Boutade del ministro degli Esteri: “l’accordo quadro è solo una questione procedurale”

 Nuova boutade del ministro degli Esteri italo-svizzero Ignazio KrankenCassis (PLR) sul tormentone dello sconcio accordo quadro istituzionale con l’UE.

Alla faccia dell’ormai famoso “tasto reset”, non si è capito dove starebbe la differenza tra la politica dell’euroturbo Didier “Dobbiamo aprirci all’UE” Burkhaltèèèr (già caduto nell’oblio) e quella di KrankenCassis. A parte qualche piccola operazione cosmetica a livello di terminologia, la sostanza non cambia. La zuppa è sempre la stessa; ed è filo-UE. Ben lo dimostra la nomina a responsabile delle negoziazioni con Bruxelles dell’euroturbo Balzaretti.

A proposito: stiamo sempre aspettando la revoca ufficiale della scandalosa promessa, fatta dai camerieri dell’UE in Consiglio federale, di regalare a Bruxelles 1.3 miliardi di Fr (soldi pubblici nostri). Naturalmente senza alcun motivo e senza uno straccio di controprestazione. E malgrado gli eurobalivi non abbiano alcuna remora a ricattarci.

Nemmeno si è ben capito quando il neo-ministro lavori, visto che è sempre in giro per la Svizzera a partecipare ad eventi mondani e/o autopromozionali (chissà il chilometraggio sul jet del Consiglio federale e le relative emissioni). Ma probabilmente si tratta di “buongoverno” PLR.

Il futuro della Svizzera

L’ultima boutade è stata prodotta a Losanna davanti ad una platea di rappresentanti del mondo economico. Il buon Cassis ha tentato così di sdoganare lo sconcio accordo quadro istituzionale con Bruxelles: “è una mera questione procedurale”. O Cassis, ma chi credi prendere per il lato B? “Mera questione procedurale” una cippa!

L’accordo quadro che tanto piace al ministro liblab ed ai suoi colleghi camerieri dell’UE ci trasformerebbe a tutti gli effetti in una colonia degli eurofalliti. Di servi costretti ad applicare, in casa nostra, i Diktat altrui. Alla faccia dei nostri diritti popolari e della nostra sovranità. “La Svizzera avrà l’obbligo di riprendere man mano il diritto comunitario. L’evoluzione della legislazione nell’ambito coperto dall’accordo quadro non sarebbe più nelle mani del parlamento e del popolo svizzero. Vogliamo davvero rinunciare ai nostri diritti democratici?”. Questa frase non l’ha scritta il Mattino populista e razzista. L’ha scritta di recente nella Südostschweiz Livio Zanolari. Che non è proprio l’ultimo arrivato, essendo stato portavoce del Dipartimento federale affari esteri e capo servizio informazione del Dipartimento Giustizia e polizia.

Altro che “mera questione procedurale”, caro KrankenCassis! Qui si decide il futuro della nostra sovranità, della nostra democrazia e dei nostri diritti popolari. Si decide il futuro della Svizzera!

Firmate l’iniziativa

E’ evidente – ripetiamo per l’ennesima volta – che di sottoscrivere l’accordo quadro internazionale non se ne parla nemmeno. Bisogna, al contrario, far saltare la devastante libera circolazione delle persone. Quindi, tutti a firmare l’apposita iniziativa popolare!

Gli unici che devono tacere…

Sempre nello stesso evento losannese, il ministro degli Esteri ha invitato i rappresenti dell’economia ad intervenire nel dibattito sui rapporti con l’UE. Come se non lo stessero già facendo ad oltranza e da anni! La posizione delle lobby economiche è nota: globalizzazione, frontiere spalancate, soppiantamento della manodopera indigena con stranieri a basso costo così i profitti aumentano, rottamazione dei diritti popolari (deve comandare la casta), lecchinaggio all’UE.

Gli unici che l’italo-svizzero consigliere federale non invita ad esprimersi sui rapporti con Bruxelles sono i cittadini elvetici. Il motivo è chiaro: il popolazzo ha smesso di votare secondo i diktat dell’establishment, quindi va messo a tacere.

Morale della favola: altro che “tasto reset”. Per Cassis ci vorrebbe il “tasto eject” (dal Consiglio federale). Ma purtroppo nessuno dei due pulsanti esiste nella realtà.

Lorenzo Quadri