In casa PLR i vertici stanno perdendo la testa e sbroccano contro gli odiati “nemici”
In casa dell’ex partitone stanno perdendo la testa. Chiaro: la cadrega al Consiglio degli Stati, che il PLR detiene da ere geologiche, “scanchigna” pericolosamente. L’inciucio cadregaro contro natura con il PPD, e non c’era bisogno di essere il Mago Otelma per prevederlo, ha avvantaggiato solo gli uregiatti. Adesso che questi hanno salvato, per un soffio, il secondo strapuntino in Consiglio nazionale, il loro obiettivo è stato raggiunto: quindi, perché impegnarsi nel sostenere Merlini agli Stati? Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato!
A $inistra, no a destra
Il quale Merlini, come sappiamo, già il 20 ottobre, dopo la sua deludente votazione personale al primo turno, corse ad invocare il sostegno della $inistra: evidentemente non fidandosi degli alleati “ufficiali” PPD. Sono poi seguite acrobatiche giravolte con l’obiettivo di strizzare l’occhio alla destra, sparacchiando addosso a Marina Carobbio (ma come: prima chiede il soccorso ro$$o, e poi…?). Magari pensando che il PLR di Lugano si sia dimenticato che Merlini, da presidente del partito cantonale, fu l’artefice della rottamazione di Marina Masoni. Al suo posto venne insediata la radikale Sadis che, eletta con l’appoggio massiccio dei kompagni, condusse al DFE una politica di $inistra (“tassa e spendi”, moltiplicatore cantonale, eccetera).
Merlini ha dunque validi motivi per essere preoccupato in vista del 17 novembre. A garantirgli la bramata cadrega non saranno certo le iniziative di galoppinaggio del ministro degli esteri binazionale KrankenCassis che, non avendo evidentemente altro da fare, passa le mattinate al mercato di Bellinzona a farli campagna elettorale.
Scomposta sbroccata
A dimostrazione che in casa PLR stanno perdendo la testa: lo scomposto attacco personale di Merlini dalle colonne del fido CdT a Marco Chiesa, candidato agli Stati dell’area Lega-Udc, accusato di essere al servizio di Blocher (?).
A parte che, è il caso di ricordarlo, senza Blocher non ci sarebbe stata la votazione sullo SEE del dicembre 1992, vinta a livello nazionale grazie al voto ticinese, e quindi oggi la Svizzera sarebbe nell’UE (ma forse questo scenario a un euroturbo come Merlini piacerebbe assai).
A parte che senza Blocher non ci sarebbe stata neanche l’iniziativa “contro l’immigrazione di massa”, accettata a livello federale e plebiscitata dai ticinesi (9 febbraio 2014) ma poi AZZERATA a Berna dalla partitocrazia PLR-PPD-P$$, rappresentanti ticinesi compresi.
A parte quanto sopra (ma ci sarebbe parecchio altro), se c’è qualcuno che di sicuro non può permettersi di accusare chicchessia di essere “agli ordini di”, quel qualcuno è proprio l’ex partitone ed i suoi politicanti.
Infatti il PLR:
- si fa schiacciare gli ordini dai manager stranieri delle multinazionali rappresentati da Economiesuisse: gente che vuole svendere la Svizzera all’UE per ingrassarsi ulteriormente le già rigonfie saccocce;
- vuole la libera circolazione senza limiti con conseguente invasione da sud e smania per sottoscrivere lo sconcio accordo quadro istituzionale, definito dai vertici liblab “l’accordo della ragione, da firmare subito”;
- ha la più alta percentuale di deputati federali che sono contemporaneamente lobbisti delle casse malati (vedi l’attuale ministro degli esteri);
- vota e difende le demenziali ecotasse che dissangueranno il ceto medio e basso, ed ha pure inserito nel suo programma le tasse sui biglietti aerei;
- ha un movimento giovanile (questa è dei giorni scorsi) che vuole alzare l’età della pensione a 66 anni per tutti;
- alla faccia del “liberale”, è pure riuscito a calare le braghe davanti al Diktat disarmista dell’UE;
- eccetera eccetera.
E il PLR farebbe gli interessi del Ticino? E’ già Carnevale?
Morale
Senza dimenticare che, nel dibattito in Consiglio nazionale sull’iniziativa per la disdetta della libera circolazione delle persone (eravamo in settembre), proprio Merlini se ne è uscito a dire che “la preferenza indigena è in vigore (!) e le problematiche sono attenuate (!)”. Ed infatti i frontalieri sono diventati 70mila con la preferenza indigena in vigore!
Morale: visto che i due euroturbo Lombardi e Merlini sono – politicamente parlando – uno la fotocopia dell’altro, mandare agli Stati uno solo dei due basta e avanza! Il 17 novembre votiamo il candidato dell’area Lega/Udc, Marco Chiesa.
Lorenzo Quadri