Non facciamoci male da soli! NO a nuove tasse, balzelli, limitazioni e divieti
I costi supplementari, per una famiglia di quattro persone, ammonteranno a 3200 Fr all’anno. E poi ci lamentiamo delle stangate dei premi di cassa malati?
Il prossimo 21 maggio, i cittadini svizzeri si esprimeranno sulla nuova legge sull’energia, che costituisce la prima tappa della strategia energetica 2050.
Il pacchetto in questione è frutto di populismo di $inistra. Come il bidone “Via Sicura”. Il che di certo non promette bene.
Tutto ha avuto origine dopo la catastrofe di Fukushima. Si era prossimi alle elezioni federali 2011. La Doris uregiatta e la partitocrazia, pensando di guadagnare consensi facili “di pancia”, decisero l’uscita dal nucleare. Peccato che un passo di questo genere l’abbia fatto solo la Germania. Gli altri paesi non solo vanno avanti con le centrali atomiche, ma ne progettano e costruiscono di nuove. Al momento nel mondo sono attive 446 centrali nucleari, 60 sono in corso di costruzione e 125 sono già progettate. Anche la ricerca nel settore prosegue: per il 2030 arriveranno i reattori di quarta generazione. Che il nucleare sia una tecnologia in fase di smantellamento, dunque, è solo una delle tante fregnacce raccontate dai promotori della disastrosa legge sull’energia.
6250 nuovi impianti eolici?
Il nucleare garantisce in Svizzera circa il 40% dell’approvvigionamento elettrico. Pensare di poterlo compensare con le politikamente korrettissime energie rinnovabili (specie eolico e solare) è una pia illusione. Si calcola che servirebbero 6250 nuovi impianti eolici! Nell’ambito della nuova strategia energetica se ne vorrebbero realizzare 750 in pochi anni, con conseguenze paesaggistiche deleterie. Senza dimenticare che le pale eoliche girano solo quando c’è il vento. E la Svizzera non è l’Olanda. In più, l’elettricità prodotta non può essere immagazzinata.
Ecomostri
A proposito: lo sanno gli ecologisti ro$$overdi, talebani promotori della nuova legge sull’energia, che le pale eoliche sono delle trappole mortali per i volatili, e che 1000 impianti eolici ucciderebbero 100mila uccelli all’anno? E come la mettiamo con i paesaggi protetti devastati da simili ecomostri? La cascina del nonno non si può sistemare a residenza secondaria perché deturpa, ma un gigantesco ventilatore con pale alte 100 metri va benissimo? Ma chi si pensa di prendere per il lato B?
Pesanti conseguenze
Anche il Gigi di Viganello è in grado di rendersi conto che non si può far venire a mancare nel giro di qualche anno quasi la metà dell’attuale produzione di energia elettrica svizzera senza che ciò porti a pesanti conseguenze.
Ed infatti la legge sull’energia implica:
1) costi enormi sottoforma di sovvenzioni alle energie rinnovabili;
2) forte aumento della dipendenza dall’estero della Svizzera in un settore cruciale come l’approvvigionamento elettrico, e dipendenza dall’estero significa ricattabilità;
3) misure draconiane per ridurre drasticamente il consumo energetico dei cittadini: ovvero una pletora di tasse e balzelli, oltre che di divieti, obblighi e limitazioni in stile sovietico.
3200 Fr all’anno!
Per quel che riguarda i costi. La strategia energetica 2050 – e la legge in votazione il 21 maggio ne è il primo e determinante passo – costerà (da qui al 2050) qualcosa come 200 miliardi di franchi. Il che, rapportato ad una famiglia con due figli, costituisce un aumento delle spese di 3200 Fr all’anno! E poi ci lamentiamo delle stangate dei premi di cassa malati? Ma in confronto, son carezze!
Ridurre il consumo del 43%
L’obiettivo della nuova legge è nientemeno che quello di ridurre il consumo pro-capite di energia in Svizzera del 43% entro il 2035, partendo dai dati del 2000 (!). Il che significa tornare al livello degli anni sessanta. E c’è un bel raccontare che gli apparecchi di ogni genere consumano meno. Col fischio: malgrado gli apparecchi sempre più efficienti, il consumo globale negli anni è sempre cresciuto. Per raggiungere gli obiettivi inseriti nella legge, c’è un solo modo: utilizzare meno tutti i nostri apparecchi e macchine. Ma molto meno.
Automobilisti mazzuolati
Inutile dire che i primi a venire mazzuolati in grande stile saranno, come al solito, gli automobilisti. Si parla di aumenti del costo della benzina di 26 centesimi al litro. Ma tra i fautori della disastrosa strategia energetica c’è chi sostiene che il prezzo della benzina dovrebbe arrivare a 10 Fr al litro (sic!). Anche senza giungere a simili estremi, il carburante a 3 Fr al litro non è una fantasia. Andare in macchina diventerà un lusso! Particolarmente colpiti saranno gli abitanti delle regioni periferiche, che non possono fare a meno dell’auto.
Inquilini e proprietari
Ma anche i proprietari di immobili – e di conseguenza gli inquilini – verranno chiamati pesantemente alla cassa. Oggi la tassa sul CO2 ammonta a 22 centesimi per litro di olio da riscaldamento. L’importo potrebbe quadruplicare, arrivando a 89 centesimi (proposta del Consiglio federale): quindi, 67 centesimi più di adesso! Scusate se è poco…
Inoltre, i riscaldamenti ad olio potranno essere messi fuori legge dal 2029. Non solo dopo quella data non se potranno installare di nuovi. Anche quelli già esistenti andranno smantellati. Questo comporterà, è ovvio, ingenti costi di sostituzione. Che si ripercuoteranno sugli affitti.
Misure in stile URSS
Ma nuove tasse e balzelli, che graveranno in modo pesante sul potere d’acquisto dei cittadini, non basteranno a raggiungere l’obiettivo della riduzione del 43% del consumo energetico. Evidentemente serviranno anche misure dirigistiche in stile Unione sovietica. E sappiamo che, quando si tratta di limitare la libertà dei cittadini, la fantasia dei burocrati federali non ha limiti. Aspettiamoci dunque il divieto di utilizzare aspirapolveri e altri elettrodomestici ad alto consumo in determinate ore del giorno (perché senza il nucleare non ci sarà abbastanza elettricità); prescrizioni sulla temperatura massima all’interno degli appartamenti (non oltre i 18 °C?); divieto di utilizzo dell’aria condizionata d’estate; autorizzazione a fare il bucato al massimo due volte al mese; circolazione a targhe alterne; road pricing; e così via.
Per pilotare il consumo di elettricità, si piazzeranno delle reti intelligenti (smartgrid) e un domani ogni economia domestica verrà dotata di un dispositivo, chiamato smart meter, che informerà i produttori in tempo reale sul consumo dei cittadini! Cose che nemmeno il Grande Fratello…
Immigrazione di massa
Questa non è la Svizzera, questo è il revival della Russia bolscevica. E non abbiamo alcuna intenzione di accettarlo per correre dietro al populismo eco$inistro.
A proposito: come pensano i kompagni ro$$overdi di diminuire il fabbisogno energetico del Paese nell’attuale regime, da loro voluto e strenuamente difeso (i contrari vengono sistematicamente denigrati come beceri razzisti e fascisti), di immigrazione di massa perché “devono entrare tutti”? Più popolazione, cari kompagni, è uguale a più consumo…
Spesa (energetica) all’estero
Ovviamente la nuova legge sull’energia aumenterà la dipendenza dall’estero. E qui siamo a livelli da barzelletta: si abbandona il nucleare svizzero per importare energia nucleare prodotta in paesi stranieri, oppure per acquistare l’elettricità delle inquinantissime centrali a carbone tedesche.
L’accresciuta dipendenza dall’estero aumenterà la nostra ricattabilità. Ciò significa che la politica del Consiglio federale diventerà ancora più calabraghista.
Ciliegina sulla torta: non si pensi che abbandonando il nucleare si risolverà il problema delle scorie radioattive, dal momento che il 25% di esse è prodotto dalla medicina, dall’industria e dalla ricerca.
Come Tafazzi?
E tutto questo per cosa? Qualcuno pensa forse che bastonare i cittadini svizzeri affinché nel giro di 17 anni consumino il 43% di energia in meno salverà il pianeta? Quando miliardi di persone consumeranno sempre di più?
E’ evidente che l’impatto ambientale dei pesanti sacrifici che la partitocrazia ci vuole imporre per motivi ideologici sarà uguale a zero. La classica goccia nel mare.
Per evitare di fare come Tafazzi (personaggio televisivo che si martellava gli attributi con una bottiglia) il 21 maggio votiamo NO alla rovinosa legge sull’energia.
Lorenzo Quadri