazioni al Ticino si scioglieranno come neve al sole e questo ridente Cantone rimarrà, per l’ennesima volta, cornuto e mazziato?
8)    Al DFE lo sanno che l’ex ministra del 4% nel giugno 2014 promise alla Deputazione ticinese a Berna, raccontando l’ennesima frottola, che avrebbe promosso la disdetta unilaterale della convenzione del 74 nel caso in cui la vicina ed ex amica Penisola temporeggiasse sul nuovo accordo? Qualcuno ha visto qualcosa?
9)    La maggioranza PLR-PPDog-P$ in Consiglio di Stato intende continuare a cascare sempre negli stessi tranelli, così da permettere ai vicini a sud di ridersela a bocca larga degli svizzerotti?

Se si cede una volta…
Di una cosa dobbiamo essere ben consapevoli, perché l’esperienza insegna. Se la maggioranza PLR-PPDog-P$ dovesse rinunciare al casellario giudiziale e all’albo artigiani attirata dalla mazzetta bernese – la quale, poco ma sicuro, al momento di venire al dunque andrebbe in fumo – queste misure non verranno più ripristinate. Lo abbiamo visto con il blocco dei ristorni. Ancora nello scorso giugno, in occasione del versamento degli ultimi ristorni, il consiglio dei Stato si è prodotto in un lungo scritto in cui spiegava perché, a fronte delle inadempienze del Belpaese nei nostri confronti, ci sarebbero stati tutti i motivi per bloccare il versamento. Però grazie ai partiti $torici i ticinesotti hanno pagato lo stesso.
Lorenzo Quadri