I kompagni contro la maggioranza dei Cantoni. Fosse stata bocciata un’iniziativa di destra…
Le due iniziative $inistrate in votazione la scorsa domenica, grondanti populismo ro$$overde e moralismo a senso unico, sono state bocciate dalle urne.
E’ senz’altro positivo l’affossamento di iniziative che avrebbero introdotto nel nostro Paese regole assurde che non esistono da nessun’altra parte al mondo, e che avrebbero pesantemente danneggiato la piazza economica svizzera e provocato la perdita di migliaia di posti di lavoro.
L’iniziativa sul materiale bellico avrebbe oltretutto assestato l’ennesima mazzata alla piazza finanziaria ticinese, già falcidiata dagli stessi ambienti che hanno promosso e sostenuto le due iniziative su cui si è votato la scorsa domenica.
Ancora una volta, dunque, $inistra e dintorni si bullano di giocare contro gli interessi del Paese. Ma avanti, continuate a votarli. Magari in nome di quell’ “onda Verde” che ha prodotto solo uno tsunami di tasse, balzelli e divieti!
Quando i ro$$overdi perdono…
Non solo i $inistrati remano contro la Svizzera, ma si dimostrano pure dei pessimi perdenti. Ed infatti, visto che sulle “imprese responsabili” hanno perso poiché non c’era la maggioranza dei Cantoni, adesso pretendono di modificare il sistema di voto e di abolire la maggioranza dei Cantoni.
Chiaro: quando la $inistra perde, pretende di cambiare il sistema di votazione. Se non addirittura di rifare le votazioni (vedi quanto accaduto con il 9 febbraio). Una chicca al proposito sono le esternazioni sul requisito della maggioranza dei Cantoni che, secondo il politologo (?) P$ Nenad Stojanovic – il quale non deve aver preso bene il responso delle urne – sarebbe “da mettere in discussione”.
Forse qualcuno si dimentica che, come ha scritto Tito Tettamanti sul CdT di venerdì, la democrazia svizzera è un meccanismo molto calibrato e complesso; basta togliere una rotellina e salta tutto. Senza dimenticare che il requisito della maggioranza dei Cantoni serve anche a tutelare le minoranze. Ed in primis proprio il Ticino.
Geometria variabile
Quando interpella simili esperti (di parte), la stampa di regime dovrebbe per lo meno avere la decenza di indicare che non si tratta di teorici imparziali, bensì di soldatini di partito. Ma evidentemente l’obiettivo è proprio quello di spacciare la posizione di un partito (in genere sempre del solito partito) per un parere specialistico.
Se il requisito della maggioranza dei Cantoni avesse portato alla bocciatura di un’iniziativa “di destra”, magari contro l’immigrazione scriteriata, altro che cambiare sistema: i kompagnuzzi avrebbero inneggiato alla maggioranza dei Cantoni, esaltandola come la salvatrice della Svizzera da derive “populiste” e “razziste”!
13 milioni di propaganda
Naturalmente i promotori non hanno nulla da dire – ed i giornalai ro$$i nulla da chiedere – sulla propaganda torrenziale a sostegno dell’iniziativa “Per imprese (NON: multinazionali) responsabili”. Il TagesAnzeiger, che non è affatto un quotidiano di destra bensì un giornale radikalchic, ha calcolato che il fronte di Sì, per la campagna in questione, tra manifesti, inserzioni sui giornali ed invii a tutti i fuochi, abbia speso qualcosa come 13.25 milioni di Fr. Sarebbe la campagna di votazione più cara della storia svizzera. Chi ha cacciato tutti questi milioni? Al finanziamento ha forse partecipato anche qualche ONG immigrazionista beneficiara di sussidi dall’ente pubblico, quindi dal solito sfigato contribuente, e poi li utilizza per campagne di votazione?
Il Centro non esiste più
Il No tirato a livello nazionale all’iniziativa “Per imprese (NON: multinazionali) responsabili” (in Ticino ha addirittura vinto il Sì) è evidentemente imputabile anche al fatto che vaste frange liblab ed uregiatte si sono schierate sul fronte dei favorevoli. Ennesima dimostrazione che il cosiddetto “centro” non esiste più. L’accoppiata PLR-PPD si è ormai ridotta a fare da ruota di scorta ad una $inistra sempre più estremista, isterica e fascisteggiante. Del resto, domenica sera al commento al voto sulla RSI era presente un rappresentate PLR promotore dell’iniziativa (Dick Marty) ed un PLR contrario (Rocco Cattaneo): insomma, in casa liblab tutto ed il contrario di tutto, poche idee ma ben confuse! E questo sarebbe il partito che afferma di rappresentare “l’economia”? Questo sarebbe “il partito del Buongoverno”? Non fosse quasi Natale, penseremmo che sia già Carnevale.
Morale a senso unico
Degno di nota pure l’utilizzo, da parte dei promotori dell’iniziativa, di una bambina come testimonial. Quando l’UDC realizzò uno spot con una bambina per promuovere l’iniziativa “Per la limitazione”, i moralisti a senso unico si misero a starnazzare allo scandalo come oche padovane. “Vergogna, non si sfruttano i bambini per la propaganda politica!”. Poi, alla prima occasione, vale a dire solo poche settimane dopo, si sono precipitati a fare la stessa cosa. Ma loro, naturalmente, “possono”. Perché sono di $inistra (in senso lato). Morale a due velocità! Come possano i cittadini dare retta a simili personaggi, rimane un mistero più insolubile di quelli di Fatima.
Lorenzo Quadri