Mentre a Lugano compaiono volantini in arabo contro il rinvio di FINTI rifugiati
A Lugano nei giorni scorsi è comparso un volantino, scritto in arabo (!) ed in inglese, che insulta la Svizzera ed i suoi cittadini. Il titolo del manifesto è: “distruggiamo la precisione svizzera”. Il riferimento è alla politica d’asilo del nostro paese, ritenuta particolarmente restrittiva (?). Ed infatti il sottotitolo recita: “sabotiamo la macchina delle deportazioni”. Il volantino, si legge sul portale ticinonews, è scaricabile dal blog “Aus dem Herzen der Festung” (dal cuore della fortezza), definito come “una piattaforma in lingua tedesca che vuole diffondere azioni di protesta contro la politica migratoria europea”.
Si torna quindi a raccontare la storiella delle frontiere elvetiche chiuse, che però (purtroppo) non è vera. Questo malgrado a diffonderla ci sia anche la RSI, che il contribuente finanzia col canone più caro d’Europa per farsi fare il lavaggio del cervello all’insegna del “devono entrare tutti”.
Permessi da ritirare
Se tra gli autori/distributori del volantino ci sono degli stranieri domiciliati in Svizzera, è evidente che qui ci sono dei permessi da ritirare. E delle persone da perseguire penalmente. Queste cose non vanno prese alla leggera. Tanto più che i finti rifugiati con lo smartphone non sono affatto dei profughi, bensì dei clandestini che tentano di abusare del diritto d’asilo. Sicché il termine “deportazioni” utilizzato nel manifesto è altamente calunnioso. Come mai un certo anziano lic iur non interviene? Ah già, ma il suo studio legale difende le presunte passatrici PS.
Accusa reiterata
Il bello è che, proprio il giorno prima del volantinaggio, la Germania ha nuovamente lanciato l’allarme. Già in agosto dai teutonici era arrivata l’accusa nei confronti della Svizzera di avere le frontiere bucate come il formaggio. Ma come, i $inistri non andavano in giro a raccontare che erano chiuse? Mettetevi poi d’accordo… Adesso Berlino torna alla carica: nel 2016 i clandestini entrati in Germania attraverso la Svizzera sono triplicati. E il tema – fa sapere il ministro degli esteri tedesco – “è scottante”.
Die Welt am Sonntag da parte sua scrive: “Mentre le frontiere italo-austriache e italo-francesi sono relativamente ben controllate, dalla scorsa estate i clandestini tentano di passare dalla Svizzera” (sottointeso: la quale non sorveglia in modo adeguato i confini con il Belpaese).
Colpa di chi?
Certo che questi politicanti tedeschi hanno già una bella tolla. A provocare l’arrivo in Occidente di milioni di giovanotti che non scappano da alcuna guerra, e che non saranno mai integrati – vedi “fatti di Colonia” – sono state le scellerate prese di posizione della Merkel all’insegna del “ce la possiamo fare ad accogliere tutti”. Sicché, prima di puntare il dito contro la Svizzera con i confini bucati, magari sarebbe opportuno fare un esame di coscienza. Verstanden?
Frontiera mediterranea
Detto questo: i finti rifugiati che vogliono raggiungere l’Europa centrale e settentrionale passano dall’Italia prima e dalla Svizzera poi perché la via balcanica è stata chiusa – o comunque pesantemente ostacolata con muri e recinti. L’Italia, invece, mantiene la frontiera mediterranea spalancata. Sicché, piuttosto di starnazzare per i famosi tre valichi secondari chiusi di notte, nel Belpaese farebbero assai meglio a preoccuparsi della loro frontiera marittima. Ma naturalmente spacciarsi per paladini dei frontalieri, che con la chiusura notturna dei valichi non c’entrano un tubo, è più pagante elettoralmente. Inoltre permette di metter fuori la faccia in TV. E ci sono politicanti d’oltreramina che, per una comparsata in video, venderebbero anche la nonna.
Non sta in piedi
Alla faccia dei volantini in arabo (?), la storiella delle “leggi svizzere molto severe” nel respingere i migranti economici – che come detto non sono profughi, bensì clandestini che tentano di abusare del diritto d’asilo – non sta in piedi. Ed infatti la ministra del “devono entrare tutti”, compagna Simonetta Sommaruga, ha varato una legge apposta per poter aprire nuovi centri asilanti bypassando i diritti di comuni, cantoni e cittadini, aumentando così la capacità d’accoglienza della Svizzera. E questi nuovi centri asilanti li sta infatti realizzando. Per non parlare della sua decisione di aderire volontariamente ai programmi di ridistribuzione dei migranti economici partoriti dai funzionarietti di Bruxelles, ai quali non aderiscono neppure gli Stati membri UE. Vedi i paesi del blocco Visegrad, vedi l’Austria che si è di recente chiamata fuori. La quale Austria, tra l’altro, potenzia i controlli sul Brennero, senza che italici politicanti in fregola di visibilità mediatica si mettano a starnazzare come accaduto con la famosa chiusura notturna dei tre valichi. Ma evidentemente il Ticino, diversamente dall’Austria, a sud è considerato terra di conquista.
Lorenzo Quadri