Eccoli qua: sempre più prevedibili (sono forse a corto di idee?) i sabotatori del 9 febbraio tornano alla carica con la fregnaccia del voto da rifare. Naturalmente ben spalleggiati, non si sa quanto involontariamente, dal Consiglio federale. Quello che nei due anni trascorsi dal “maledetto voto” ha fatto melina a tutto andare, limitandosi a pappagallare i njet dei funzionarietti di Bruxelles. Del resto la stessa ex ministra del 4% Widmer Schlumpf se ne è uscita a dichiarare che bisogna rifare la votazione.
La ciofeca
Il giochetto è piuttosto semplice. Il Consiglio federale aspetta due anni per la concretizzazione del 9 febbraio. Poi propone una clausola di salvaguardia che è un’autentica ciofeca. Non solo non riduce l’immigrazione “stanziale” ma non dice un tubo sui frontalieri. Questi ultimi potrebbero rientrare sotto una qualche limitazione solo se il loro quantitativo su scala nazionale superasse determinati livelli. Ma la situazione dei singoli cantoni non verrebbe tenuta in alcuna considerazione.
Ma tu guarda questi bernesi. Prima calano in Ticino declamando tutta la loro “comprensione” per i problemi di questo sempre meno ridente Cantone. Poi, appena varcato il Gottardo, altro che “considerare la situazione del Ticino”. Fanno proprio l’esatto contrario. E la clausola-bidone ne è l’ennesima dimostrazione.
Lo fanno apposta?
Sicché: dopo due anni di melina – per dare l’impressione di aver studiato approfonditamente il tema, valutando tutte le opzioni possibili – il Consiglio federale se ne esce cono una vera ciofeca. E subito i sabotatori del 9 febbraio, a partire dall’ex partitone, strillano giulivi: “ecco! E’ la dimostrazione che attuare quanto votato dal popolo “sa po’ mia”! Bisogna rivotare sui bilaterali!”.
E, visto che al peggio non c’è limite, c’è anche chi, questa volta in casa uregiatta, ha dichiarato che “bisogna inserire i Bilaterali nella Costituzione”. Ah bravi! L’espulsione dei delinquenti stranieri nella Costituzione è uno scandalo, ma la devastante libera circolazione delle persone invece ci sta bene? Secondo questi $ignori del sedicente “centro”, le calate di braghe davanti agli eurofalliti sarebbero uno dei principi fondanti dello Stato? Ossignùr! Poi ci chiediamo come mai andiamo male.
Il giochino, però, è fin troppo facile da scoprire. Ed infatti ci ha pensato lo stesso Canton Ticino a proporre un’alternativa certamente migliore (non che ci voglia molto…) a quella proposta dal Consiglio federale. Non è la perfezione, ma è un passo avanti. Ora, se a pensar male si commette peccato, ma ci si azzecca quasi sempre, si potrebbe immaginare che il Consiglio federale fa apposta a proporre cose obbrobriose in materia di 9 febbraio per dare il là al partito del rivoto.
Lo scopo manifesto
Anche quello che mena il gesso ha capito in che modo verrebbe preparata un’eventuale seconda votazione sui bilaterali. Ovvero, con il consueto lavaggio del cervello di stampo terroristico. Finanziato, va da sé, a suon di paccate di milioni (ma nessun finto moralista pretenderebbe di conoscerne la provenienza). Con la stampa di regime e le élite politikamente korrette e spalancatrici di frontiere a raccontare panzane catastrofiste sugli accordi bilaterali “indispensabili per la Svizzera”. E con i kompagni, ma guarda un po’, perfettamente allineati con i padroni del vapore.
Chi vuole rivotare ha un solo obiettivo: cancellare il 9 febbraio. Non abbiamo alcuna intenzione di lasciarglielo fare.
Lorenzo Quadri