Se i ticinesi se ne vanno, la colpa è dell’invasione da sud voluta dalla partitocrazia

E i $inistrati immigrazionisti saltano sul carro per cianciare che bisogna fare arrivare più stranieri. Che tolla!

Ohibò: all’improvviso la casta si accorge che il Ticino sta perdendo abitanti. Sul tema dello spopolamento (“evoluzione demografica negativa”) si terrà addirittura un simposio in ottobrea Lugano. Curioso però: sull’aumento massiccio di popolazione a seguito dell’immigrazione incontrollata, e dai problemi che ne derivano, nessuno ha mai fatto un cip. Adesso che si assiste ad una – peraltro minima – diminuzione, ecco che già si paventano scenari e previsioni apocalittici.

Naturalmente i $inistrati immigrazionisti ne stanno già approfittando per cianciare che bisogna far arrivare più stranieri, come se non ne avessimo già abbastanza. Col fischio! Ma come, i ro$$overdi non erano quelli della “decrescita felice”?

Taciuta la causa principale

Il tema del calo demografico è ovviamente importante. Peccato che, per qualche strano motivo, i grandi esperti (?) che lo affrontano evitino accuratamente di citarne la causa principale: l’invasione da sud. Ovvero l’assalto alla diligenza del mercato del lavoro ticinese da parte di italiani residenti in Italia (frontalieri). Un assalto che nemmeno la crisi occupazionale da stramaledetto virus cinese ha rallentato.

Come sappiamo, infatti, il numero dei frontalieri è aumentato anche nel  secondo trimestre dell’anno di disgrazia 2021, ed ormai siamo vicini a quota 72mila. In altre parole: un terzo degli impieghi presenti in Ticino è occupato da premessi G. I frontalieri aumentano anche quando i posti di lavoro diminuiscono. E, in barba alla fregnaccia dei “lavori che i ticinesi non vogliono più fare” crescono soprattutto nel terziario.  Due frontalieri su tre sono impiegati in questo settore.

Il numero dei frontalieri attivi nel terziario è quadruplicato per colpa della libera circolazione. Parimenti, i due terzi dei disoccupati ticinesi provengono proprio da queste professioni. Però ci dicono che il soppiantamento non esiste, sono tutte balle della Lega populista e razzista…

E in questa situazione qualcuno si meraviglia se i ticinesi, giovani e meno giovani, emigrano? Se non fanno figli, mancando le prospettive per il futuro?

Cerotti sulla gamba di legno

Se non si ferma l’invasione da sud, la fuga di giovani ticinesi, che non trovano più spazio su un mercato del lavoro saturato da frontalieri, è destinata a continuare. Il resto sono cerotti sulla gamba di legno.

Ma naturalmente i grandi esperti (?) a tal proposito non fanno un cip: guai a mettere in discussione il sacro dogma, ormai assurto a religione, delle frontiere spalancate! Però c’è chi pensa di rimediare alla perdita di abitanti sciacquandosi la bocca col politikamente korrettissimo “green”. E’ già carnevale?

Come previsto

La situazione in cui ci troviamo oggi, la Lega l’aveva prevista già vent’anni fa.  Ma naturalmente erano tutte balle populiste e razziste. Addirittura, l’allora presidente del PLR Fulvio Pelli ebbe a dichiarare che “grazie alla libera circolazione, i nostri giovani potranno lavorare a Milano”. Come no!

“Arrivano meno italiani”?

Altra sortita da premio Nobel fatta dai grandi esperti (?), oltre che da politicanti $inistrati: “il problema è che in Ticino si trasferiscono meno italiani”. Ah, ecco. Questa perla di saggezza ci mancava.

1) Tanto per cominciare, il problema della perdita di popolazione NON si compensa con l’immigrazione scriteriata: ma stiamo scherzando? Ricordiamo che per anni ed annorum ci è stata propinata, a mo’ di lavaggio del cervello, la panzana che “gli stranieri pagheranno le pensioni agli svizzeri”. Ed invece, ma guarda un po’, si è scoperto che non si pagano neppure le proprie, di pensioni! Quindi, se la domanda è “chi finanzierà la nostra vecchiaia” la risposta non è “i migranti”.
2) Perché mai gli italiani dovrebbero trasferirsi in Svizzera, visto che possono fare i frontalieri, senza alcun limite né contingente – in violazione della Costituzione e della volontà popolare ripetutamente espressa: grazie, partitocrazia! – il che è parecchio più conveniente?

Sarebbe per contro interessante sapere quanti ticinesi si stanno trasferendo oltreramina per diventare “frontalieri svizzeri”. Il fenomeno è già diffuso nell’area ginevrina. E sta prendendo piede anche qui. Grazie, triciclo!

Moratoria subito

Come ha chiesto la Lega con vari atti parlamentari e come ha ribadito pubblicamente nei giorni scorsi la vicecapogruppo in GC Sabrina Aldi, occorre introdurre una moratoria sul rilascio di nuovi premessi G. O comunque misure analoghe. Su questa richiesta, il governicchio deve lavorare seriamente. Andare avanti a suon di “sa po’ mia” non è più un’opzione. La situazione è drammaticamente semplice: o finisce la libera circolazione delle persone senza limiti, o finisce il Ticino.

Lorenzo Quadri