Atti parlamentari presentati sia a Bellinzona (da Foletti) che a Berna (da Quadri)
La richiesta del Movimento: test rapidi a tappeto per individuare gli asintomatici e prevenire così nuovi focolai
La situazione sul fronte dello stramaledetto virus cinese rimane preoccupante. I contagi, pur diminuiti, sono comunque ancora alti, anche se ovviamente la cifra che deve fare stato è quella delle ospedalizzazioni. Sappiamo infatti che la stragrande maggioranza dei contagiati guarirà in pochi giorni senza problemi. E’ senz’altro vero che a correre i rischi maggiori sono gli anziani, ma è altrettanto vero che anche gli anziani guariscono. Tante persone in avanti con gli anni si ammalano solo in modo leggero. Tra i guariti dallo stramaledetto virus ci sono anche degli ultracentenari. Nei giorni scorsi il Blick ha dedicato ampio spazio alla notizia della guarigione della madre quasi novantenne dell’ex consigliera federale Doris Leuthard. Ma non si tratta, per fortuna, di un caso sensazionale.
Ovviamente la situazione non va presa alla leggera; ma nemmeno sta in piedi l’equazione che, se si è anziani, un tampone positivo significa morte probabile.
La salute è di più
Naturalmente il numero di contagi dà aria a quei tromboni di $inistra che, beneficiando del posto di lavoro garantito a vita nello Stato o nel parastato ($indakato), sognano di chiudere in casa la gente mentre l’ente pubblico versa gli stipendi con i soldi del contribuente. Non è così che funziona ed una simile “politica”, come abbiamo ben visto nella prima ondata, provoca costi miliardari, catastrofi occupazionali e sociali. E cosa ottiene? Nel giro di pochi mesi sul fronte dei contagi ci siamo ritrovati ai piedi della scala.
Il concetto di salute è ben più ampio di un tampone negativo. Comporta anche il benessere psichico che il lockdown ed i conseguenti disastri occupazionali demoliscono. Non si può parlare di “salute” senza considerare anche questi aspetti.
Alternative
Il lockdown è una non-soluzione e quindi va evitato. Quali sono le alternative per far scendere le infezioni?
La Lega punta sui tamponi rapidi “a tappeto”, allo scopo di individuare gli asintomatici che diffondono il virus inconsapevolmente. Gli asintomatici non sono solo giovani, anche gli anziani “fortunati” possono esserlo.
Paesi vicini a noi hanno scelto la via dei test di massa. Idem dicasi per il Canton Grigioni.
Grigioni, Austria, Alto Adige
I vicini grigionesi hanno annunciato venerdì che nei prossimi giorni attiveranno una campagna per lo svolgimento di test rapidi alla popolazione. Le regioni interessante saranno Bregaglia, Maloia, Engadina e Val Monastero.
Un paio di settimane fa l’Alto Adige – che per numero di abitanti è paragonabile al Ticino – ha testato oltre il 65% dei cittadini. L’operazione ha permesso di identificare circa 3000 asintomatici. Un bel numero! L’Austria – che ha più o meno gli abitanti della Svizzera – sta facendo la stessa cosa questi giorni.
E pare che, al netto di qualche problema informatico, l’operazione stia funzionando bene. Ovviamente le file per farsi “tamponare” vanno gestite nel rispetto delle distanze…
Il tampone rapido non dà la sicurezza al 100%. Ci può essere qualche caso di falso negativo. E allora? Anche se una piccola percentuale di asintomatici non viene identificata, la maggior parte viene rilevata e dunque il santo vale la candela! Eccome che la vale!
Quello che è a portata dei Grigioni e dell’Alto Adige, è a portata anche del Ticino. E quello che può fare l’Austria, lo può fare anche la Svizzera.
Perché, dunque, non seguire questi esempi, allo scopo di non dover poi intervenire con altre “serrate” (ossia lockdown?).
La Lega dei Ticinesi sostiene con convinzione questa via. Nei giorni scorsi ha inoltrato atti parlamentari per chiedere di svolgere test rapidi a tappeto, così da identificare il maggior numero possibile di asintomatici. A livello cantonale, ha provveduto il capogruppo in Gran Consiglio Michele Foletti. A livello federale, chi scrive.
Lorenzo Quadri