Divieto di burqa: in Consiglio nazionale i soldatini della partitocrazia votano CONTRO

Mercoledì in Consiglio nazionale si è svolto l’ultimo dibattito sull’iniziativa popolare che vuole vietare il burqa a livello federale.

L’iniziativa federale ricalca quella lanciata in Ticino dal Guastafeste, ed appoggiata dalla Lega e dal Mattino, che venne approvata alle urne nel settembre 2013 con il 65.4% dei voti: quindi un risultato eccezionale. La norma ticinese è entrata in vigore nel 2015 e non ha causato problemi di sorta. In particolare non ha danneggiato in alcun modo il turismo in arrivo dai Paesi arabi. I turisti, debitamente informati, si sono conformati alle regole.

Il divieto di burqa ticinese è il primo introdotto tramite votazione popolare. Altri paesi hanno legiferato su questo tema: prima la Francia, poi (in ordine sparso) Belgio, Paesi Bassi, Bulgaria, Austria, Norvegia,… Ma si tratta di leggi introdotte tramite la via parlamentare. Purtroppo, alle nostre latitudini, non c’è verso che la partitocrazia multikulti, spalancatrice di frontiere ed islamofila muova foglia per difendere il nostro modello di società occidentale contro l’avanzata islamista. Non sia mai! E se poi ci accusano di r…r…razzismo??

La ciofeca

Ed infatti a larga maggioranza la partitocrazia dice njet all’iniziativa, e sostiene invece l’osceno controprogetto. Quest’ultimo è una “cagata pazzesca” (cit. Fantozzi) che prevede di sperperare più soldi pubblici nell’ “integrazione” – così le associazioni contigue al P$ ci possono tettare dentro in grande stile – ed addirittura nella promozione della parità di genere all’estero! Qui siamo davvero al delirio. Ad un’iniziativa che chiede di vietare il burqa, la partitocrazia risponde proponendo di sperperare ancora più soldi del contribuente all’estero. Nella situazione attuale di crisi nera, oltretutto!

Secondo il controprogetto-ciofeca, addirittura, l’obbligo di togliere il burqa dovrebbe valere solo nell’ambito dei controlli d’identità. Ah beh, questa sì che è una conquista epocale! Perché, qualcuno pensava forse di autorizzare chicchessia a tenere lo straccio sulla faccia durante un controllo d’identità? Grazie allo scellerato multikulti, siamo già giunti al punto di fare le leggi ad hoc per i migranti in arrivo da “altre culture” incompatibili con la nostra?

Femministe?

Fa tenerezza (per modo di dire) vedere le isteriche femministe di $inistra – quelle che si battono per le toilette per transgender e conducono epocali battaglie contro le “tutine da ginnastica sessualizzanti” – che invece difendono il burqa. Evidentemente, la parità di genere serve solo a riempirsi la bocca a scopo elettorale. Non appena però la difesa della donna, e del nostro modello di società occidentale che non può tollerare che le donne debbano sparire sotto una palandrana nera integrale, entra in conflitto con il sacro dogma del multikulti, queste sedicenti femministe da tre ed una cicca si schierano contro le donne. Ma brave!

La coerenza

Nel 2010 qualcuno scrisse: “L’obbligo di portare il velo integrale (…) dal nostro punto di vista occidentale costituisce una massiccia violazione dei diritti umani (…). Il fatto che le ragazze e le donne portino questo indumento “su base volontaria” non cambia niente. E’ difficile considerare il burqa come qualcosa di diverso da un simbolo dell’oppressione della donna”. Chi è l’autore di questa presa di posizione? Forse la Lega populista e razzista? No! E’ nientepopodimeno che l’allora gruppo P$$ alle Camere federali! Eppure, adesso che si tratta di votare sul divieto di burqa, ecco che i $inistrati – e soprattutto le $inistrate – dicono njet. La luminosa coerenza della gauche-caviar!

Altro che religione!

E’ anche ora di piantarla con la storiella della libertà di religione in relazione al burqa. Il burqa non risponde ad alcuna prescrizione religiosa: tant’è che perfino alla Mecca (!) è vietato. Il burqa è un’usanza tribale contro cui la società occidentale ha il dovere di combattere. Perfino la Corte europea dei Diritti dell’uomo, che tanto piace alla casta internazionalista, ha certificato che vietare il burqa non lede alcun diritto fondamentale.

Andare in giro completamente biotti non è permesso, poiché lede le nostre regole di convivenza. E dunque allo stesso modo non deve neppure essere permesso girare interamente coperti.

Asfaltiamoli!

Senza nessuna sorpresa, la partitocrazia in Consiglio nazionale ha tuttavia deciso di bocciare l’iniziativa antiburqa per 114 voti contro 76 e tre astensioni. A favore dell’iniziativa, oltre ad Udc e Lega, si sono espressi anche alcuni uregiatti. Invece l’ex partitone, per l’ennesima volta in tandem con i $inistrati, ha votato contro.

ASFALTIAMO la casta islamofila in votazione popolare!

Lorenzo Quadri