Il politicante PD lo mette nero su bianco: l’accordo del 2015? Conta meno di zero!

I vicini a sud continuano a prenderci per i fondelli. Nei giorni scorsi è arrivata l’ennesima prova. E se ancora non scendiamo dal pero, vuol dire che siamo messi male. Ma male davvero!

Martedì 4 febbraio l’inutile portale tvsvizzera.it, finanziato con i soldi del canone, ha pubblicato un’intervista ad un deputato del PD italico, tale Enrico Borghi.

Tra i temi affrontati, anche l’annosa – nel senso letterario del termine: è in ballo da anni – questione della fiscalità dei frontalieri. Stiamo parlando di quell’accordo, parafato nel 2015, la cui entrata in vigore, secondo la catastrofica ex ministra del 5% Widmer Schlumpf ed il di lei tirapiedi De Watteville, avrebbe dovuto essere “imminente” già un lustro fa.

Sveglia!

L’intervista di tvsvizzera.it al politicante del PD italico chiarisce al di là di ogni dubbio – nel caso qualcuno (ed in particolare un certo ministro degli esteri PLR con due passaporti) non l’avesse ancora capito – che l’accordo del 2015 è morto e sepolto. Oltreramina non intendono spostarsi di una virgola dalla situazione attuale. Solo la vetusta Convenzione del 1974, superata e stra-superata dagli eventi, conta per loro. Al di là del confine ne parlano come se fosse scolpita nella pietra, manco si trattasse delle tavole di Mosè. Ma fateci il piacere!

Chiaro: questo assurdo trattato permette agli italici di mungere gli svizzerotti senza ritegno e di farsi gli zebedei di platino con i ristorni dei frontalieri; scontato che al di là del confine non lo vogliano cambiare. Quindi, sta a noi darci una mossa!

Dichiarazioni illuminanti

Il kompagno Borghi (Borghi chi?) nella lunga intervista si produce in alcune interessanti affermazioni che confermano che i politicanti del Belpaese ci stanno prendendo per il lato B, e questo da anni. Ma tanto “gli svizzerotti sono fessi e non si accorgono di niente”.

Ad esempio:

  • A proposito della disdetta unilaterale della Convenzione del 1974, il deputato PD afferma categorico: “La disdetta non si può fare. Stiamo parlando del nulla”. Oh Borghi, ma ci sei o ci fai? Una fregnaccia più grossa non la potevi raccontare. Tutti i trattati si possono disdire; a maggior ragione uno vetusto i cui presupposti non sono più dati ormai da anni. Ma chi è questo sinistrato tricolore per venire a dire a noi cosa possiamo e cosa non possiamo fare? Il Padreterno? Giò dò dida! Certo che, a sentire fetecchiate del genere, la voglia di costruire un bel MURO sul confine aumenta in modo esponenziale!
  • Ancora più illuminante il seguente passaggio dell’intervista: “Domanda: ma l’intesa del dicembre 2015 continua a costituire una base per futuri negoziati italo-svizzeri?
    Risposta: Io quell’accordo non lo conosco. È stato parafato tra due governi, quel governo della Repubblica italiana non c’è più, siamo in una nuova legislatura, in uno scenario politico completamente e profondamente modificato. Se qualcuno vuole prendere atto di questo dato bene, altrimenti la storia non è che la possiamo cambiare noi”.
    Traduzione: il governo italiano che ha parafato l’accordo del 2015 non è più in carica da un pezzo quindi l’accordo in questione è carta straccia. Più chiaro di così! Governicchio cantonale e camerieri dell’UE in Consiglio federale, KrankenCassis in primis: se non la capite adesso…
  • Dichiara il politicante PD a proposito della questione “sociale” dello statuto del frontaliere: “Questi aspetti trovano un corrispettivo di confronto con la Svizzera. Stiamo parlando di indennità di disoccupazione, di welfare integrativo,…”. Hai capito? Non solo questi vogliono continuare a farci invadere da 70mila frontalieri ed a papparsi i ristorni, ma pretendono che i frontalieri beneficino della stessa rendita di disoccupazione dei ticinesi, e pure dell’assistenza! Invadere, e pure mungere! Ecco il programma i vicini a sud! E noi ancora tolleriamo la devastante libera circolazione delle persone, voluta dalla partitocrazia?

Le opzioni sono solo due:

– continuare a farsi fregare ed invadere all’infinito dai vicini a sud;
– oppure disdire la Convenzione del 1974.

Da bloccare SUBITO: il versamento dei ristorni! Ricordiamo che il Lussemburgo, per i frontalieri attivi sul proprio territorio, paga ZERO ristorni a Francia e Germania! Invece noi, grazie agli esponenti del triciclo PLR-PPD-P$ nel governicchio cantonale, continuiamo imperterriti a versare 84 milioni di Fr all’anno! Ma si può essere più tamburi di così? E avanti con la chiusura notturna dei valichi secondari (tutti)!
E il 17 maggio: tutti a votare SI all’iniziativa per la disdetta della devastante libera circolazione delle persone! Avanti con la Swissexit!

 

Lorenzo Quadri