I politicanti starnazzano per l’aumento dei premi di cassa malati; poi, il giorno dopo…
Si vede che stiamo troppo bene, o che siamo diventati troppo pecoroni. Altrimenti ci sarebbero già i gilet gialli in piazza
Come c’era da attendersi, per farsi campagna elettorale cavalcando l’isterismo climatico la partitocrazia al Consiglio degli Stati non esita a mettere pesantemente le mani nelle tasche dei cittadini. Nei giorni scorsi infatti una maggioranza quasi bulgara della camera alta ha deciso l’introduzione di deliranti balzelli sulla benzina e sui biglietti aerei. La fatwa sui riscaldamenti a nafta era già stata lanciata qualche giorno prima; a partire dal 2023 saranno praticamente vietati in caso di rinnovo, se non in edifici perfettamente isolati. Tra parentesi, sarebbe interessante sapere quanti posti di lavoro verranno cancellati in Ticino con questa geniale novità.
Di certo a seguito di una deplorevole dimenticanza, non è ancora stata introdotta la tassa sulle flatulenze. Ma non dubitiamo che arriverà in tempi brevi.
Il dossier passerà ora al Consiglio nazionale.
Il colmo
Martedì i politicanti in campagna elettorale starnazzavano in coro per l’ennesimo aumento dei premi di cassa malati (per il Ticino il 2.5%). Il giorno dopo gli stessi politicanti, tranquilli come un tre lire, si inventavano ecobalzelli che graveranno sui bilanci delle economie domestiche per migliaia di franchi all’anno. Domanda: a quanti aumenti annuali di premio di cassa malati equivalgono gli ecobalzelli votati dal triciclo al Consiglio degli Stati?
Attacco al ceto medio e basso
Queste nuove tasse sono manifestamente un colpo sotto la cintura al ceto medio e basso. I ricchi possono permettersi di pagare la benzina 12 centesimi in più al litro senza fare un cip. Non se ne accorgono nemmeno. Chi fatica a tirare alla fine del mese, invece, se ne accorge eccome. Ingiustamente penalizzati anche gli abitanti delle zone discoste, che hanno bisogno dell’automobile per spostarsi, non avendo alternative.
Le maxitasse sui biglietti aerei, un multiplo di quelle applicate in Europa, dal canto loro non faranno che incentivare gli aeroporti stranieri a scapito di quelli elvetici, secondo la consueta logica tafazziana del martellarsi sui gioielli di famiglia.
Borsello sempre più vuoto
Anche al Gigi di Viganello è chiaro che chi ha bisogno della macchina per andare a lavorare, non potrà fare altro che continuare ad utilizzarla, pagando di più per la benzina e trovandosi il borsello sempre più vuoto. I balzelli sull’olio combustibile colpiranno i proprietari di una casetta, di un appartamento, ed ovviamente gli inquilini. Chi fa fatica ad arrivare a fine mese dovrà abbassare il termostato a 15 gradi. I milionari nelle loro ville ed attici potranno tenerne 25.
Ci piacerebbe proprio sapere se i politicanti che si sciacquano la bocca con l’isterismo climatico sperando di salvarsi la CADREGA rinunceranno (tanto per dirne una) all’aria condizionata d’estate ed abbasseranno il riscaldamento d’inverno, oppure se lor$ignori i sacrifici li pretendono solo dagli altri.
Grazie, triciclo!
Ecco dunque come il triciclo si preoccupa dei cittadini che faticano ad arrivare a fine mese:
- Nuovi ecobalzelli
- Aumenti ingiustificati dei premi di cassa malati, per i quali possiamo ringraziare anche i parlamentari che sono contemporaneamente lobbisti delle casse malati (in maggioranza esponenti del PLR)
- Con la devastante libera circolazione, la partitocrazia ha fatto esplodere povertà e precariato in Ticino.
Nuovo salvadanaio
Tanto per mettere la ciliegina sulla torta, i proventi degli ecobalzelli andranno ad alimentare il fondo per il clima. Un nuovo salvadanaio a cui naturalmente attingeranno gli amichetti – guardacaso ro$$overdi – che con l’isterismo climatico si fanno gli attributi di platino.
Evidentemente in Svizzera stiamo ancora troppo bene. O siamo diventati troppo pecoroni. In caso contrario, ci sarebbero già i gilet gialli in piazza.
Effetto zero
In nome dell’isterismo climatico, il triciclo affonda le mani nelle tasche dei cittadini. Questo per cosa? Per ridurre del 60% le emissioni di CO2 in Svizzera.
Sull’effetto che le emissioni antropiche, ovvero legate all’attività umana, di tale gas hanno realmente sul clima, si potrebbe disquisire a lungo. E questo alla faccia dei $inistrati Verdi-Anguria che, come di consueto, tentano di imporre le proprie posizioni come se fossero la Verità rivelata e denigrano, insultano e scatenano campagne d’odio contro chi osa non essere d’accordo.
In ogni caso: che effetto avrebbe sul clima una riduzione del 60% delle emissioni di CO2 della Svizzera? Risposta: assolutamente nessuno, perché stiamo parlando di quantitativi che, a livello globale, sono infinitesimali. Ed intanto la Cina ha appena inaugurato un nuovo mega-aeroporto da cui transiteranno 100 milioni di passeggeri all’anno.
I frontalieri non inquinano
A ciò si aggiunge il fatto che gli isterici climatici sono in prima linea degli spalancatori di frontiere. Fautori della globalizzazione selvaggia e del “devono entrare tutti”. Ma naturalmente secondo costoro i 65’500 frontalieri uno per macchina non inquinano, i TIR UE in transito parassitario attraverso la Svizzera non inquinano, l’immigrazione incontrollata e conseguente sovrappopolazione (siamo qui in troppi!) non inquina. L’ipocrisia di certi figuri sembra non avere limiti: e qui sì che ci sarebbe urgenza di fissarne!
Quelli che “è ineluttabile”
E non è ancora finita. Il triciclo PLR-PPD-P$$ è del tutto incapace di opporre una qualsiasi resistenza ai Diktat della fallita UE, da cui infatti si fa schiacciare gli ordini perché – farfugliano i soldatini dell’establishment – “è ineluttabile”. Lo stesso triciclo ha pavidamente svenduto senza contropartita il segreto bancario svizzero perché – farfugliano ancora i soldatini – “era ineluttabile”. E questi stessi politicanti, che tutte le volte che c’è da difendere le prerogative del nostro Paese da attacchi esterni calano le braghe ad altezza caviglia invocando presunte “ineluttabilità” pretendono adesso di governare… nientemeno che i cambiamenti climatici? Qui qualcuno si è davvero bevuto il cervello. Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere. Ma ancora di più piangeremo quando l’isterismo ambientalista ci presenterà il conto.
Lorenzo Quadri