La scorsa settimana, la maggioranza del Consiglio di Stato ha preso una decisione scandalosa: approvare l’allargamento della libera circolazione delle persone anche alla Croazia.

Lo ha messo nero su bianco rispondendo alla consultazione indetta sul tema dal Consiglio federale.
Proprio quell’estensione che viene indicata da più parti come pietra d’inciampo della libera circolazione delle persone anche con gli altri Stati membri UE viene avallata da chi avrebbe non solo l’interesse, ma anche il dovere di assumere una posizione molto diversa.

Le arrampicate sui vetri ed i distinguo bizantini (o uregiatti che dir si voglia) in cui si produce il Consiglio di Stato evocando le misure accompagnatorie sono il classico esercizio pro-forma: interamente di facciata. Le misure accompagnatorie non hanno impedito né l’invasione dei frontalieri, né quella dei padroncini, né l’esplosione dei permessi B in assistenza e nemmeno quella della criminalità d’importazione.  E’ chiaro che le misure accompagnatorie non sono in grado di risolvere i problemi con cui si trova confrontato il Ticino, come pure altre regioni di frontiera (per quanto messe meglio di noi).

Le misure accompagnatorie costituiscono il classico cerotto sulla gamba di legno, e sono simili ai correttivi con cui dal 1996 si tenta di rimediare alle distorsioni della LAMal. Danno non fanno, ma nemmeno risolvono granché. Oltretutto esse forniscono al Consiglio federale di turno, e non solo a lui, la comoda foglia di fico dietro cui nascondersi per scaricarsi delle proprie responsabilità, in nome del mantra dell’”abbiamo già fatto”. Sì perché, mentre da un lato il Consiglio di Stato tentando maldestramente di giustificare il proprio ingiustificabile sì alla libera circolazione delle persone con la Croazia tira in ballo le misure accompagnatorie di cui in questi anni dovrebbe avere avuto più  volte modo di testare l’inefficacia, d’altro lato il Consiglio federale non intende affatto agire ulteriormente su questo fronte. Evidentemente, a certuni lobbyisti dell’economia – esponenti dei partiti $torici PLR in primis – non sta bene mettere alcun granello nell’ingranaggio dell’invasione da Oltreconfine:  fa comodo avere a disposizione, senza alcun limite,  manodopera straniera a basso costo da impiegare in grande quantità, al posto dei residenti. I quali finiscono poi in disoccupazione ed in assistenza, quindi a carico dell’ente pubblico ovvero del contribuente.

«Facciamo già»
Infatti, e l’ha messo  nero su bianco rispondendo ad un atto parlamentare del sottoscritto, il governo federale ritiene che in materia di misure accompagnatorie già si faccia più che abbastanza, per cui i soliti ticinesi cosa continuano a rompere i  cosiddetti?

E’ difficile credere che il Consiglio di Stato non sia a conoscenza di questa posizione (sarebbe grave se la ignorasse). Sicché il governo ticinese ha invocato provvedimenti di efficacia irrisoria e oltretutto sapendo benissimo che il destinatario non ci sente.

Soprattutto, con la loro presa di posizione, i rappresentanti in governo dei partiti $torici Beltraminelli, Sadis e Bertoli, e quindi i partiti $torici medesimi, hanno tradito, per l’ennesima volta, la volontà dei cittadini ticinesi.

I cittadini ticinesi in ogni occasione si sono espressi, e a giusta ragione, contro la devastante libera circolazione delle persone. Adesso che la situazione sta precipitando sempre più, i rappresentanti in governo dei partiti $torici ancora una volta sconfessano i cittadini.  Un tradimento in piena regola, dunque.

Un tradimento che scredita, oltretutto, chi va a Berna per attirare l’attenzione federale sulle conseguenze catastrofiche della libera circolazione delle persone. Infatti Berna avrà ancora più buon gioco nel rispondere a parlamentari ticinesi: i problemi con la libera circolazione non devono essere poi così gravi se il vostro governo cantonale è d’accordo non solo di mantenerla, ma addirittura di estenderla alla Croazia!

E’ chiaro che per questa brillante presa di posizione si può in prima linea ringraziare chi, ai vertici del DFE in rappresentanza del PLR, non si sta certo “tirando giù la pelle di dosso” per tutelare il mercato del lavoro ticinese dall’invasione da Oltreconfine.

Lorenzo Quadri