Berna cala le braghe. Le organizzazioni sovranazionali del piffero ne approfittano
Verrà scarcerato, anzi no perché c’è stato un ricorso. Prosegue la telenovela di “Carlos” ovvero Brian, il delinquente “non patrizio” più noto e più costoso (forse: la mano sul fuoco non ce la mettiamo) della Svizzera. Il bravo giovane di ascendenze sudamericane, oggi 27enne, si trova sul groppone qualcosa come trenta condanne per reati violenti, tra cui il tentato omicidio. Alla collettività costui è già costato una paccata di milioni tra spese di detenzione (con misure di sicurezza speciali) e tentativi di “riabilitazione” tutti miseramente falliti.
Venga o no scarcerato in tempi brevi, è facile prevedere che il soggetto tornerà ben presto dietro le sbarre a seguito dell’ennesima recidiva. E’ inoltre certo che costui sarà sempre a carico del contribuente. Un lavoro onesto non l’avrà mai.
Visto l’andazzo sul fronte della delinquenza “con passato migratorio”, garantito al pistacchio che gli emuli di “Carlos-Brian” si stanno moltiplicando.
Razzismo sistemico?
Da notare che è sulla scorta della vicenda di costui – e delle panzane che il bravo giovane ha raccontato – che di recente una funzionarietta dell’ONU, molto pigmentata ed ossessionata dal woke, ha accusato la Svizzera di “razzismo sistemico”. Ah ecco.
- Nel solo anno di disgrazia 2022 arriveranno in Svizzera oltre 250mila immigrati.
- Proprio ieri la ministra di giustizia liblab Karin Keller Sutter (Ka-Ka-eS) ha annunciato che la pressione migratoria (=invasione) dei finti rifugiati con lo smartphone s’intensificherà. E naturalmente la Confederella sta a guardare e fa entrare tutti, mentre altri Paesi europei, anche con governi di $inistra, erigono MURI sui confini.
- A seguito dell’immigrazione scriteriata, il numero degli abitanti della Svizzera è aumentato del 21% in 20 anni.
- In Ticino il 52% dei lavoratori è straniero, ed i frontalieri sono ormai quasi 80mila in continuo aumento (grazie, Triciclo!).
- I delinquenti d’importazione non vengono espulsi dalla Svizzera, in barba alla legge. Nei giorni scorsi, ad esempio, il tribunale di prima istanza ha deciso che una donna camerunense condannata per aver tentato di accoltellare la figlia rimarrà qui in quanto “ben integrata”.
- Eccetera eccetera.
Però noi saremmo dei razzisti sistemici? Ad essere sistemico è semmai il buonismo-coglionismo della casta nei confronti di delinquenti “in arrivo da altre culture”!
Il delinquente egiziano sul TILO
A proposito di delinquenza d’importazione, nei giorni scorsi si è verificato in Ticino l’ennesimo fatto inquietante, curiosamente riportato da LaRegione (!) ma silenziato dal resto della stampa di regime. Si è sentito parlare dell’uomo che il 28 ottobre alla stazione di Castione ha colpito una ragazza con un calcio in faccia. Ebbene, sempre lo stesso figuro, all’interno del treno Bellinzona-Castione, ha aggredito altre due giovani donne, che per sfuggirgli si sono dovute barricare in bagno mentre l’energumeno tentava di sfondare la porta utilizzando un estintore prima di venire bloccato. Ebbene, l’autore di queste violenze, ma tu guarda i casi della vita, è un 34enne egiziano residente in Italia! Costui è stato poi trasferito al carcere della Farera (e naturalmente le spese di detenzione le paghiamo ancora noi). Altro che “immigrazione uguale ricchezza”! Perché questo figuro non viene rispedito per direttissima in Egitto?
Inutile dire che le femministe ro$$overdi non hanno nulla da dire su questo grave episodio di violenza di genere (l’egiziano ha aggredito solo donne). Citus mutus! Chiaro: l’autore è un migrante. Uno di quelli che, secondo le femministe ro$$overdi, “devono entrare tutti”. Fosse stato un ticinese…
L’eurosoldatino
E’ evidente che non accettiamo accuse di razzismo da parte di organismi sovranazionali inutili ed allo sfascio come il BidONU, dal quale la Confederella dovrebbe uscire. Come non accettiamo le fregnacce di tale Paul Tang (Paul chi?) capo di una delegazione del Parlamento europeo. Il Paul, dopo una visita di due giorni in Svizzera (chi l’ha fatto entrare?), ha pensato bene di starnazzare che il nostro Paese “resta un rifugio del segreto fiscale”.
Ma questo Tang(hero) olandese ci è o ci fa? Che vada a verificare cosa succede in taluni Stati membri della fallita UE: vedi Lussemburgo, Malta, Cipro,… Ma anche la “sua” Olanda, dove diverse aziende e holding hanno trasferito il domicilio fiscale, come la Fiat!
Il funzionamento del fisco in casa nostra, lo decidiamo noi. E’ una componente essenziale della sovranità di una nazione. Di certo non ci facciamo schiacciare gli ordini dal primo eurosoldatino che passa. La foffa di Bruxelles arriva qui a fare la voce grossa perché sa che il governicchio federale cala le braghe. Diamoci un taglio! A questi eurocrati va semplicemente proibito l’ingresso in Svizzera.
E dalla fallita UE dobbiamo girare sempre più al largo. Altro che adesione, come farneticano i $ocialisti. Altro che nuovi accordi. E’ ora di cominciare a disdire qualcuno di quelli in essere!
#swissexit
Lorenzo Quadri