Sfruttano anche il tunnel del Monte Ceneri per la propaganda internazionalista
Come da copione! Qualche settimana fa l’avevamo previsto da queste colonne, e la previsione si è puntualmente avverata: in vista della votazione del 27 settembre, l’inaugurazione del tunnel AlpTransit del Ceneri, tenutasi venerdì, è stata strumentalizzata a scopo di propaganda per la devastante libera circolazione delle persone.
Oltretutto non sono mancate le fregnacce di portata epica: come la storiella che la libera circolazione delle persone gioverebbe anche alle opere ferroviarie. Forse è il caso di ricordare che il pacchetto bilaterali I – quello composto da 7 accordi; quello che, come starnazzano i camerieri di Bruxelles, sarebbe gravato dalla terrificante (?) clausola ghigliottina la quale porterebbe alla decadenza di tutti i trattati se uno di essi venisse disdetto – comprende anche l’accordo sul traffico terrestre.
Questo accordo è un altro FLOP. Infatti ha trasformato la Svizzera in un corridoio a basso costo per TIR UE in transito parassitario. A seguito dell’ennesima calata di braghe davanti ai funzionarietti dell’UE ad opera dell’allora ministro dei trasporti kompagno Moritz Leuenberger, il limite di peso dei camion comunitari autorizzati al transito è stato innalzato da 28 a 40 tonnellate; mentre la tassa sul traffico pesante applicata ai bisonti UE per l’attraversamento della Svizzera è stata fissata all’irrisoria somma di 325 Fr. E naturalmente detti bisonti “devono entrare tutti”!
Invasi dai TIR UE
E allora, per evitare che la Confederella venga INVASA dai camion europei in transito parassitario, ecco che il nostro Paese si inventa AlpTransit, al motto di “merci sul treno da confine a confine”. La inventa e naturalmente la finanzia per intero: e stiamo parlando di 25 miliardi di franchetti, per un’opera che serve sostanzialmente agli eurobalivi.
Se l’accordo sul traffico terrestre decadesse, la Svizzera potrebbe o aumentare esponenzialmente la tassa sul traffico pesante per i camion della Disunione europea, o semplicemente fermarli in dogana. Col risultato che questi, per raggiungere il Nord, rispettivamente il Sud dell’Europa, dovrebbero passare dal Brennero o dal Monte Bianco. I nostri vicini sarebbero senz’altro entusiasti!
Va da sé che, se si potessero fermare i TIR UE al confine, nemmeno ci sarebbe bisogno di AlpTransit. Perché non si spendono 25 miliardi per accorciare di un po’ la durata del viaggio in treno tra Lugano e Zurigo. Quanto alle storielle sulla “città Ticino”… stendiamo un velo pietoso.
Altro che usare AlpTransit per tessere le lodi dei bilaterali! Ma chi si pensa di prendere per il lato B?
Intervista in ginocchio
Come se non bastasse, sull’edizione di venerdì, il Corriere del Ticino – quotidiano al servizio del PLR a sua volta al servizio dei manager stranieri di Economiesuisse – approfitta dell’inaugurazione del tunnel del Ceneri per prodursi nell’ennesima intervista in ginocchio al consigliere federale (ex) doppiopassaporto Ignazio KrankenCassis. E naturalmente ben quattro domande hanno lo scopo di fare propaganda di regime contro l’iniziativa per la limitazione. Che di per sé con il tunnel AlpTransit del Ceneri non c’entra una fava. Inutile dire che il buon Cassis racconta un sacco di panzane. A partire da quella, clamorosa, che senza la libera circolazione l’economia svizzera perderebbe l’accesso al mercato UE, quando tale accesso è regolato solo in minima parte dai bilaterali I, ma dipende invece dall’accordo di libero scambio del 1972 e dalle convenzioni multilaterali sottoscritte nell’ambito dell’Organizzazione mondiale del commercio.
Non facciamoci fregare dalla propaganda della casta, la quale non sa fare altro che pappagallare gli stessi scenari catastrofisti che già evocava nel 1992 ai tempi della votazione sull’adesione della Svizzera allo SEE!
In questi giorni, le schede di voto sono arrivate nelle case: tutti a votare SI’ all’iniziativa Per la limitazione!
#swissexit
Lorenzo Quadri