Armi: non basta calare le braghe davanti ai Diktat UE, bisogna fare ancora di più

Come noto, i camerieri di Bruxelles in Consiglio federale hanno calato le braghe davanti al Diktat UE che vuole disarmare i cittadini onesti. Altro che la fregnaccia dell’ “applicazione pragmatica” delle norme europee: il messaggio licenziato dal Consiglio federale è l’ennesima capitolazione. Ed infatti in consultazione la maggioranza dei Cantoni ha detto njet. Per contro, i partiti di cosiddetto centro, ossia PLR e PPD, sposano giulivi la posizione governativa. E questo perché rifiutare il Diktat metterebbe a rischio i fallimentari accordi di Schengen. Avanti, caliamo le braghe ancora di più con l’UE! Facciamo che a decidere sulla nostra sicurezza nazionale siano i funzionarietti di Bruxelles! La Svizzera è in svendita ai saldi!
E questi sarebbero partiti “borghesi”? Ossignùr!

Peggio è sempre possibile

Ma naturalmente c’è chi fa anche peggio.  I $inistrati (quelli che nel loro programma politico hanno l’adesione all’Unione europea e l’abolizione dell’esercito) esigono infatti restrizioni ancora più pesanti sulle armi in possesso dei cittadini onesti di quelle proposte dal governicchio federale.

E non sono da soli. I kompagnuzzi infatti, assieme ad alcune associazioni, hanno creato una “Piattaforma per una legislazione del futuro sulle armi” (uella). Legislazione, evidentemente, proibizionista. E quindi contraria alle nostre tradizioni, alle nostre leggi, alle nostre specificità ed anche alla volontà popolare. Lascia basiti leggere che in tale Piattaforma figura anche la Federazione svizzera dei funzionari di polizia. La polizia, che la gauche-caviar ha sempre denigrato e criminalizzato, si presta ingenuamente ai giochetti di quest’ultima. Si fa strumentalizzare. Dopo, verrà scaricata senza tanti complimenti.

Prepariamoci dunque, grazie a  questa “Piattaforma”, a sorbirci lo stucchevole festival del populismo di $inistra contro le armi in possesso dei cittadini onesti: evidentemente la gauche-caviar (che oltre a propugnare l’abolizione dell’esercito è anche contraria alla legittima difesa) vuole che gli unici a possedere armi siano i criminali. Che si riforniscono sul mercato nero.

Di nuovo contro i cittadini

Da segnalare che la casta, con i rossi in prima linea, ancora una volta vuole cancellare un voto popolare che non le va giù: quello del febbraio del 2011. In quell’occasione, i cittadini elvetici rifiutarono le restrizioni sul possesso di armi. Restrizioni che adesso si tenta squallidamente di far rientrare dalla finestra. Ma si sa, per i $inistrati il popolazzo becero “vota sbagliato”: per fortuna che arriva Bruxelles a rimettere a posto le cose! Che pena…

Referendum indispensabile

C’è da sperare che a Berna il parlamento affosserà il messaggio con cui il consiglio federale vuole inginocchiarsi davanti al diktat UE contro le armi dei cittadini onesti. Altro che inasprire ancora di più le restrizioni proposte!

Purtroppo, conoscendo il triciclo PLR-PPD-P$$, eurolecchino e politikamente korretto, non ci si possono fare grandi illusioni. Si può quindi solo sperare in un referendum, peraltro già annunciato dalle società di tiro.

Lorenzo Quadri