No Billag: a Comano hanno perso la testa
Negli sfarzosi uffici dirigenziali della Pravda di Comano il panico dilaga. E porta ad iniziative che farebbero impallidire Tafazzi. Il quale, per lo meno, si martellava gli attributi con una bottiglia. A Comano, invece, sembra preferiscano servirsi di una mazza chiodata medievale.
Ed infatti nei giorni scorsi molti ticinesi si sono visti recapitare in bucalettere la letterina che vedete riprodotta. Corredata di polizza di versamento… intestata all’ex partitone!
In poche parole la CORSI, che è poi l’inutile “Consiglio d’amministrazione” della RSI, in tandem con il PLR (!) sta facendo la questua a sostegno della campagna contro il No Billag. Qui siamo ai limiti dell’accattonaggio.
La colletta con il PLR
Come mai proprio l’ex partitone organizza la colletta? Probabilmente per dimostrare che la partitocrazia è schierata dietro la sua emittente di regime: il PPD è alla testa della CORSI con il Gigio, il PLR fa il cassiere mentre il P$ ha già colonizzato le redazioni radiotelevisive.
Ma il buon Gigio è davvero sicuro di questa scelta? Non gli viene il sospetto che qualche uregiatto “puro e duro” – idem dicasi per qualche esponente della gauche-caviar – piuttosto che versare soldi su un conto dell’ex partitone, potrebbe decidere di non versare nulla? Si consiglia dunque ai galoppini del canone di aprire almeno quattro conti per le offerte: uno per partito più uno apartitico, di modo che ognuno possa versare il proprio obolo con il necessario entusiasmo (?), e soprattutto per evitare mancati introiti a causa di problemi di coscienza. Ma santa polenta, Gigio, bisogna proprio spiegarvi tutto?
Alla faccia dell’equidistanza
Intanto, i dipendenti RSI – chiaramente con il consenso della dirigenza – da settimane sbroccano sui “social” contro la criminale iniziativa No Billag e contro i suoi promotori.
Sarebbe questa l’equidistanza dell’emittente pubblica? E’ così che ci si mantiene “sopra le parti” nel dibattito sul canone radioTV?
Del resto, da un’emittente che fa propaganda politica pro-pensiero unico anche su temi che non la toccano direttamente, di sicuro non ci si può aspettare che, quando è parte in causa, rispetti il mandato di servizio pubblico e si dimostri imparziale.
Effetto boomerang
E’ chiaro comunque che questa ulteriore trovata della CORSI – goffa e del tutto fuori posto – ottiene l’effetto contrario di quello sperato. Dimostra infatti la partigianeria della RSI (quella con il 70% di giornalisti di $inistra e il 16% di centro $inistra, se le statistiche SSR valgono anche per la RSI) e porta acqua al mulino degli iniziativisti. Al pari del grottesco slogan “No Billag – No Svizzera”, scelto dal comitato pro-canone, che è al limite del vilipendio della nazione.
Ricordiamo inoltre che, per la gestione corrente, la CORSI è finanziata con i soldi del canone. Quindi, il Gigio&Co organizzano la campagna pro-canone… con i soldi del canone.
La “macchina da guerra”
L’aspetto comico della faccenda è che gli iniziativisti No Billag, contro i quali è stata schierata questa pomposa macchina da guerra che farebbe invidia alla Corea del Nord, sono quattro gatti!
Infatti, quasi tutti i politicanti che hanno sempre criticato la RSI, adesso che c’è da venire al dunque, si sono tirati indietro con giravolte acrobatiche. La paura fa novanta, si dice. Il terrore di non venire più invitati nei sovradimensionati studi di Comano a farsi propaganda elettorale con i soldi del canone, evidentemente, fa addirittura 180.
Ma pensate che (ennesimo) smacco per la partitocrazia del pensiero unico se la sua macchina da guerra venisse rottamata dalle urne ticinesi; ossia se in Ticino dovesse vincere l’iniziativa No Billag!
Lorenzo Quadri