Versare contributi di coesione costanti a Bruxelles? Qualcuno si è bevuto il cervello

Neanche un centesimo in più agli eurobalivi! Referendum contro qualsiasi pretesa di rendere ricorrenti le marchette “di coesione”!

Qui qualcuno deve essersi bevuto il cervello come aperitivo! La Segretaria di Stato Livia Leu (Livia chi?) caponegoziatora con la fallita UE, nei giorni scorsi se ne è uscita tranquilla come un tre lire a dichiarare che la Svizzera sarebbe “pronta a versare un contributo di coesione costante” agli eurobalivi.

In altre parole, questa burocrate si permette di andare in giro a promettere in regalo miliardi di franchi di proprietà del contribuente rossocrociato!

Per loro i soldi ci sono

Altro che contributi costanti all’UE. Anche un singolo contributo è uno di troppo. E noi ne abbiamo già sborsati due, da 1.3 miliardi cadauno!

Il secondo pizzo è stato sbloccato dal parlatoio federale il 30 settembre del 2021. Trattasi dell’ennesima calata di braghe della partitocrazia. In precedenza il triciclo stesso, in un raro sprazzo di lucidità, ne aveva deciso il congelamento come risposta alle discriminazioni messe in atto dalla DisUnione europea ai danni della Svizzera.

Inutile dire che sbloccare il pizzo miliardario non è servito ad una fava. E adesso noi dovremmo rendere i contributi addirittura costanti… in cambio di niente?

Il governicchio federale blatera che per gli svizzeri “gh’è mia da danée”, però i soldi da regalare a Bruxelles ci sono sempre? Ma stiamo “busciando”?

E’ poi evidente che gli eurofunzionarietti pretenderanno di mungerci sempre di più. Costoro già pianificano di versare centinaia di miliardi all’Ucraina per la ricostruzione (che per ora appare assai lontana). E’ scontato che verranno a battere cassa a Berna. E che – grazie ai loro camerieri incadregati nel governicchio federale – otterranno una barcata dei nostri soldi. Quelli che per noi non ci sono mai!

Nessuna apertura

La Svizzera ha sbloccato il secondo contributo di coesione. Eppure da Bruxelles non arriva alcuna apertura. Nei giorni scorsi sei soldatini della Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio nazionale, avendo evidentemente il “temp che pècia”, hanno pensato bene (?) di recarsi nella capitale europea a perorare la causa dell’associazione della Svizzera ai programmi di ricerca Horizon-Europe. Come se fossero questi i problemi del paese. Va da sé senza cavare un ragno dal buco. Perché gli eurofalliti per qualsiasi cip pretendono la firma dello sconcio accordo quadro istituzionale. Intanto Stati come la Turchia, l’Albania, il Kosovo, la Tunisia e la stessa Ucraina sono associati ad Horizon. Solo dalla Confederella Bruxelles esige il pagamento di contributi miliardari e la sottoscrizione di sconci accordi quadro istituzionali in cambio dell’associazione!

Non esiste che…

Nei negoziati con Berna, l’UE avanza sempre le stesse pretese:impossibili ed offensive. Non recede di un millimetro. Vuole la ripresa dinamica, ossia automatica, del diritto UE. Vuole imporci i giudici stranieri e pure la direttiva comunitaria sulla cittadinanza. Quest’ultima ciofeca si traduce nell’accesso immediato e perpetuo(quindi senza rischio di rinvio in patria) dei migranti UE allo Stato sociale svizzero. Le conseguenze sono facili da immaginare. Inoltre, con la direttiva in questione, la Svizzera non potrebbe più espellere nessun criminale straniero, se questo è cittadino comunitario.

Secondo gli eurobalivi, questo sarebbe il prezzo da pagare per l’accesso al mercato unico UE. Ma andate a Baggio a suonare l’organo!

Non esiste che per accedere ad un mercato un paese sia costretto a farsi dettare le leggi da un’entità terza. E non solo in ambito commerciale, ma in svariati settori fondamentali.

Non esiste che per accedere ad un mercato si debbano spalancare le frontiere – e le casse dello Stato sociale – all’immigrazione incontrollata.

Non esiste che per accedere ad un mercato occorra rinunciare all’espulsione dei delinquenti stranieri.

Non esiste che per accedere ad un mercato si debbano pagare pizzi ricorrenti miliardari. Come se gli accordi tra Svizzera ed UE fossero nel solo interesse della Confederella, quando è semmai vero il contrario.

Gli eurofunzionarietti vogliono ridurre la Svizzera ad una lorocolonia. Proprio quello che sogna di fare Putin con l’Ucraina; solo senza i missili. Ciononostante, senza vergogna, la foffa di Bruxelles in relazione alla guerra in Ucraina si spaccia per paladina delle sovranità nazionali e del diritto all’autodeterminazione dei popoli. Ma si può essere più ipocriti e più bugiardi di così?

Neanche un centesimo

Eppure la sciura Livia Leu, evidentemente autorizzata dal suo capo – il “medico italiano” (cit. Corriere della Sera) del PLR: grazie ex partitone! – va a Bruxelles a promettere che i contributi di coesione elvetici diventeranno ricorrenti. Ma come: quando il Mattino scriveva che sarebbe andata a finire così veniva accusato di raccontare balle di fra’ Luca. E invece…

Leu, go home! A casa!

Neanche un centesimo in più agli eurobalivi! Referendum contro qualsiasi pretesa di rendere ricorrenti le marchette “di coesione”! Altro che concludere nuovi accordi con l’UE. E’ ora di cominciare a disdire qualcuno di quelli in essere. A cominciare dalla devastante libera circolazione delle persone!

#swissexit