“UE antidemocratica ed antisociale”, però vogliono che ci entriamo!
Certo che i kompagni nostrani sono un vero spettacolo!
Dopo la super-mazzuolata portata a casa il 19 aprile alle elezioni cantonali, che ha aperto una lunga serie di regolamenti di conti interni, qualcuno di loro ha tentato di far credere di essere diventato euroscettico dalla sera alla mattina. E questo dopo lunghi anni di intransigente politica delle frontiere spalancate e di rifiuto quasi isterico di qualsiasi limitazione all’immigrazione. E guai a chi la pensava diversamente: tutti populisti, razzisti, xenofobi, fascisti e – ultima in ordine di tempo – “gretti” (con riferimento ai ticinesi che non hanno le benché minima intenzione, e ci mancherebbe, di permettere all’Italia di rifilarci i clandestini che invece si deve tenere, tanto più che il Belpaese poi ringrazia con grottesche denuncie all’UE). Un atteggiamento strano? No di certo. Si sa che a $inistra amano riempirsi la bocca con concetti quali “il valore della diversità” per poi dimostrare la più buzzurra intolleranza nei confronti di chi la pensa diversamente da loro.
Adesione all’UE
Tuttavia la conferenza cantonale P$ di un paio di settimane fa ha chiarito la situazione. La posizione presa è stata perentoria. Il messaggio inequivocabile: “abbiamo scherzato, noi $ocialisti siamo europeisti e vogliamo l’adesione della Svizzera all’UE”. Questo “obiettivo strategico” (ognuno ha le strategie che si merita) è inserito nel programma del partito $ocialista, assieme a perle quali il “superamento del capitalismo” e l’abolizione dell’esercito.
Quindi la Svizzera deve entrare nell’Unione europea e la $inistra si impegna concretamente per questo obiettivo, come ben dimostrano i tentativi di sabotaggio del “maledetto voto” del 9 febbraio. E’ infatti evidente che quel voto rappresenta una sgradevole pietra d’inciampo sulla via dell’ingresso del nostro Paese (con la tattica del salame) nel club degli eurofalliti. Pertanto, va rimosso quanto prima. L’ideale, secondo i kompagni, è una nuova votazione sui Bilaterali. Vedi al proposito le esternazioni sul “voto da rifare” a cura del kompagno Manuele Bertoli. E la sua posizione non è per nulla isolata. Il Consigliere di Stato non ha fatto altro che riprendere la linea del partito, espressa in più occasioni anche dal presidente nazionale.
Come gli “sfruttatori”
Questa posizione del “maledetto voto da sabotare” è la stessa di quegli ambienti padronali che si ingrassano con il dumping salariale e con la sostituzione dei lavoratori residenti con frontalieri. Ma tu guarda i casi della vita!
Quindi, ricapitoliamo: il P$ vuole il superamento del capitalismo. Però sulla libera circolazione delle persone ha la stessa posizione dei padroni del vapore. I conti non tornano, cari kompagni!
Il caso greco
E non è finita. Adesso, alla lunga infilata di perle, si aggiunge il caso greco. Qui i kompagni riescono a superarsi. Infatti lanciano l’appello a sostegno della Grecia contro le posizioni “antimocratiche ed antisociali dell’Unione europea”. E ribadiscono: “la troika (Commissione Europea, Fondo Monetario Internazionale, Banca Centrale Europea) distrugge i valori democratici e le conquiste sociali”. Duri e puri contro gli sfruttatori di Bruxelles!
O kompagni, con tutto il rispetto: ma che cosa vi siete fumati? State dalla parte della Grecia contro l’UE. Ma è proprio in quell’Unione europea che vorreste far entrare la Svizzera! Già, perché di UE ce n’è una sola. Non ce ne sono due, quella cattiva che opprime la Grecia e quella buona di cui vorreste farci diventare membri.
Mazzuolare in ottobre
Queste continue ed allucinanti giravolte a $inistra su un tema di importanza capitale per la Svizzera ed il Ticino come i rapporti con l’UE è l’ulteriore conferma che alle elezioni federali i kompagni meritano venire mazzuolati ancora di più che alle cantonali. Altro che seconda cadrega al Nazionale!
Lorenzo Quadri