Ci hanno riempiti di frontalieri ed adesso siamo nella palta; anche dal profilo sanitario

E’ bastato un microscopico virus per mandare in tilt il sistema economico creato dalla partitocrazia spalancatrice di frontiere PLR-PPD-P$$ (Verdi-anguria ovviamente inclusi).

Grazie alla devastante libera circolazione delle persone, troppi ticinesi sono stati svergognatamente sbattuti fuori dal mercato del lavoro, che è stato farcito di frontalieri. Il numero di frontalieri in Ticino, senza voler infierire, è almeno il doppio di quanto sarebbe sostenibile. Per questo sfacelo ci sono dei precisi responsabili: quelli che hanno guardato solo ai propri interessi di saccoccia a breve termine. Fregandosene di tutto il resto, ed in primis della tanto declamata (naturalmente solo a parole) “responsabilità sociale”.

In Ticino un terzo dei lavoratori è frontaliere. La maggioranza dei lavoratori in questo sfigatissimo Cantone non è svizzera. E la partitocrazia cosa fa? Invece di intervenire per invertire la tendenza, fa di tutto per esasperarla sempre più!

Infatti:

  • Ha affossato la preferenza indigena votata dal popolo azzerandola con l’inutile ciofeca denominata “Preferenza indigena light”;
  • Da settimane sta facendo il lavaggio del cervello alla popolazione, a suon di ricatti e di balle di fra’ Luca, per far credere che la devastante libera circolazione delle persone, ovvero il proseguimento ad oltranza della disastrata situazione attuale, sarebbe “indispensabile” ed “irrevocabile”.
  • Tarocca le statistiche e commissiona studi farlocchi nel vano tentativo di nascondere la realtà. Vedi le ultime geniali sortite dell’IRE secondo cui la disoccupazione in Ticino sarebbe un “non problema”
  • Vuole asservire ancora di più la Svizzera all’UE, trasformandola di fatto in una colonia di Bruxelles tramite lo sconcio accordo quadro istituzionale.

I nodi vengono al pettine

E adesso i nodi vengono al pettine. La casta ha riempito l’economia ticinese di frontalieri a scapito dei ticinesi. Ed ecco che, se per un motivo o per l’altro i frontalieri non possono arrivare – ipotesi che evidentemente nessuno aveva preso in considerazione –  la casta si trova immersa a bagnomaria nella palta. E dunque pretende di far passare i propri interessi di saccoccia davanti alle emergenze di salute pubblica. Ed i suoi camerieri in politica obbediscono giulivi! Vedi il ministro degli esteri binazionale KrankenCassis (PLR) che implora l’Italia (a nome di chi?) di lasciar entrare in Ticino tutti i 70mila frontalieri alla faccia del pericolo di contagio, perché altrimenti troppi imprenditori PLR non saprebbero come mandare avanti le rispettive baracche.

Si dà il caso che questo soldatino con doppio passaporto dovrebbe rappresentare il Ticino in Consiglio federale; ed in più è stato medico cantonale. Che proprio lui chieda all’Italia di non arrestare l’invasione del Ticino da parte di frontalieri in arrivo dalle zone rosse è inaudito. Roba da destituzione immediata. Grazie ex partitone per regalare al Paese simili grandi statisti! Elisabeth Kopp, sempre per restare in casa PLR, dovette levare le tende per molto meno.

Non si è voluto il freno?

A seguito del coronavirus ci si rende conto appieno dell’insostenibilità della situazione di dipendenza dal Belpaese che la partitocrazia ha creato (altro che: “con la libera circolazione delle persone, i nostri giovani potranno andare a lavorare a Milano”, vero PLR?). A seguito del disastro coronavirus, l’economia ticinese dovrà fare a meno di molti frontalieri. Non si è voluta la retromarcia “ordinata” tramite preferenza indigena? Adesso arriva la retromarcia, improvvisa ed obbligata, da epidemia.

Cambiare le cose

Che nessuno si faccia illusioni: il coronavirus non sarà l’ultima epidemia che richiederà la messa in atto di misure drastiche. Quindi, per non ritrovarsi di nuovo nella situazione attuale, la soluzione è una sola: cambiare marcia. Ma in fretta. Ridurre la dipendenza dall’estero. Valorizzare, finalmente, la manodopera locale, che da anni viene presa a pesci in faccia: licenziata ed accusata di essere “inadeguata” mentre quelli che arrivano da oltreramina, naturalmente… tutti scienziati nucleari! Adesso che però c’è urgenza di fare da tappabuchi per i frontalieri che non arrivano, anche gli “inadeguati” ticinesotti vanno bene, vero signori della casta spalancatrice di frontiere? Scandaloso.

Il 17 maggio abbiamo la possibilità di cambiare realmente le cose. Il coronavirus ne ha mostrato la necessità. Via la devastante libera circolazione delle persone! Fermare l’invasione da sud! In una parola: SWISSEXIT!

Lorenzo Quadri