Il governicchio federale, succube dei kompagni, ha deciso ulteriori, deleterie chiusure

Le varianti del virus sono straniere, ma naturalmente le frontiere restano spalancate

Dal governicchio federale allo sbando ci si poteva solo attendere il peggio, ed infatti il peggio è arrivato. Questo quando contagi e ricoveri sono in calo.

L’inasprimento (ovvero: il lockdown) decretato mercoledì “su impulso” del ministro dei flop kompagno Alain Berset è l’ennesima dimostrazione, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che il sedicente “centro” PLR-PPD è ormai completamente asservito alla $inistra chiusurista. Su 7 consiglieri federali, 2 sono PLR e 2 UDC. In teoria dunque queste due forze politiche, che non sono favorevoli alle chiusure, dovrebbero avere la maggioranza. In pratica invece le cose vanno in modo diverso. Così la serrata arriva quando i contagi sono in calo.

Il partito dei garantiti

La $inistra è chiusurista poiché essa non rappresenta in alcun modo i lavoratori: infatti li vuole ridurre in miseria a suon di lockdown. Rappresenta unicamente la casta dei garantiti. Quelli che hanno l’impiego e lo stipendio sicuro, virus o non virus. Ovvero i dipendenti statali, parastatali (inclusi i giornalai ro$$i dalla Pravda di Comano), $indakalisti, eccetera.

I $inistrati vogliono creare una società a due velocità: da una parte i garantiti (quelli indicati sopra); dall’altra tutti gli altri. Che evidentemente, per i kompagnuzzi con i piedi al caldo, sono cittadini di serie B.

Non-soluzioni

I lockdown, è manifesto, non risolvono un bel niente. Quando si riapre, il virus torna a circolare. Dal punto di vista sanitario, siamo ai piedi della scala. Nel frattempo, però, si distruggono interi rami economici e si creano decine di migliaia di disoccupati.

L’unica via d’uscita dalla pandemia da stramaledetto virus cinese – lo abbiamo scritto in piĂą occasioni – è il vaccino. E a tal proposito la Svizzera ha clamorosamente fallito. Ringraziamo il ministro dei flop, kompagno Alain Berset.

In Israele nei giorni scorsi era giĂ  stato vaccinato il 72% dei cittadini over 60, l’81% di quelli che sono tra 70 e 79 anni edil 76% degli ultraottantenni.

Circa il 23% della popolazione totale ha giĂ  ricevuto la prima dose.

Anche in Gran Bretagna si vaccina a tutto spiano. Da noi invece i numeri sono ridicoli.

Indietro nei vaccini

La Svizzera avrebbe potuto e dovuto! – fare una fuga in avanti sulle immunizzazioni. Invece, come al solito, ha voluto allinearsi con la fallita UE. Così perde i propri vantaggi competitivi.

E’ manifesto che la Confederella doveva ordinare quantitativi molto maggiori di vaccini. Eventuali esuberi avrebbero semmai potuto essere regalati all’estero. Operazione che è di certo più utile di continuare a versare con l’innaffiatoio miliardi di presunti “aiuti allo sviluppo” che vanno a finire in chissà quali tasche. Del resto, è evidente che sui regali all’estero bisognerà tagliare alla grande. La crisi lo impone.

Frontiere sempre spalancate

Per giustificare il lockdown, il governicchio federale invoca le nuove varianti del virus, inglese e sudafricana. Visto che si tratta di varianti straniere, bisognerebbe allora chiudere le frontiere. Le frontiere invece restano spalancate a cani e porci, senza alcun controllo. Politicanti e burocrati blaterano di ridurre la mobilità per contenere i contagi; però i 70mila e passa frontalieri, più le svariate migliaia di padroncini, entrano tutti “come se niente fudesse”. Libera circolazione über Alles! Ci siamo già dimenticati che, nella prima ondata, il Ticino si è impestato per colpa delle frontiere spalancate sulla Lombardia? Quanto alla seconda ondata. E’ ben probabile che le quarantene farlocche dei vacanzieri di ritorno dalle ferie estive in Paesi a rischio (magari trattasi dei Paesi d’origine) hanno funto da detonatori. Quarantene farlocche perché, come di consueto, in dogana non si è mai controllato un tubo; di modo che solo una piccola parte dichi avrebbe dovuto mettersi in quarantena l’ha fatto.

Misure sul confine? Guai! I soldatini della partitocrazia preferiscono bastonare la popolazione elvetica e distruggere economia e posti di lavoro a suon di chiusure! Chiusure chiaramente decretate “ad minchiam”. Dove sono le statistiche sui contagi avvenuti nei ristoranti? E quelle dei contagi avvenuti nei musei vuoti? Nelle palestre? Nei teatri? Nei cinema?

Danni alla salute

Oltretutto, non risulta sia stata svolta alcuna valutazione sulle conseguenze non solo economiche, occupazionali e sociali, ma anche sanitarie dei lockdown. Far fallire attivitĂ  economiche e provocare una catastrofe occupazionale – nessuno si illuda: non saranno certo gli aiuti pubblici a sventarla – genera contraccolpi pesanti sulla salute pubblica: psichica ma anche fisica. Infatti, giĂ  adesso, il numero delle depressioni in Svizzera è raddoppiato. E siamo solo all’inizio.

Sul British medical journal, che è sicuramente una delle riviste mediche più autorevoli, è stata pubblicata un’analisi che evidenzia proprio i danni alla salute provocati dal lockdown.

Stampa di regime

Il governicchio federale continua ad infilare cappellate su cappellate che ridurranno in miseria un numero elevatissimo di cittadini svizzeri.

E intanto la stampa di regime, quella bramosa di mungere sussidi covid in nome del proprio ruolo di guardiana (?) del “potere”, altro che fare da cane da guardia: regge acriticamente la coda alle fregnacce governative, ed addirittura esulta per le chiusure. Neanche un centesimo di aiuti pubblici!

 

 

Lorenzo Quadri