A margine della recente visita del presidente tedesco Steinmeier (Steinmeier chi?)

 

La recente visita in Svizzera del presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier (nemmeno in Germania l’hanno mai sentito nominare), esponente degli ormai asfaltati $D, ha dimostrato ancora una volta l’asservimento della Svizzera.

Il cameriere dell’UE kompagno Berset ha infatti pensato bene di slinguazzare il suo ospite blaterando di presunte love story (?) tra la Svizzera e la Germania.

Certo, un amore così incontenibile che la Baviera, impipandosene dei fallimentari accordi di Schengen, ha già minacciato a più riprese di chiudere le frontiere con la Svizzera, perché troppi finti rifugiati con lo smartphone le attraversano. A sentire le bestialità di Berset sull’amore tra Svizzera e Germania, non si può  non pensare al recente commento di Blocher su KrankenCassis: “Con Cassis nel 1939 ci saremmo uniti al Terzo Reich”. Evidentemente non solo con lui. Se invece del kompagno “Frank-Walter” fosse arrivato Mattarella, ci saremmo dovuti sorbire boiate fantozziane sugli splendidi rapporti che intercorrono tra Svizzera ed Italia, la quale ci frega in ogni occasione?

Il festival delle fregnacce

Il colmo è che l’ospite germanico, servito, riverito e rimpinzato in “cene di gala” stile Versailles (e nüm a pagum), oltre a non contare un tubo nemmeno in casa propria (la sua carica è poco più che onorifica) è venuto a raccontarci un sacco di fregnacce. In sostanza ha fatto l’ambasciatore dell’élite spalancatrice di frontiere. Quella che vuole farci sottoscrivere lo sconcio accordo quadro istituzionale che, secondo KrankenCassis, sarebbe in dirittura d’arrivo.

E’ evidente che la casta ci sta facendo il lavaggio del cervello per farci digerire i suoi Diktat. Il che implica, è chiaro, la sistematica denigrazione di chi, a questo establishment da tre e una cicca, mette i bastoni tra le ruote: in particolare gli spregevoli populisti. Infatti la visita del soprammobile (politicamente parlando) tedesco si è orientata su due filoni:

  • Propaganda smaccata all’ accordo quadro istituzionale: quello che permetterebbe agli eurobalivi, con la complicità dei loro camerieri bernesi, di comandare in casa nostra; e
  • Demonizzazione degli odiati “populismi” tramite dibattito farlocco organizzato ad hoc per Steinmeier: di fatto uno stucchevole convegno di $inistrati che si parlano addosso tra loro (da Berset al Frank-Walter ad altri partecipanti alla tavola rotonda: tutti della stessa area gauche-caviar). Quali sono le tesi sostenute senza pudore dalla casta? Facile: che nel mondo starebbero prendendo piede “inquietanti” (sic) populismi, i quali sarebbero veleno per la democrazia. Perché poi i populismi sarebbero “inquietanti”, lor$ignori mica lo spiegano. Lo sono per definizione. Perché così ha deciso la casta spalancatrice di frontiere e multikulti.

I nemici della democrazia

Ma questi mangiapane a ufo chi credono di prendere per i fondelli? Gli odiati “populisti” sarebbero i nemici della democrazia? E’ il colmo!

Il pericolo per la democrazia non sono i populisti, ma è la CASTA.

– Quella che vuole togliere potere al popolo per farsi i propri comodi. Ed in particolare per portare avanti immigrazione scriteriata e multikulti.

– Quella che vuole rifilarci l’accordo quadro istituzionale per, appunto, tagliare fuori il popolazzo. E naturalmente l’osceno accordo  vuole rifilarcelo previo lavaggio del cervello ad opera della stampa di regime.

– Quella che, tramite i suoi soldatini, vuole farci credere che la devastante libera circolazione delle persone non sfascia il mercato del lavoro, ma quando mai: sono solo “percezioni”.

– Quella che viene a raccontarci che l’esercizio dei diritti di iniziativa popolare e referendum va reso più difficile, perché i cittadini non devono poter ostacolare i disegni della casta!

Ecco chi sono i nemici della democrazia. Gli Steinmeier, gli eurobalivi ed i loro camerieri: politici e mediatici. Altro che montare in cattedra a blaterare contro i “populismi inquietanti”. Ma andate a Baggio a suonare l’organo!

Lorenzo Quadri