Il 27 settembre si voterà sugli aerei da combattimento, ed i kompagni ne approfittano

La tragica notizia della morte ad Isone di una recluta granatiere durante una marcia ha dato fiato – e c’era da aspettarselo – alle squallide trombe della $inistra antimilitarista ed antisvizzera.

Questi kompagnuzzi, avvezzi a calare la morale agli altri senza averne alcun titolo, non si fanno problemi nello sfruttare la morte di un 21enne, le cui cause sono ancora tutte da chiarire, per attaccare l’esercito nel suo insieme. Del resto, e lo abbiamo visto a più riprese dopo la scomparsa del Nano, la $inistra dalla morale a senso unico non si fa problemi ad insultare i morti: figuriamoci allora a servirsene per la propria politichetta.

Ed oltretutto, nel caso concreto, il tragico evento capita proprio a fagiolo per quel che riguarda la tempistica. Il 27 settembre, infatti, i cittadini voteranno, oltre che sull’iniziativa “Per la limitazione”, anche sull’investimento di 6 miliardi per l’acquisto di nuovi caccia da combattimento. Gli ambienti ro$$overdi come noto sono i promotori del referendum contro la decisione parlamentare. E se pensiamo che a difendere la posizione della Confederella verrà mandata l’evanescente “ministra della Difesa”, ossia l’uregiatta Viola Amherd (Viola chi?), quella che vorrebbe gli stranieri nell’esercito, c’è poco da stare allegri.

Che strano…

E’ chiaro: per i $inistrati, investire 6 miliardi nella sicurezza nazionale è uno scandalo. Peccato che stiamo parlando degli stessi kompagni che volevano versare 15 MILIARDI (quasi il triplo!) in regali all’estero. Dei kompagni che vogliono spendere sempre di più – ed anche in questo caso stiamo parlando di miliardi – per i finti rifugiati con lo smartphone e gli stranieri in assistenza. Dei kompagni che non emettono un cip quando si tratta di sperperare cifre folli per rincorrere i Diktat della fallita UE a cui loro sognano di aderire.

C’è chi addirittura non ha perso occasione per fare sfoggio di meschinità qualificando la morte dello sfortunato giovane come “omicidio di Stato”. Dimenticandosi, tra l’altro, che i granatieri sono truppe d’élite. Chi vi accede lo fa a titolo volontario, dopo aver superato test fisici e psicologici. La narrazione ro$$a del povero giovane, magari antimilitarista, morto perché costretto dall’esercito brutto e cattivo a sforzi per lui inarrivabili farebbe ridere i polli, se non fossimo davanti ad un fatto tragico.

Scendere dal pero

Se qualcuno si immagina che l’esercito sia un trastullo inutile perché non ci saranno più guerre, farà meglio a scendere dal pero. Del resto, fino a sei mesi fa, chi avrebbe creduto possibile che il mondo intero sarebbe stato messo in ginocchio dallo stramaledetto virus cinese?

E’ forse il caso di ricordare che situazioni quali:

  • l’invasione di finti rifugiati;
  • il dilagare in Europa dell’islamismo con mire di conquista (che in paesi a noi vicini, vedi in Francia, già genera scenari da guerra civile);
  • la crescente povertà della popolazione europea provocata da globalizzazione e libera circolazione delle persone;
  • la grave crisi economica che ci aspetta per colpa del virus cinese dilagato grazie alle frontiere spalancate;
  • ed altre questioni tra cui magari anche fenomeni che adesso nemmeno immaginiamo,

potrebbero benissimo provocare situazioni di conflitto tali da rendere necessario l’impiego dell’esercito.

E vale la pena ricordare che le situazioni potenzialmente esplosive sopra descritte sono volute e fomentate proprio dalla $inistra multikulti. Quella che però smania per abolire l’esercito!

O kompagni, decidetevi: non volete l’esercito, però fate di tutto per renderne necessario l’impiego. Ennesimo fulgido esempio di coerenza gauche-caviar!

Ma forse (?) la fine della Svizzera è proprio il sogno proibito di questi $inistrati. Non a caso una di loro, una tale consigliera nazionale originaria del profondo meridione italico, in occasione del Primo di agosto di un paio di anni fa ebbe la bella idea di dichiarare che “la Svizzera non esiste” (quando si tratta di versarle le indennità parlamentari, però, esiste eccome).

Lorenzo Quadri