Stime immobiliari: iniziativa popolare riuscita. Merito anche della Lega e del Mattino

L’iniziativa popolare costituzionale “Sì alla neutralizzazione dell’aumento dei valori di stima” è riuscita, avendo raccolto oltre 16 mila firme. Un risultato estremamente positivo. Ne sarebbero bastate 10mila. Tale cifra è comunque superiore a quella necessaria ad una “semplice” iniziativa popolare legislativa, che di sottoscrizioni ne richiede 7000. Se il comitato promotore ha scelto la via più impegnativa, è per un motivo: una volta che una disposizione è inserita nella Costituzione, i politicanti non possono più modificarla. Se non passando di nuovo dalle urne.

Nel comitato promotore dell’iniziativa sulle stime immobiliari, primo firmatario il granconsigliere Udc Paolo Pamini, ci sono quattro esponenti della Lega: Eolo Alberti, Omar Balli, Daniele Caverzasio e Michele Guerra. Il Mattino ha sostenuto con convinzione l’iniziativa: ha portato migliaia di firme e dedicato al tema articoli e prime pagine.

Ovviamente il sostegno proseguirà in prospettiva della votazione popolare.

Artificio per fare cassetta

La scelta dello strumento dell’iniziativa costituzionale è quando mai opportuna. Visto che le stime vengono aggiornate periodicamente, il principio della “neutralità fiscale” deve valere sempre. Non sta né in cielo né in terra che lo Stato tassaiolo tarocchi ripetutamente le stime per aumentare le imposte ai proprietari di una casetta o di un appartamento sulla base di una maggiore ricchezza fittizia, che esiste solo sulla carta. Pompare il valore di stima è un bieco artificio che non rende più ricco il proprietario di un immobile. Tuttavia è gravido di conseguenze. Dal valore di stima non dipendono solo le imposte che si è costretti pagare. Esso infatti impatta negli ambiti più svariati: dall’attribuzione di borse di studio ai sussidi di cassa malati, dalle prestazioni complementari alle rette delle case anziani. Anche sotto tutti questi aspetti la revisione delle stime immobiliari – se proprio s’ha da fare – deve essere neutra. Perché, se così non sarà, i proprietari di una casetta risulteranno cornuti e mazziati: pagheranno più imposte e si vedranno pure tagliati i pochi contributi pubblici ai quali hanno ancora accesso.

Rischio tsunami

La revisione generale delle stime immobiliari è prevista nel 2025, ma un aggiornamento c’è già stato nel 2017.  Si calcola che, senza neutralizzazione, l’impatto fiscale complessivo della prossima revisione si aggirerebbe sui 400milioni di franchi. Uno tsunami di aumenti di imposta e tagli di contributi si abbatterebbe sui proprietari di una casetta – ovvero il ceto medio – già tartassati e penalizzati in mille modi! E che tra l’altro a Lugano, “grazie” alla partitocrazia, dovranno fare fronte pure alle conseguenze del famigerato “Messaggio Dracula”: ovvero i 117 milioni di contributi LALIA pretesi a trent’anni di distanza.

Ma le ripercussioni degli aggravi fiscali dovuti a stime gonfiate si abbatterebbero anche sugli inquilini: è infatti scontato che i padroni di casa si rifarebbero sugli affitti.

Giù le mani!

Quindi, il messaggio è chiaro: via le mani dalle tasche dei proprietari di una casetta! E va ribadito ad oltranza: visto che, come noto, il Cantone si ritroverà un buco di 230 milioni nei conti del 2023 a seguito del mancato versamento dei dividendi della BNS, la tentazione di mungere i cittadini per non dover finalmente risparmiare, per i politicanti sarà fortissima. A stimolare velleità predatorie a danno dei contribuenti c’è pure la doverosa riduzione del tasso di conversione della Cassa pensioni cantonale, che la partitocrazia vorrebbe compensare con i soldi dello Stato: la Lega e il Mattino hanno da tempo promesso il referendum se questo disegno aberrante dovesse diventare realtà.

L’esito estremamente positivo della raccolta firme per neutralizzare fiscalmente la revisione delle stime immobiliari indica quanto il tema sia sentito dalla popolazione ticinese. E’ senz’altro un buon inizio. Ma la vera battaglia si combatterà al momento della votazione popolare. La Lega ed il Mattino si impegneranno al massimo per sbarrare nuovamente la strada ai tassaioli!

Lorenzo Quadri