Accordo quadro: l’ossessiva insistenza di Economiesuisse, che schiaccia gli ordini al PLR

 Economiesuisse, ovvero la lobby dei manager stranieri delle multinazionali smaniosi di svendere la Svizzera per farcirsi ulteriormente il già rigonfio borsello, torna alla carica sullo sconcio accordo quadro istituzionale.

Economiesuisse pretende che venga firmato subito: “è la questione più urgente”, ha dichiarato il presidente Heinz Karrer alla Giornata dell’economia tenutasi venerdì a Zurigo. E poi, avanti col lavaggio del cervello sulla presunta necessità di ridurci a colonia dell’UE, altrimenti andremo in malora!

Peccato che:

  • Si tratta sempre dello stesso disco già suonato ad oltranza nel 1992, quando i soldatini della partitocrazia prevedevano l’Apocalisse nel caso in cui gli svizzerotti (chiusi e gretti) non avessero accettato l’adesione allo SEE. Abbiamo visto come è andata a finire: nessuna delle minacce paventate si è avverata. Anzi: quel NO ha salvato il Paese.
  • L’asservimento della Svizzera all’UE non ha mai giovato alla nostra economia. Vedi ad esempio lo smantellamento della piazza finanziaria che la partitocrazia PLR-PPD-P$$ ha accettato senza alcuna contropartita per ubbidire a pretese straniere.
  • Tentare di spacciare l’accordo quadro istituzionale per un semplice trattato economico è una gigantesca truffa. Da quando in qua i trattati commerciali prevedono la FINE della sovranità di una delle parti firmatarie? Altro che accordo economico: lo sconcio accordo quadro è un trattato coloniale che, se approvato, demolirebbe la Svizzera. Non si svende la nazione per ingrassare ulteriormente le saccocce di pochi borsoni!
  • L’accordo quadro non è l’evoluzione (?) della via bilaterale, bensì la sua fine. Il rapporto tra Svizzera ed UE che esso introdurrebbe non sarebbe affatto “bilaterale”. Sarebbe di sudditanza. Ovvero: Bruxelles detta legge ed impone i giudici stranieri; Berna ubbidisce e cala le braghe.
  • Che per esportare prodotti elvetici sia necessario ridursi ad un baliaggio dell’UE tramite accordi istituzionali (non commerciali: istituzionali, che prevedono la sottomissione appunto istituzionale del Paese ai balivi di Bruxelles) non c’è scritto da nessuna parte. La Confederazione ha sempre esportato. Prima dei bilaterali esportava più di oggi. Inoltre e soprattutto: il mondo è più grande, molto più grande, dell’Unione europea! Si concludano accordi commerciali (che regolino davvero questioni commerciali: e né l’immigrazione incontrollata né la rinuncia a sovranità ed indipendenza rientrano in questa categoria) con economie in crescita. Altro che sottomettersi pavidamente ad un’UE in rovina, dove perfino la locomotiva tedesca sta piombando in recessione!
  • Se anche un imprenditore del calibro di Nick Hayek, patron della Swatch, ha dichiarato che la Svizzera non deve firmare lo sconcio accordo quadro…
  • Pavidi e sottomessi, i politicanti del triciclo PLR-PPD-P$$ sono invece fermamente intenzionati a sottoscrivere il trattato coloniale. A tutti i costi. Le attuali resistenze simulate sono solo un patetico teatrino con cui la partitocrazia euroturbo pensa di infinocchiare i cittadini fino alle elezioni.
  • Economiesuisse è legata a doppio filo al PLR, al quale schiaccia gli ordini.
  • Chi NON VUOLE l’accordo quadro, in ottobre deve votare Lega!

Lorenzo Quadri