Proprio vero che qualsiasi cosa si faccia c’è sempre qualcuno che si lamenta, e se invece non si fa niente le lamentele arrivano lo stesso! Ultimo episodio in ordine di tempo, l’anatema lanciato dal presidente di Gastroticino Massimo Suter contro igloo e casette natalizie gastronomiche, accusate addirittura di affossare la ristorazione (“Poi non lamentatevi se chiudiamo  i battenti e creiamo disoccupazione. R.I.P ristorazione”, chiosa infatti Suter via social).

Le animazioni natalizie (mercatini, piste di ghiaccio, casette, igloo eccetera) oltre a servire ad attirare turisti – per lo più di giornata, ma sempre turisti –  che poi frequentano anche gli esercizi pubblici, servono a far uscire di casa i ticinesi. Che magari, uscendo, vanno anche a bere o a mangiare qualcosa nei ristoranti e bar tradizionali. Se i centri sono “popolati”, ne beneficiano tutti.

L’obiettivo delle animazioni natalizie è dunque quello di tornare a far uscire la gente. Questo a vantaggio di tutte le attività economiche sul terreno. Se ognuno resta a casa propria, non lavorano né casette né igloo e nemmeno i ristoranti. Se non si facesse nulla per far vivere il periodo natalizio, i ristoratori sarebbero poi i primi a lamentarsi che i politicanti lasciano morire i centri cittadini,  che non gliene frega un tubo di renderli attrattivi, e avanti con le doglianze.

Inoltre la contrapposizione tra igloo e casette da un lato e ristoranti dall’altro non sta molto in piedi. A Lugano ad esempio, ma verosimilmente anche altrove, a gestire igloo e casette sono i ristoratori stessi.

E’ quindi bizzarro che a lanciare la fatwa contro le animazioni natalizie sia il rappresentante di una categoria che queste iniziative mirano ad aiutare. Per quale motivo l’ente pubblico dovrebbe investire energie e risorse per mettere in difficoltà gli operatori economici presenti sul territorio? Non avrebbe alcun senso.

Sicché, invece di prendersela con casette ed igloo, magari sarebbe più opportuno preoccuparsi per le cene oltreconfine; aziendali e non.

Lorenzo Quadri