E poco ma sicuro che il Ticino si vedrà appioppare un nuovo megacentro
L’infornata di votazioni è ormai alle spalle. L’esito è in chiaroscuro. Per quel che riguarda i cinque temi federali, delude in particolare l’approvazione della nuova legge sull’asilo. In Ticino tuttavia la distanza tra i Sì ed i No è stata più risicata che nel resto del Paese: i contrari sono stati più del 44%. Il risultato migliore di tutta la Svizzera. Se si pensa che, ancora una volta, si è assistito alla solita ammucchiata: tutti contro Lega ed Udc, il risultato non è poi così malvagio.
D’altra parte è un fatto che la nuova legge è stata accettata. E di certo non verrà utilizzata per ridurre il numero di migranti, vale a dire per ripristinare la legalità in ambito d’asilo.
Ci terremo tutti
Contrariamente a quanto promesso, la nuova legge non accelererà le procedure d’asilo. Tramite l’avvocato gratis per i finti rifugiati si darà la stura ad una pletora di ricorsi infondati che, oltre a pesare economicamente sul groppone del contribuente, allungheranno le procedure ad oltranza. Il fatto che i più talebani tra gli spalancatori di frontiere siano scesi in campo a sostegno della legge, la dice già lunga. Vi pare che costoro si sarebbero tirati giù la pelle di dosso per sostenere un giro di vite nei confronti dei migranti economici? Ovviamente no. Al contrario: si sarebbero messi a starnazzare al razzismo e al fascismo. Ed infatti, come peraltro emerso anche dai commenti post-voto della kompagna Simonetta “dobbiamo aiutare l’Italia” Sommaruga, l’intenzione è quella di tenere in Svizzera più finti rifugiati possibile. Perché “bisogna aprirsi”. E perché bisogna alimentare la ro$$a industria dell’asilo.
Nümm a pagum
Non serve a niente sciacquarsi la bocca con le procedure più rapide grazie alla nuova legge – ma la rapidità, come detto, è una pia illusione – se poi l’esecuzione, ossia il rinvio, manca; e i finti rifugiati, pur accertati come tali, rimangono in Svizzera a carico dello stato sociale. Gli accordi di Dublino sono diventati carta straccia: tant’è che, come detto in più occasioni, su 17mila casi Dublino nel 2014 ne sono stati riconsegnati meno di 2500. Ma non solo: con i paesi magrebini, da cui provengono molti migranti economici, non ci sono nemmeno accordi di riammissione. Fa eccezione la Tunisia, che naturalmente li applica “alla tunisina” (le procedure durano anche più di un anno). Il Marocco non ha sottoscritto alcun trattato. Quello con l’Algeria è una barzelletta: prevede che il rinvio è fattibile solo se la persona interessata è consenziente. Basta che non lo sia, e salta tutto. Di conseguenza, ci teniamo i finti rifugiati in arrivo da questi paesi, compresi i terroristi dell’ISIS. A meno che questi spettino ad altri Stati Dublino. Ma visto che le riammissioni non funzionano nemmeno con gli Stati Dublino – prima fra tutti l’Italia che fa di tutto per infinocchiare gli svizzerotti -, non bisogna essere il mago Otelma per prevedere come andrà a finire.
I magrebini se la ridono
Nel frattempo i paesi magrebini, ma pure altri da cui giungono in Svizzera decine di migliaia di migranti economici, malgrado rifiutino di sottoscrivere accordi di riammissione, continuano ad incassare i contributi allo sviluppo pagati dagli svizzerotti fessi. E naturalmente se la ridono a bocca larga: come dar loro torto?
Eh già, perché nella nuova legge appena approvata non c’è un cip per quel che riguarda le espulsioni dei finti asilanti e gli accordi di riammissione con i loro paesi d’origine. La kompagna Sommaruga, nelle sue interviste post votazione, ha parlato solo di integrazione dei migranti. Quindi: ce li teniamo tutti! Ne consegue che dovremo anche fare spazio per tutti.
E qui entrano in gioco le espropriazioni facili per permettere al Dipartimento della kompagna Sommaruga di costruire nuovi alloggi per migranti. Queste espropriazioni diventeranno una realtà.
Casi – Chiasso
La disdetta del contratto d’affitto ricevuta da un’anziana coppia di Chiasso inquilina della Confederazione, perché quest’ultima vuole più spazio per gli uffici del centro di registrazione, ha giustamente suscitato indignazione. Lo scandalo è stato portato alla luce dal Mattinonline. Il colmo è che pure esponenti di partiti che hanno sostenuto a spada tratta la nuova legge sull’asilo sono saltati sul carro e si sono messi a strillare. Ma la smania di apparire gioca brutti scherzi. Grazie alla legge voluta proprio dai partiti di questi “indignados” delle nostre calzette, di espropriazioni e sfratti di svizzeri per far posto a migranti economici ne vedremo a iosa.
La Confederazione dovrà creare svariate migliaia di posti per migranti economici. E poco ma sicuro che il Ticino si vedrà appioppare un nuovo megacentro. E allora si saprà esattamente chi ringraziare: partiti e persone.
Lorenzo Quadri