Ma guarda un po’: la Germania, Stato membro UE, propone sulle proprie autostrade l’introduzione di un pedaggio – sottoforma di vignetta – che graverà solo sulle auto con targhe straniere.
Ohibò, qui i conti non ci tornano. Si ricorderà che di recente si è ancora parlato del traforo di completamento del tunnel autostradale del San Gottardo. In effetti la Commissione dei trasporti del Consiglio nazionale ne ha dibattuto nella sua ultima seduta, tenutasi gli scorsi 30 giugno e primo luglio. Come noto uno dei punti in discussione, poi accantonato, era l’introduzione di un pedaggio al Gottardo, pedaggio che sarebbe servito a finanziare il secondo tunnel (che costerebbe ca 900 milioni). La Commissione stessa aveva chiesto un approfondimento su questo tema all’amministrazione federale, la quale ha svolto il compitino.
Detto per inciso: un pedaggio al Gottardo per il Ticino costituirebbe una discriminazione inaccettabile: non si vede infatti perché l’unico tunnel attraverso le Alpi con un pedaggio dovrebbe essere quello che collega il nostro Cantone al resto della Svizzera: a meno che si voglia sostenere apertamente che i ticinesi sono svizzeri di serie B. Sicché o si mettono i pedaggi a tutti i tunnel autostradali alpini, o non li si mettono da nessuna parte. Nemmeno l’argomento dell’autofinanziamento del traforo di risanamento sta in piedi: nel resto della Svizzera si risanano tunnel autostradali, a costi per km anche nettamente più elevati di quelli previsti per il Gottardo, senza che nessuno pretenda di coprire i costi con appositi balzelli.
Al di là di questo, è chiaro che, se si vuole comunque parlare di pedaggio questo deve essere fatto pagare solo alle auto straniere. «Tuttavia – spiega il consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri, membro della Commissione dei trasporti del Consiglio nazionale – l’ipotesi di un pedaggio solo per gli stranieri veniva esplicitamente esclusa nel documento presentato dal Consiglio federale come incompatibile con gli accordi bilaterali. In Commissione al proposito sono stati ancora chiesti lumi a Doris Leuthard e al direttore dell’Ufficio federale delle strade Rudolph Dieterle, i quali hanno confermato quanto indicato nel rapporto: ossia che un pedaggio solo per veicoli stranieri non poteva nemmeno entrare in linea di conto. Adesso la Germania vuole introdurre una vignetta solo per gli stranieri, come abbiamo appreso dai media nei giorni scorsi. Germania che è uno Stato membro UE. E allora ancora una volta ci sentiamo presi in giro. Com’è che la Svizzera, che neppure è membro UE, non può mai fare nulla a tutela dei propri cittadini perché sarebbe contrario ai bilaterali, mentre gli Stati membri possono inventarsi di tutto e di più? Siamo proprio solo noi ad obbedire a Bruxelles, malgrado saremmo quelli meno tenuti a farlo? Ulteriore dimostrazione che l’argomento del “margine di manovra nullo”, invocato come un mantra negli ambiti più disparati sia dal Consiglio federale che dal Consiglio di Stato, è in realtà una foglia di fico. Ad essere nullo non è il margine di manovra, ma la volontà di azione. E la vignetta tedesca solo per gli stranieri non è che l’ultimo, sconcertante esempio di una passività e sottomissione all’UE da parte della Svizzera che ha del surreale».
MDD