La catastrofica ministra del 5% ha fatto un ulteriore “bel regalo” al Ticino, e questo grazie alla sua consueta abitudine alla calata di braghe.

Il tema è salito all’attenzione pubblica nei giorni scorsi, in particolare il giornale del Popolo di venerdì vi ha dedicato la pagina 3, con un interessante approfondimento curato da Marco Bernasconi, Samuele Vorpe e Paolo Arginelli.

Semplificando, la situazione è la seguente. I 7 geni del Consiglio federale in ottobre hanno sciaguratamente sottoscritto la cosiddetta convenzione di Strasburgo. A seguito di questo ennesimo accordo capestro, la Svizzera si impegna (ne avevamo parlato anche da queste colonne) a «scambiare informazioni fiscali, su richiesta e spontaneamente, con tutti gli Stati che hanno ratificato la convenzione».

Quindi ennesima capitolazione. Dalla quale tutta la Svizzera avrà da perdere. Ma, come sempre, c’è qualcuno che starà peggio, magari anche molto peggio, di altri. E questo qualcuno, per la serie “ma tu guarda i casi della vita”, è ancora una volta il Ticino.

Grazie,  ministra del 5%! Grazie, kompagni e PPDog che la mantenete in carica senza uno straccio di legittimazione democratica!

Infatti, se con gli altri paesi firmatari della Convenzione di Strasburgo, ed in particolare con la Francia e con la Germania, nelle trattative sulla doppia imposizione qualche briciola la Svizzera l’ha ottenuta, dalla vicina ed ex amica Penisola non ha finora portato a casa proprio un bel niente. Infatti – tanto per dirne una – il nostro paese continua a rimanere iscritto sulle liste nere italiche illegali (sono cose che capitano quando non si hanno gli attributi per mettere in campo delle misure di ritorsione).

Ora, la Convenzione di Strasburgo non è ancora stata ratificata dalle Camere federali. Vista la fretta e la voglia matta di calare le braghe che contraddistingue la politica (politica?) della ministra del 5% – che ha sfasciato la piazza finanziaria elvetica per accontentare i suoi padroni di Bruxelles – non c’è da stupirsi se, per l’ennesima volta, si schiaccerà sull’acceleratore.

Se le Camere federali ratificheranno la Convenzione prima che i negoziatori bernesi che vanno a Roma a parlare inglese facendosi “far su davanti e didietro” ottengano qualcosa di concreto dalla vicina ed ex amica Penisola, il risultato sarà che quest’ultima avrà portato a casa quello che voleva senza dover mettere sul tavolo uno straccio di contropartita! E questo grazie alla ministra del 5% Widmer Schlumpf, che ci ha SVENDUTI per l’ennesima volta, e alla quale a Roma a questo punto potrebbero anche dedicare una via per meriti acquisiti sul campo nella promozione della causa italiana CONTRO gli interessi della Svizzera in generale e del Ticino in particolare!

Intanto che riflettiamo su tale situazione, ricordiamoci che gli eurobalivi aspettano solo che il diktat Fatca impostoci dagli USA in flagrante violazione della nostra sovranità, e questo sempre grazie alla catastrofe del 5%, diventi operativo a tutti gli effetti per chiedere – ed ottenere in tempi record, of course – la stessa cosa.

Va da sé che l’interrogazione al Consiglio federale è già sulla rampa di lancio.
Lorenzo Quadri